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Autore: Alex_J    26/03/2012    1 recensioni
- cosa ne pensi dei divani?-
- che sono molto belli-
- ma sono solo dei mobili-
- i mobili contengono i ricordi più belli-
- davvero?-
La bambina annui certa, anche se sapeva che il suo amico non le avrebbe creduto per un pó.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mobili del ricordo

I mobili del ricordo

- cosa ne pensi dei divani?-
- che sono molto belli-
- ma sono solo dei mobili-
- i mobili contengono i ricordi più belli-
- davvero?-
La bambina annui certa, anche se sapeva che il suo amico non le avrebbe creduto per un pó.
 
- che cosa disegni?-
- un divano-
- un altro?-
- voglio diventare una architetta di divani-
- non esiste questo mestiere -
- questo lo dici tu-
La ragazza sbuffa e mette le braccia conserte.
Poi guarda il suo amato divano disegnato.
Se ci fosse la mamma le direbbe che la prospettiva é sbagliata.
Ma lei ha solo 10 anni, la prospettiva per lei é qualcosa di difficile, qualcosa da grandi che rovina il suo bel divano.
Adesso é blu, ma il prossimo lo vuole fare giallo.
Questo é il quinto divano blu che disegna.
Il giallo le piace meno sui divani ma vuole provarci.
La sua ossessione rimarrà sempre il divano blu.
 
- mi spieghi perché cavolo sei ossessionata dai divani?-
La ragazza guarda l'amico e lo ringrazia mentalmente per avere evitato l'uso volgare dell'apparato genitale maschile.
Si sta promettendo di non dire parolacce per qualche giorno e le persone che le dicono le fanno dire anche lei.
- i divani per me hanno una storia: nei loro braccioli si nascondono le preoccupazioni delle persone che ci poggiano le braccia; tra i loro cuscini sono nascosti i sogni , i mille farò mai svolti ,i giocattoli che i bambini perdono e ritrovano un eternità dopo, le briciole del dolce che non dovevi mangiare E le carte del gelato che non hai buttato per non farti scoprire; su quegli schienali ci sono ronfate di proporzione cosmiche con l'intento di vedere un bel film , quando questo alla fine vede te e i cariconi più pazzi tra amici, dove ci perdi una costola o forse due. I divani tengono tutti i miei ricordi , fanno parte della mia vita e io non posso fare altro che progettarli e permettergli di riprodursi e dare questa possibilità a molti altri come me-
L'amico la guarda perplesso con i suoi grandi occhi azzurri contornati di nero e i suoi capelli del medesimo colore, i cui ricci sembrano si siano immobilizzati con la sua frase.
-mi sento una pozzanghera in confronto a lei , madame-
Si inchina e sorride da sotto la moltitudine di riccioli neri.
La ragazza ride a sua volta.
Se conoscesse i suoi ricordi capirebbe.
E capirà .
Più avanti.
Poco più avanti.
 
Risate, risate, risate.
- che fai mi porti già a casa? Non siamo neanche fidanzati e già ti vuoi divertiti? Basta chiedere e io accetto di tutto-
- no cretino, devo spiegarti una cosa-
- e non puoi spiegarmela qui?-
-no,mi serve un oggetto di scena-
Salgono le scale mano nella mano.
Il ragazzo osserva quel peperino ossessionato da quegli stupidi divani.
Tiene i capelli castano chiaro perennemente legati in una coda, con gli occhi vispi sempre ben visibili.
Molla un attimo la sua mano per vedere se lei riesce ad accorgersene .
La guarda continuare ad andare avanti per alcuni scalini.
Nel suo si dipinge un espressione indescrivibile, come per dire sempre la solita.
Lei finalmente si volta.
- dai su sbrigati-
Allora lui scuote la testa e velocemente sale gli ultimi gradini.
Lei apre la porta di casa , lo lascia entrare.
Lui la guarda mentre tremante chiude la porta , intenta a fare mille giri di quelle mille serrature.
Gli riprende verso la mano e lo guida verso la sala.
Lo fa sedere su il suo divano e lui sorride , immaginando il posto in cui voleva portarlo.
- allora cosa mi vuoi dire?-
- ti voglio raccontare la storia dei miei divani-
- la so già -
- non tutta-
Il ragazzo la scruta .
- come non tutta? Ti conosco da 17 anni ormai, e sopporto te e i tuoi divani fin da quando ero in fasce e io non so tutta la storia?-
- alcune parti se te le avessi raccontate prima , non avresti capito e non mi avresti piú parlato-
La ragazza abbassa lo sguardo .
- racconta allora-
La rabbia é sparita dalla voce del ragazzo.
- il mio primo divano era verde, lo odiavo perché tutti ci si sedevano su e io non ci riuscivo visto che non ero abbastanza alta e forte per salirci. avevo 1 anno o due mia mamma mi diceva e lo guardavo con aria corrucciata e mi lamentavo se nessuno mi aiutava ad arrivarci; su quel divano tutta la famiglia si sedeva li ed era il nostro momento -
-ti ci vedo ad inca..volarti con un divano-
Il ragazzo ride di gusto per qualche secondo.
- questa era la parte che già conoscevo-
- ma ogni volta la ignori perché ti diverte ridere di me-
- no dai vai avanti-
La ragazza sbuffa e riprende a raccontare.
- poi il mio divano é cambiato ed é diventato blu, mi piacciono i divano blu-
- e fin qui niente di nuovo-
- lasciami finire!-
Il ragazzo adorava farla arrabbiare.
Anzi ama farla arrabbiare.
E non si sarebbe stancato facilmente di questa cosa.
- diedi il mio primo bacio su un divano rosso-
- ma tu odi i divano rossi!-
- si perché ho odiato quel bacio, il ragazzo mi si é buttato addosso e non riuscivo a respirare ed é stato orribile-
- mi dispiace-
Il ragazzo ride ma é veramente dispiaciuto infondo.
- oh fa niente, questo é un piccolo dettaglio insignificante della mia storia-
- chi sono i protagonisti?-
- io, il divano e te-
- io?-
- con chi vedevo i cartoni quando avevo la febbre? con chi mi stendevo dopo ore di studio?con chi mangiavo le torte di mamma e sotterravo le briciole? Con chi piangevo disperata quando un ragazzo mi rifiutava e con chi mangiavo una bella cioccolata per consolarmi?tu e solo tu-
Il ragazzo le sorride.
- mi piace la tua storia-
- anche se non é ancora finita?-
-si-
La ragazza abbassa lo sguardo verso il basso.
- su un divano mi sono innamorata-
- allora c'é un altro personaggio nella tua storia-
- no-
Il ragazzo la guarda appartenente confuso, non rendendosi conto di quello che la ragazza sta per dirgli.
- é successo tutto molto in fretta, ero seduta proprio su questo divano vicino a un amico, il migliore credo, e ridevo e ridevo . Poi in attimo tutto é cambiato: lui doveva andarsene e si è alzato da quel divano e una morsa mi ha attraversato. Perché io non credevo possibile stare da sola su quel divano, senza di te non potrei stare da nessuna parte-
Il ragazzo la guarda: gli occhi di lei sono pieni di lacrime.
Si avvicina e le alza il viso.
Lo avvicina al suo e con estrema delicatezza appoggia la sua schiena sul divano.
I loro respiri si mescolano ma il ragazzo esita ancora .
Le scioglie i capelli e insieme sorridono.
Finalmente le loro labbra si uniscono in un dolce bacio.
- non ti lascerò mai, mia piccola architetta di divani-
- ma questo mestiere non esiste-
- questo lo dici tu-
E loro labbra si incontrarono di nuovo, e poi di nuovo ancora: fino all'infinito .

  
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