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Autore: Ely79    26/03/2012    3 recensioni
Qualcosa ha spaventato a morte la cuoca Agathe, richiamando in cucina tutti gli abitanti della casa-famiglia. Tutti.
Storia partecipante alla Original Challenge "La Scala e... la Drabble" indetto da Original Concorsi.
Genere: Commedia, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Petits engrenages secrets'
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Pain et fromage!
Titolo della storia: Pain et fromage!
Tipologia: triple-drabble, 300 parole
Binomio scelto: 3° gradino - Il pavimento e… il mostro
Genere: fantascienza, commedia, slice of life
Avvertimenti: -
Rating: per tutti
Credits: -
Note dell'Autore: l’ambientazione è steampunk. Questa storia prende le mosse da un’altra che ho scritto -al momento in fase di partecipazione ad un contest- e si richiama alla mia precedente "Hachoir", ma può essere letta indipendentemente da queste.
Introduzione. Qualcosa ha spaventato a morte la cuoca Agathe, richiamando in cucina tutti gli abitanti della casa-famiglia. Tutti.

terzo

«Un diavolo! Un diavolo, Vergine Santissima! Sputato qui dall’Inferno per punire le vostre malefatte!» strillò Agathe, sventolando il Crocifisso da sopra la credenza su cui era arrampicata.
Sotto di lei s’allargava il contenuto di un’enorme pignatta, nera come il carbone.
La piccola comunità della casa-famiglia era riunita nell’angusto spazio del corridoio, richiamata dalle urla selvagge. I giovani ospiti fissavano alternativamente la donna ed il lago di densa brodaglia, perplessi e disgustati. Pensavano a quanto il pavimento avesse un aspetto migliore del solito: piastrelle scheggiate e croste unte erano state inghiottite dalla patina scura.
De Gerlache scosse il capo, seccato dall’essere stato interrotto durante una delle solite filippiche.
«Agathe, non c’è nulla di demoniaco qui dentro» sospirò il segaligno tutore.
«A parte quella sbobba…» ghignò Eugène, dandosela a gambe levate per evitare un ceffone.
Occorse parecchio tempo prima che la cuoca, ancora sconvolta, decidesse di abbandonare il rifugio, blandita dalle parole di monsieur. Prima di andarsene, però, afferrò per le orecchie un paio di spettatori, ordinando loro di ripulire il disastro che avevano generato con un’empia condotta.
L’uomo gridò dall’ufficio che a cena ci si sarebbe arrangiati con quel che c’era in casa.
Massaggiando il lobo martoriato, Pascal gettò uno sguardo alla grata sotto la finestra: da lì i rifiuti cadevano in cantina, attraverso uno stretto cunicolo.
Mentre, alle sue spalle, Elke recuperava il pentolone, lui si curvò sulle sbarre, spingendovi lentamente l’intruglio. Prima scorse un baluginio rossastro, poi il muso tozzo e ispido della nutria semi-meccanica, che lo osservava divertita.
«Stasera, pane e formaggio!» bisbigliò trionfante il ragazzo, soddisfatto dall’esito dello scherzo.
Strizzò l’occhio alla creatura, cercando di non ridere, e con un rapido cenno del capo gli chiese di allontanarsi. Hachoir strizzò l’occhio a sua volta e ridiscese nel buio, gli ingranaggi ed i pistoni che ticchettavano sulla schiena.
   
 
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