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Autore: xbondola    25/03/2012    8 recensioni
Era uno spettacolo inquietante, perché non c'era alcun muscolo che sostenesse il suo corpo; sembrava reggersi in piedi grazie a fili invisibili, forse immaginari, che lo manovravano con maestria: le braccia penzoloni, le gambe leggermente piegate, la testa che quasi sfiorava una delle spalle.
« È arrivata la tua ora. Addio, misera pulce ». Kid scattò in avanti e Black*Star non ebbe neanche il tempo di pensare. Portò la katana al petto, la lama rivolta in avanti, e attese.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Black Star, Death the Kid
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Burattino della Follia




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Black*Star aprì gli occhi e si guardò intorno. A qualche metro di distanza, riverso sul terreno arido e rossiccio, forse a causa del sangue che gli colava da una ferita al petto, giaceva Death the Kid. Sembrava stesse dormendo; la bocca semichiusa sfiorava la polvere e i capelli corvini gli coprivano metà del volto. Black*Star era sconcertato. Un brivido gli percorse la schiena, mentre il tremore alle braccia si accentuava. Strinse i pugni e serrò i denti.
 
Non può essere morto, non lui, non prima che io sia riuscito a batterlo!
 
« Schifoso bastardo! » Gridò fino a sentire la gola in fiamme, lacerata da mille e più artigli invisibili che raspavano contro la sua carne ormai secca, ma non ci badò. L'ira aveva preso il controllo sulla sua mente, colorando l'intero mondo di rosso.
« Kishin Ashura, esci fuori e combatti, se ne hai il coraggio! »
« Credi che abbia paura di te? » Il demone scoppiò in una fragorosa risata; la sua voce era acuta, stridula, e Black*Star ebbe l'impressione che rimbombasse nella sua testa. Quel mostro era ovunque e in nessun luogo; lo sentiva, ma non riusciva a vederlo.
Nascostò chissà dove nel buio della notte, il demone parlò di nuovo: « potrei eliminarti immediatamente, sai? Mi basterebbe un colpo per farti fuori, stupida pulce - a queste parole il sangue dell'assassino ribollì - ma preferisco divertirmi un po' ».
Black*Star sentì un rumore di passi strascicati sul terreno e si voltò: Kid, con gli occhi sbarrati e le labbra serrate, gli si avvicinava lentamente con una spada stretta nella mano destra. Si muoveva come una marionetta. Attaccò prima che lui potesse dire niente. Per un attimo Black*Star aveva pensato ad un miracolo, ma si era presto reso conto di quanto si fosse illuso, perché Death the Kid era diventato un burattino nelle mani della follia e aveva intenzione di ucciderlo. Schivò il fendente rotolando di lato e portò le mani alla cintura per afferare la sua katana; parò il secondo colpo del moro con la sua lama, ma fu costretto a indietreggiare. Le scarpe affondarono le terriccio, liberando una nube di polvere. Chiuse gli occhi e tossì.
« Che c'è, misera pulce » disse ancora la voce, graffiandogli i timpani « hai paura? » Black*Star strinse i pugni attorno all'elsa della katana. Kid era immobile di fronte a lui, la spada ancora stretta tra le mani, gli occhi dorati fissi nel vuoto. L'assassino percorse con lo sguardo la sua figura, avvolta nel solito completo nero maledettamente simmetrico, fino a fermarsi all'altezza del suo cuore: lì il sangue continuava a colare. Goccioline cremisi cadevano fino a toccare il suolo e a mescolarsi con la polvere.
 
È davvero finita per lui? È morto sul serio? Come ha potuto farsi sconfiggere? Maledizione!
 
Il suo cuore accelerò i battiti, pompando il sangue a ritmo frenetico. Black*Star deglutì, cercando di sciogliere il nodo che gli opprimeva la gola riarsa con scarsi risultati. Sentiva gli occhi asciutti e sapeva di star combattendo contro le lacrime.
Aveva paura, forse per la prima volta in vita sua, e non del nemico. Aveva paura di aver perso qualcosa - qualcuno - d'importante, e combattere gli sembrava ora inutile. A che serviva sconfiggere quel demone se poi ce ne sarebbero stati mille altri a tormentarlo?
« Schifoso bastardo! Io ti ammazzo, codardo! Fatti vedere! »
« Cosa c'è? Non ti piace giocare con il tuo amichetto? Che peccato! Lui si stava divertento un mondo, non è vero, Death the Kid? » Il fantoccio annuì meccanicamente, prima di riportarsi in posizione d'attacco. Black*Star si sentì improvvisamente debole, ma continuò a parare ogni colpo con tutta la forza che gli era rimasta.
Un tuono squarciò il silenzio, prima rotto solo dall'ansimare dell'assassino e dal clangore delle lame che s'incontravano a mezz'aria, e la pioggia cominciò a cadere copiosa, offuscando lo sguardo di Black*Star e nascondendo le sue lacrime.
 
Un Dio non piange. È pioggia. Solo stupida pioggia. Pioggia salata. Stupida pioggia salata.
 
« Sei tenace » disse ancora la voce « ma comincio ad annoiarmi, sai? » Kid s'immobilizzò ancora una volta e piegò la testa di lato. Era uno spettacolo inquietante, perché non c'era alcun muscolo che sostenesse il suo corpo; sembrava reggersi in piedi grazie a fili invisibili, forse immaginari, che lo manovravano con maestria: le braccia penzoloni, le gambe leggermente piegate, la testa che quasi sfiorava una delle spalle.
« È arrivata la tua ora. Addio, misera pulce ». Kid scattò in avanti e Black*Star non ebbe neanche il tempo di pensare. Portò la katana al petto, la lama rivolta in avanti, e attese. Chiuse gli occhi e si decise a riaprirli solo quando la spada del suo nemico ebbe trapassato il suo stomaco; sentì le ginocchia cedere e si tenne stretto all'impugnatura della katana, piantata nel cuore del suo avversario. Di fronte a sé intravide i grandi occhi dorati di Kid. I loro volti distavano pochi centimetri l'uno dall'altro. Quello del moro era rigato dalle lacrime - perché non c'era modo, per Black*Star, di confonderle con la pioggia.
Caddero entrambi in avanti, l'uno con la testa appoggiata alla spalla dell'altro. La risata vittoriosa di Ashura risuonò ovunque.
« Mi dispiace » rantolò Black*Star, prima di chiudere gli occhi.



- Il mio stupido angolino nero.

Sono tornata nel fandom con una nuova e triste one-shot ambientata in un Universo differente, senza armi demoniache o uova di Kishin.
Prima di tutto vi chiedo scusa perché, come avrete notato, ho eliminato buona parte delle mie fanfiction.
Ebbene, in un impeto di pazzia le ho cancellate perché... perché... perché.
Mi dispiace davvero tanto!
In ogni caso conto di cominciare una nuova long al più presto, ma... prima voglio dedicarmi ad un'altra storia in un altro fandom.
Pardon, mi sono dilungata. Spero proprio che questa one-shot vi sia piaciuta! Segnalatemi qualunque errore!
Recensioni negative/positive/neutre sono ben accette, ovviamente!

   
 
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