Life and Death together
-Attenta alla tristezza, Astrid- dice -Può colpirti. Ti farà del male*-.
Per una attimo resti impietrita, poi il rumore della porta che si chiude ti scuote e senti il bisogno improvviso di stringerti a quell'uomo più giovane di te, quell'uomo che ha capito tutto.
La vita e la morte insieme**.
Si avvicina alla sedia e ti abbraccia con cautela, come a non volerti fare del male, come per proteggerti, accanto al cavalletto della rolleicord***, con le luci dello studio ancora accese. Ricordi la foto di prima.
Ricordi come poco fa si è avvicinato a John, John il duro, John che stava per crollare, e capisci che sta facendo lo stesso per te. Hai l'impressione che la tua stessa vita dipenda dal suo tocco.
-George- mormori senza lasciarlo, guardando la porta.
Lui capisce ancora, e sorride, ti accarezza una guancia asciugandoti le lacrime.
-Non preoccuparti- dice piano.
Gli prendi la mano e ti dirigi nell'ingresso, una foto di Stuart ti osserva dalla parete. Senza rancore. Eppure geli quando vedi quell'espressione sulla stampa un po'scura, grande, che ti ricorda la sua presenza.
La tua mano si blocca sulla maniglia gelata, e per un attimo sei tentata di restare lì, con lui.
-Tutto passa****- ti dice George all'orecchio.
La vita e la morte insieme**.
La sua mano calda si posa sulla tua, e la porta si apre.
Con uno sguardo, scendete le scale. C'è John da cercare.
Sapete entrambi perché è uscito: per non farsi scoprire; per la stessa voglia di fuggire che hai provato anche tu, nel trattenere le lacrime. Non vuole piangere in pubblico.
Pensi che non è questa la vera forza, e tuttavia lo capisci. Siete uguali.
Non impiegate molto a trovarlo.
Di spalle, seduto sull'ultimo gradino della scala, latesta fra le mani. Sebbene nasconda il volto, il suo corpo trasuda dolore in ogni parte. Lo vedi nella tensione dei muscoli,nei gomiti appoggiati alle ginocchia, nella testa bassa. Per la prima volta.
-John- prova a dire George, ma la voce non esce. Articola qualcosa in silenzio.
Vedi chiaramente un muro erigersi intorno a John e capisci che John si prepara a saltarlo, prima che diventi troppo alto.
Scavalcata la barriera con un respiro, gli si siede accanto e sorride, con quell'espressione calma, rassicurante, che è solo sua.
-John- ripete più forte, illuminato dalla finestra -stai attento alla tristezza*-.
NdA
*Parole di "Beware of Darkness"
**Da un'intervista rilasciata per il documentario "Living in the Material World
***Macchina fotografica utilizzata da Astrid Kirchherr
**** "All Things Must Pass"
Tanto per scrivere cose depresse. Astrid e George sono i miei personagg... Ok, non sono miei e non sono personaggi. Sono persone, meravigliose persone esistite davvero. Come anche Stuart, ex membro del gruppo ed amico di John Lennon, scomparso purtroppo prematuramente.
Peace.
Per una attimo resti impietrita, poi il rumore della porta che si chiude ti scuote e senti il bisogno improvviso di stringerti a quell'uomo più giovane di te, quell'uomo che ha capito tutto.
La vita e la morte insieme**.
Si avvicina alla sedia e ti abbraccia con cautela, come a non volerti fare del male, come per proteggerti, accanto al cavalletto della rolleicord***, con le luci dello studio ancora accese. Ricordi la foto di prima.
Ricordi come poco fa si è avvicinato a John, John il duro, John che stava per crollare, e capisci che sta facendo lo stesso per te. Hai l'impressione che la tua stessa vita dipenda dal suo tocco.
-George- mormori senza lasciarlo, guardando la porta.
Lui capisce ancora, e sorride, ti accarezza una guancia asciugandoti le lacrime.
-Non preoccuparti- dice piano.
Gli prendi la mano e ti dirigi nell'ingresso, una foto di Stuart ti osserva dalla parete. Senza rancore. Eppure geli quando vedi quell'espressione sulla stampa un po'scura, grande, che ti ricorda la sua presenza.
La tua mano si blocca sulla maniglia gelata, e per un attimo sei tentata di restare lì, con lui.
-Tutto passa****- ti dice George all'orecchio.
La vita e la morte insieme**.
La sua mano calda si posa sulla tua, e la porta si apre.
Con uno sguardo, scendete le scale. C'è John da cercare.
Sapete entrambi perché è uscito: per non farsi scoprire; per la stessa voglia di fuggire che hai provato anche tu, nel trattenere le lacrime. Non vuole piangere in pubblico.
Pensi che non è questa la vera forza, e tuttavia lo capisci. Siete uguali.
Non impiegate molto a trovarlo.
Di spalle, seduto sull'ultimo gradino della scala, latesta fra le mani. Sebbene nasconda il volto, il suo corpo trasuda dolore in ogni parte. Lo vedi nella tensione dei muscoli,nei gomiti appoggiati alle ginocchia, nella testa bassa. Per la prima volta.
-John- prova a dire George, ma la voce non esce. Articola qualcosa in silenzio.
Vedi chiaramente un muro erigersi intorno a John e capisci che John si prepara a saltarlo, prima che diventi troppo alto.
Scavalcata la barriera con un respiro, gli si siede accanto e sorride, con quell'espressione calma, rassicurante, che è solo sua.
-John- ripete più forte, illuminato dalla finestra -stai attento alla tristezza*-.
NdA
*Parole di "Beware of Darkness"
**Da un'intervista rilasciata per il documentario "Living in the Material World
***Macchina fotografica utilizzata da Astrid Kirchherr
**** "All Things Must Pass"
Tanto per scrivere cose depresse. Astrid e George sono i miei personagg... Ok, non sono miei e non sono personaggi. Sono persone, meravigliose persone esistite davvero. Come anche Stuart, ex membro del gruppo ed amico di John Lennon, scomparso purtroppo prematuramente.
Peace.