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Autore: Lovely_Giady_96    25/03/2012    0 recensioni
Ciao!! :D Ho deciso di provare a scrivere questa FF, sperando vi piaccia.
Dal 1° Cap:
- Non sto scherzando, non te l’ho mai detto perché sennò Claudio mi stacca le palle, ma sei figa eh -
- Eh se, Claudio al massimo ti sorride se gli dici una cosa del genere - dissi rassegnata guardando il soffitto rosa.
- Ma che cazzo dici! Quello mi spacca - Mi disse alzandosi - Che caldo che fa qua -
- Eh beh hai una felpa pesantissima! - Dissi notando la sua felpa gialla. Se la tolse rimanendo in pantaloni. Cazzo era veramente un bel ragazzo, ma era troppo scemo e superficiale.
- L’avete fatto vero? - Mi chiese d’un tratto.
- Hai fame? - Gli chiesi ignorando appunto la sua domanda super-superficiale. Sentimmo in quel momento esatto la voce di Claudio provenire dal salotto. In pochi secondi, mi ritrovai non so come contro il muro a baciare Nicholas, mentre la porta si spalancò e apparve il mio ragazzo, che ci guardava con faccia incredula. Presto o tardi avrei staccato io le palle a Rizzi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Giadaaa!! >> urlò la mia bionda, graziosa migliore amica; Alessia Contini, mentre correva senza degnare di uno sguardo le molteplici persone che la fissavano stranite. Eravamo in stazione, quella dei treni, ovvio. Lei era andata da sua zia in Francia saltandosi ben due settimane e mezza di scuola, ed io ero rimasta sola; o meglio, rimasta tra soli uomini, i miei due amici del cuore, Gianluca Ferri e Nicholas Rizzi, ed il mio ragazzo, Claudio Bertucci. Certo, abituata a stare praticamente l’intero giorno assieme ad Alessia, era stato abbastanza difficile. Anche perché i ragazzi, sono davvero immaturi, voglio dire, parlano e pensano solo a tre cose: una basta immaginarla, poi c’è il calcio, e infine gli amici, che equivalgono a canne varie e altri vari tipi di autolesionismo.

<< Alee! >> Urlai quando ormai mi aveva raggiunta, la presi quando mi saltò addosso, facendomi quasi perdere l’equilibrio.

<< Embè?? >> Chiese sollecitandomi poi con gli occhi.

<< Che? >> Le domandai anche se sapevo benissimo a che cosa si riferiva.

<< Sei pessima come attrice, sai a cosa mi riferisco. Muoviti! >> Disse lievemente incazzata, togliendosi il ciuffo ossigenato dagli occhi color verde-imbluito come lo chiamavo io.

<< Mmh.. Si so a che ti riferisci >> Dissi fintamente annoiata, poi riprendendo il sorriso cominciai il racconto.

<< Ecco, beh eravamo a casa sua, da soli. Stavamo nella sua stanza, c’era della musica, Tiziano Ferro, e, insomma.. Ero distesa sul suo letto e cantavo. Lui era alla scrivania su facebook,e beh, mi ha detto di smetterla perché non sapevo la canzone, e mi ha tirato un cuscino, allora io incazzata ho alzato la voce, praticamente urlavo. Lui mi si è avvicinato e ha detto tipo: “adesso ti faccio smettere io”, e mi ha baciata, poi.. Si insomma poi è successo >> Sussurrai velocemente cercando si essere abbastanza dettagliata ma non troppo. I suoi occhi luccicavano, nonostante lo avesse già fatto due mesi prima con uno che nemmeno conosceva, e successivamente con altri due suoi ragazzi.

Io avevo sedici anni, lei diciassette, era stata fermata un anno.

In quanto a me? Mi chiamo Giada come potete ben aver capito, Giada Portico, per l’esattezza. Sono alta 1.63.. Beh.. Bassa 1.63, magra e, nonostante non mi piaccia, sono abbastanza prosperosa. Quando qualcuno me lo fa notare, me ne vergogno, non so il motivo, e faccio capire che hanno sbagliato complimento, e che cambino argomento. Sono mora, capelli mossi e scuri, occhi idem.

Era appena cominciata la terza turistico, ottobre e ancora molti mesi davanti.

<< Ehi >> Mi sussurrò Claudio prima di baciarmi, era contento, quasi quanto me. Io ero al settimo cielo, innamoratissima di lui, ma ignara di quello che sarebbe successo a breve.

<< Ahoo Claudio, hai visto ieri? >>  Urlò Rizzi.

<< Eh si.. Con quello come attaccante è chiaro che abbiamo perso 3 a 0 >>

<< Maledetto >> Sembravano quasi seriamente giù di morale.

< Alessia? >> Chiesi a Rizzi.

<< Non so, credo sia con Gian, doveva andare da dei tipi che avevano le cicche slovene >> Disse accendendosi una Winston blu, solo per stuzzicarmi; erano le mie preferite.

Lo fissai con gli occhi più dolci possibili, mi sorrise e mi passò la sigaretta appena cominciata.

Feci un tiro da record. Con il fatto che mia madre era incinta e in quei giorni era a casa erano tipo due settimane che le cicche non le toccavo nemmeno. Aspirai forte, sentendo il fumo che entrava nei polmoni quando mandai giù.

<< Ah bella, così con due tiri me la finisci, vacci piano che son quattro euro abbondanti ultimamente >> Mi disse Nicholas con fare annoiato, riprendendosi la sigaretta.

<< Ah facciamo i tirchi oggi? >> Lo presi in giro abbracciandolo poi mentre faceva uscire il fumo dalla bocca a bolle, ricambiò con il braccio libero, con l’altro portò alla mia bocca la sigaretta.

Si lo so, niente di che. Le nostre giornate erano come quelle di qualsiasi altro adolescente.

Però, non lo so, noi ci sentivamo vivi, potenti.

<< Bene, allora vediamo terza B.. Basile, Bernardi, Donati, Faretti, Galli, Leone, Mancini e Rizzi: avete preso un insufficienza nell’ultimo compito. Propongo quindi di cominciare già adesso con attività di recupero per non lasciare indietro nessuno. Come il solito vi divido metà con Negri, e metà con Portico. Cominciamo! >> Ed ecco la Villa, la mia prof preferita. Mi insegnava inglese dalla prima, aveva un metodo tutto suo, ma il mio otto me lo dava comunque, e questo era l’importante, per non parlare che mi adorava. L’attività di recupero consisteva nel fare con me o Paola Negri qualche pomeriggio di ripasso, per poi essere interrogati.

Il primo pomeriggio lo passai con Mirko Galli, che ci provò con me per due ore intere, finché non arrivò Claudio che lo mandò letteralmente fuori a calci in culo. Non era mai stato un tipo geloso, per fortuna, ma a volte sembrava non gli fregasse neanche niente di me; come quel pomeriggio in cui dovevo aiutare Rizzi in inglese.

Erano le due e mezza, avevo mangiato ed ero in camera mia. Mia madre era andata all’ospedale quella mattina, per dei controlli che si erano prolungati. Indossavo una canottiera bianca e i pantaloni della tuta grigi, tipica mia tenuta da casa. Arrivò Nicholas per studiare, era mio amico, con lui non facevo mai caso a come stavo, se vestita, truccata, con i capelli a posto ecc.

Dopo una buona mezz’ora di studio seduti sul mio letto, cominciò a parlare di sesso, senza un motivo preciso.

<< Ma no è che quella proprio non ci sapeva fare, e poi ce le aveva troppo piccole, altro che le tue cazzo >> disse sconfortato fissandomele.

<< Eddai! >> gli dissi girandomi dall’altra parte, questi complimenti, come ho già detto, non mi piacevano per niente.

<< Non sto scherzando, non te l’ho mai detto perché sennò Claudio mi stacca le palle, ma sei figa eh >>

<< Eh se, Claudio al massimo ti sorride se gli dici una cosa del genere >> dissi rassegnata guardando il soffitto rosa.

<< Ma che cazzo dici! Quello mi spacca >> Mi disse alzandosi << Che caldo che fa qua >>

<< Eh beh hai una felpa pesantissima! >> Dissi notando la sua felpa gialla. Se la tolse rimanendo in pantaloni. Cazzo era veramente un bel ragazzo, ma era troppo scemo e superficiale.

<< L’avete fatto vero? >> Mi chiese d’un tratto.

<< Hai fame? >> Gli chiesi ignorando appunto la sua domanda super-superficiale. Sentimmo in quel momento esatto la voce di Claudio provenire dal salotto. In pochi secondi, mi ritrovai non so come contro il muro a baciare Nicholas, mentre la porta si spalancò e apparve il mio ragazzo, che ci guardava con faccia incredula. Presto o tardi avrei staccato io le palle a Rizzi.

 

Bene, rieccomi qui, spero vi sia piaciuto!! Non so se l'idea è buona e se continuarla, vederemo dall'ispirazione che verrà! Se ci sarà, al prossimo capitolo! :D

   
 
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