«Falla finita Dawn, non ho la minima intenzione di farlo»
Dio, non poteva essersi davvero ridotto a quei livelli.
Lui, “Scott il Grande”, la persona più pragmatica di quel fottuto mondo e anche oltre, stava discutendo da ore e ore con quella svitata di “Raggio di Luna” o, come preferiva chiamarla lui, la matta. Ma il problema non era tanto quello, quanto il contenuto del loro dibattito: la magia.
Quella pazza aveva orchestrato un diabolico piano -degno di lui- al fine di convincerlo a decifrare quei rimasugli appiccicaticci che galleggiavano in fondo alla sua tazza di thè, nel vano tentativo di avvicinarlo a quel suo psichedelico mondo di divinazione e lettura delle auree.
Patetico. E deprimente. 
«Non puoi ignorare così un presagio del destino, Scott. Su, gira la tazza e guardaci dentro, è facile!» 
“Non posso? Non posso? E chi diamine lo dice?” pensò irritato, procedendo tuttavia secondo i consigli della ragazza.
In un’inquietante rimembranza gli riaffiorarono alla mente le parole beffarde di quell’egocentrico di Lightning: “Pel di Carota è tutto sha-fumo e niente arrosto, shabam!”.
Tsk, che idiozie. 
«Allora? Cosa vedi?»
“Sinceramente? Un mucchietto di roba marrone dannatamente bagnata. Oh, e una crepa, proprio sopra la stella grigia.” 
«Una… una specie di pollo zoppo capovolto e- Oh, ma è ridicolo!» sbottò, sbattendo la tazzina sul tavolinetto. Dawn si avvicinò curiosa, sporgendo il capo dai lunghi capelli chiari. 
«Il falco… hai un nemico mortale, Scott»
Solo uno? Oh bè, buono a sapersi. 
«E quello non è un pollo zoppo, ma un corno e dalla sua forma credo appartenga ad un toro» lo  corresse, osservando interessata la tazzina.
Cosa ci trovasse nell’occultismo era un mistero, proprio come lo era cosa ci trovasse Scott in lei. Doveva essere tutto frutto di un qualche suo incantesimo, ne era certo.
«Ah sì?» rispose annoiato e anche vagamente seccato «E sarebbe?»
«Il corno di toro ha una valenza lunare, è dunque strettamente correlato alla Luna e i suoi cicli»
“… dannate tazzine spione. Spione e bugiarde” 
Lui non era “strettamente correlato alla Luna”. Non se s’intendeva quella, di Luna.
No, la maledetta brodaglia doveva aver toppato, e anche di brutto.
Lui non era correlato a nessuno. Nessuno.
Perché ritrovarsi giornalmente nel letto della matta, anche dopo quella rivelazione, non significava essere correlato a lei, vero?
 

Ok, innanzitutto buonasera a tutti. Sono nuova del fandom per quanto riguarda la "scrittura", ma una sincera appassionata nel campo della lettura. Proprio in virtù di ciò mi ero ripromessa di evitare ogni possibile accenno di OOC e cliché vari, e spero davvero di essere riuscita nel mio intento.  Vorrei anche che mi perdonaste errori vari, nel caso ci fossero. Ora, passiamo alla scelta dei personaggi: ho scelto Dawn e Scott per la mia prima storia semplicemente per il fatto che questi due mi ispirano tantissimo, che siano in coppia o presi singolarmente. Lei è così eterea e perspicace (e così simile a Luna *-*), nonché fatata e magica che, da patita di magia, esoterismo e leggende varie non posso non adorarla. Mentre il caro Scott mi attira tantissimo con quella storia sul suo passato tormentato (Quel ragazzo è una fonte continua di Angst, motivo in più per amarlo *-*). E poi è rosso, scusate se è poco xD 
Penso di aver detto tutto -spero-, quindi credo che ci rivedremo con una storia sul passato di Scott oppure con una bella fan-fiction Gender Bender (Tanto amore per Duncan/Dorcas e Trent/Tess *-*)

Un bacione a tutti,
Faith