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Autore: SereILU    26/03/2012    8 recensioni
Buona Niff!Week a tutti!!
Non ho intenzione di spiegarvi come funziona, perché già lo sapete, perciò... W Nick e Jeff!
Day 1: The first time. "Now I can breath" [First I love you/First time]
Day 2: Roommate!Niff. "Here with you"
Day 3: AU!Niff. "Sing with me"
Day 4: Why are you so sad. "Don't Cry"
Day 5: A very Niff Christmas. "Merry Christmas"
*
“A cosa?” Jeff gli si avvicinò un po’.
“A...” Nick deglutì. “A te...” confessò.
Quelle parole rimasero a galleggiare tra loro per qualche secondo, mentre Jeff sentiva il proprio cuore cominciare a correre sotto la cassa toracica. Nick non era il tipo da lasciarsi andare a dichiarazioni del genere, era troppo timido, persino con il suo ragazzo. Ma a Jeff andava bene così, perché mai avrebbe desiderato qualcosa di più di quegli occhi scuri e quel sorriso mozzafiato che Nick riservava solo a lui.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Glee Weeks!'
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Titolo Raccolta: As your shadow crosses mine.
Titolo Storia:
Now I can breath
Personaggi: Nick Duvall/Jeff
Starling
Genere: Romantico, Introspettivo
Rating: Verde/Giallo
Avvertimenti
: What...if, Missing moment, AU
Rules: Una drabble/flash/shot per ogni giorno.
Day 1: The first time
Day 2: Roommate ! Niff
Day 3: AU ! Niff
Day 4: Why are you so sad?
Day 5: A very Niff Christmas
Day 6: Engagement ! Niff
Day 7: Future ! Niff
Nda: Si comincia con questa iniziativa, nata nientemeno che da me e dall’ adorabile Thalia, che sicuramente subirà tutti i miei scleri prima di ogni pubblicazione.
Perciò, giorno uno: una first time. L’idea mi è venuta praticamente mentre dormivo, speriamo in bene xD
Detto questo, buona lettura!

 

 

 

 

1. Now I can breath

 

 

 

 

Erano giorni che Nick Duvall si sentiva strano. Non era come se fosse malato, anzi, si sentiva più in forma che mai, ma c’era qualcosa. Come un peso che si portava addosso e non riusciva a scansare, probabilmente perché non capiva cosa fosse, ed era come se gli mancasse l’aria.

Fu durante un noioso pomeriggio d’inverno, passato sdraiato sul suo letto ad ignorare il resto del mondo, che capì. La comprensione lo colpì al petto come una cannonata facendo correre il suo cuore e costringendolo a tirarsi su a sedere con uno scatto.

Jeff Starling se ne stava chino sui compiti di letteratura inglese, ma a quel movimento sollevò lo sguardo e lo posò sull’altro, preoccupato da quel repentino cambio di atmosfera. Capì subito che c’era qualcosa che non andava nell’espressione di Nick, nella sua postura, nello sguardo fisso; si alzò velocemente dalla robusta sedia di legno e gli si avvicinò, sedendosi accanto a lui sul letto.

“Hey Nick, tesoro” sussurrò. “Va tutto bene?”

Nick non rispose subito, ma al suono della sua voce sollevò lo sguardo. Quando incrociò quegli occhi castani e brillanti la cannonata lo colpi di nuovo, e si chiese come mai il resto del mondo non impallidisse di fronte a tutto ciò. Pochi istanti dopo si costrinse a concentrarsi su tutto il viso di Jeff: la pelle chiara, le labbra piene fatte apposta per sorridere, i capelli biondi spettinati per averci passato in mezzo le dita troppo spesso.

Si chiese perché non avesse notato prima quanto fosse incredibilmente bello.

Jeff lo scrutava ancora, preoccupato dalla sua immobilità e dal suo silenzio. Fu solo quando, in un gesto istintivo, gli posò una mano sulla spalla che Nick parve tornare in sé.

Sbatté le palpebre un paio di volte prima di piegare le labbra in un leggero sorriso mentre, inspiegabilmente, sentiva le lacrime spingere per scivolare sul suo viso.

“Stai bene?” gli chiese ancora Jeff, leggermente rincuorato.

Nick annuì, posando una mano sulla sua. “Benissimo...” rispose.

Jeff incrociò le loro dita insieme, beandosi della sensazione di calore e della perfezione di quel semplice gesto, poi sorrise. “Sicuro?”

L’altro annuì di nuovo, stringendogli la mano per ribadire il concetto. Non si sarebbe mai abituato ad avere Jeff al suo fianco; era come essere costantemente illuminati da un sole sorridente, divertente e premuroso, decisamente era più di quanto meritasse.

“Stavo solo pensando...” sussurrò poi, la consapevolezza che tornava a spingere per uscirgli dalle labbra e gridare al mondo ciò che aveva appena capito.

“A cosa?” Jeff gli si avvicinò un po’.

“A...” Nick deglutì. “A te...” confessò.

Quelle parole rimasero a galleggiare tra loro per qualche secondo, mentre Jeff sentiva il proprio cuore cominciare a correre sotto la cassa toracica. Nick non era il tipo da lasciarsi andare a dichiarazioni del genere, era troppo timido, persino con il suo ragazzo. Ma a Jeff andava bene così, perché mai avrebbe desiderato qualcosa di più di quegli occhi scuri e quel sorriso mozzafiato che Nick riservava solo a lui.

Perciò non rispose, si limitò a chinarsi leggermente verso di lui per posargli un leggero bacio sulle labbra socchiuse, poi sorrise mentre osservava le sue guance imporporarsi leggermente e i suoi occhi illuminarsi.

“E cosa pensavi?” chiese poi.

Di nuovo, Nick sentì quel qualcosa dentro di lui spingere per uscire dalle sue labbra. Per un istante lottò per impedire a quelle parole di scappare, ma si arrese di fronte alla verità.

Ti amo.”

Jeff si sentì mancare il fiato mentre quel semplice insieme di lettere gli entrava nel petto, dritto fino al cuore. Non poté impedire al proprio corpo di tremare, alla sua gola di deglutire e ai suoi occhi di inumidirsi di fronte a quel gesto.

Amava Nick con tutto se stesso, ma non aveva mai avuto il coraggio di essere il primo a dirlo, forse perché ogni volta che provavano a parlarne seriamente, Nick si chiudeva in sé stesso, troppo timido anche per esprimere ad alta voce quello che provava.

In quell’istante lo vide arrossire ancora di più e distogliere lo sguardo. Gli sembrava di poter sentire gli ingranaggi lavorare frenetici, mentre si faceva invadere da un senso di colpa che niente doveva avere a che fare con loro.

Prima ancora di rendersene conto, Jeff gli aveva posato una mano sulla guancia e delicatamente lo aveva costretto a voltarsi di nuovo verso di lui, fino a che i loro occhi non si erano incontrati di nuovo.

Ti amo anche io.”

Nick sentì il proprio cuore perdere un battito. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quello di Jeff, o forse non voleva, perché quegli occhi brillavano e sembravano volerlo convincere che, accidenti, non era uno scherzo e non doveva sentirsi in colpa, perché quel momento era perfetto.

E prima che potesse dire anche solo una parola, le labbra di Jeff erano di nuovo sulle sue in un bacio nuovo, inaspettato, che sapeva di felicità e sì, d’amore. Nick continuava a stupirsi di quanto un gesto come quello riuscisse a stregarlo, a fargli perdere ogni contatto con la realtà, perché ora c’era solo Jeff davanti a lui, intorno a lui. Ed era incredibile.

Le loro lingue si sfiorarono, timide per la prima volta da settimane, come se quello fosse il loro primo bacio, come se avessero paura che un movimento appena più brusco potesse distruggere quel momento magico.

Prima di rendersene conto, Nick si ritrovò di nuovo sdraiato sul suo letto, mentre Jeff si sistemava sopra di lui con le gambe intrecciate alle sue e le mani indecise su quale fosse il luogo perfetto per fermarsi: Nick le sentì tra i capelli, contro il petto aggrappate a quella camicia che non gli era mai sembrata tanto di intralcio, sui fianchi, leggere come piume.

E mentre quel bacio diventava più intenso, profondo e pieno, Nick avvertì un altro bisogno, ma questa volta non avrebbe lottato contro quelle parole.

“Jeff?” riuscì a mormorare quando si separarono per riprendere fiato.

“Sì?” fu la risposta dell’altro, incapace ora di distogliere lo sguardo dagli occhi scuri di Nick.

Fai l’amore con me...

Jeff avrebbe giurato che il suo cuore si fosse fermato per l’intensità di ciò che provò in quell’istante. Esisteva forse l’incapacità di sostenere troppo amore? Non perse tempo a chiederselo. Si limitò ad annuire lentamente, tornando a baciare quelle labbra e ad accarezzare con la mano quello splendido viso.

E fecero l’amore, senza fretta, mentre il sole calava dietro alle tende leggermente tirate. All’inizio ci fu solo il fruscio dei vestiti che cadevano a terra, troppo superflui per poter restare sulle loro pelli accaldate. Completamente nudi uno accanto all’altro non provarono vergogna, solo un nuovo desiderio che piano piano nasceva dentro di loro, sigillando i loro baci e colando come lava attraverso i loro corpi.

Si sfiorarono, le dita tremanti, mentre lentamente si scoprivano in un modo tutto nuovo. Ascoltando sospiri leggeri e nomi sussurrati, capirono cos’era a far tendere il corpo di Nick e cosa faceva rabbrividire Jeff. Nick continuava a passare le mani su quelle spalle forti che fremevano al suo tocco per poi spostare le dita sui fianchi di Jeff in un invito ad avvicinarsi ancora.

Si assaggiarono, con le labbra e con la lingua, sentendo il sapore salato della loro pelle sul palato, trovandolo la cosa più eccitante del mondo. Jeff si prese il suo tempo per assaporare il corpo dell’altro, soffermandosi sul collo teso, sui capezzoli sensibili, sulla pelle intorno all’ombelico, mentre Nick passava le mani tra i suoi capelli e lo faceva rabbrividire.

Si toccarono, timidi, per la prima volta. Tra sorrisi e gemiti nascosti.

Si amarono, per la prima volta. Con movimenti lenti, delicati all’inizio e sempre più scomposti verso la fine, quando ormai a guidarli era rimasto il puro istinto.

Jeff avrebbe volentieri fermato il tempo per restare sempre così, il corpo di Nick così vicino al suo da non riuscire a capire dove finiva uno e cominciava l’altro. Così vicino da poter sentire il battito del suo cuore contro il suo petto e il suo respiro caldo sul viso.

Nick sentiva quello stesso cuore battere frenetico mentre Jeff si muoveva dentro di lui facendolo fremere, gemere e rabbrividire tutto insieme. E la consapevolezza di amare Jeff con tutto se stesso lo colpì di nuovo; si ritrovò a stringere quell’abbraccio e a nascondere il viso nell’incavo del suo collo per l’intensità di quello che provava.

Non seppero quanto durò. Non avrebbero saputo dire se fosse stato un istante, un’ora o un giorno. Semplicemente, ad un certo punto tutto divenne troppo: i movimenti si fecero più frenetici, le carezze più profonde, i gemiti più forti, il mondo più lontano.

E senza rendersene conto, si ritrovarono a sospirare ognuno il nome dell’altro, mentre le loro labbra si incontravano in baci forti e bisognosi e le loro dita si intrecciavano perfettamente ai lati dei loro corpi uniti.

Si amarono, fino a quando i loro corpi non si tesero l’uno contro l’altro, e il piacere li prendeva, insieme, e li lasciava così, innamorati e senza fiato.

Si abbracciarono poi, troppo vicini eppure troppo lontani, il petto di Jeff morbidamente appoggiato alla schiena di Nick, le dita di nuovo intrecciate davanti a loro. Il profumo di loro riempiva i loro sensi mentre il sonno li reclamava, benvenuto e odiato allo stesso tempo.

“Ti amo...” sussurrò Jeff contro il collo di Nick, arrendendosi finalmente al calore e alla stanchezza.

“Ti amo anche io...”

 

 

 

 

 

 

Writer’s Corner:

Il primo giorno è andato, e posso dire una cosa? Sono innamorata di ciò che ho scritto. Sarà che mi ci sono impegnata, e che ci ho ragionato tanto, ma la amo.
Spero che sarà piaciuta anche a voi...
A domani con la Roommate Niff!
PS: Se volete, aggiungetemi su FB
à QUI, e troverete il bando per partecipare alla Niff!Week!

SereILU

   
 
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