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Autore: Sherlocked    26/03/2012    1 recensioni
Londra.
John ama la sua vita con Sherlock, fino a quando non si intromette una certa Irene...
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, quindi non linciatemi per favore xD
Ho sempre amato questa coppia, perciò aspettatevi altre fanfiction su di loro dopo di questa.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Londra.
Che confusione.
Non l’aveva vista così caotica da… beh, non l’aveva mai vista così caotica.
Era lei che stava aumentando il suo ritmo, o era lui a guardarla sotto una luce diversa? Probabilmente la seconda.
In quel periodo erano arrivate così tante novità… nuove complicazioni, nuova dimora, nuovo lavoro, nuovo coinquilino…
Ecco, sull’ultimo c’era da fare una piccola precisazione.
Era un uomo che la gente normalmente definirebbe strano. Pazzo, probabilmente, o psicopatico.
Isolato dal resto del mondo, caotico, silenzioso e riservato, eppure con una mente al di fuori dal comune.
Lui aveva imparato a capirla solo da poco. Lo considerava un gran risultato, visti i risultati di gente che lo conosceva da anni.
La confusione in casa era tanta, il tempo per dormire sempre meno, il mal di testa ormai era un ospite che andava via sempre più faticosamente e la fatica era aumentata parecchio negli ultimi mesi, ma… stranamente, tutto questo gli piaceva. Era solo questione di farci l’abitudine.
Tutto era stato perfetto, fino a quando… non era arrivata la chiamata d’urgenza a Buckingam Palace.
Maledetto Mycroft. Perché, per una volta, non poteva sbrigarsela da solo? Non si vantava sempre di essere l’uomo più influente di tutta la Gran Bretagna?
Inutile. Il caso era arrivato, e con lui anche… mrs. Adler.
La odiava. Doveva sempre metterlo in ridicolo, vero? Soprattutto davanti a Sherlock… e lui la assecondava! Da quando era arrivata, Sherlock si faceva beffe di lui continuamente, solo per mettersi in mostra con lei.
Questo era stato il dolore più grande. Poteva capire la ragazza, che cercava di conquistare la sua nuova fiamma. Poteva capire il fatto che Sherlock non lo considerasse nemmeno un amico, perché lui non aveva amici. Era anche normale che si facesse beffe di lui.
Ma mai così apertamente e spudoratamente.
Oggi, Mrs. Hudson aveva detto che per poco non stavano per… beh, ma smettiamola.
Non avrai mica creduto che vi sareste sposati, avreste avuto tanti bambini, e avreste risolto i casi da coppietta felice, vero? Che stupide fantasie si fanno da innamorati.
Era ovvio che lui non servisse altro che a pagare l’affitto e ad aiutarlo nei casi (ma questo solo perché anche la mente più geniale del ventunesimo secolo aveva bisogno di una pausa. Non poteva andare avanti a caffeina e nicotina, no? Beh, forse con dosi più massicce… comunque Sherlock aveva bisogno di lui. Doveva averne).
Lui era solo un puntolino insignificante nell’universo di pensieri, idee, casi e follia che era la mente del più piccolo degli Holmes. E sarebbe sempre stato così.
Ah, maledetto, non ti metterai a piangere solo perché Sherlock e Mrs. Hudson non ci sono, vero? Non iniziare con gli atti di debolezza, che non è proprio il caso. Piuttosto tieniti impegnato, e fai dell’altro.
Oh, ma è la porta questa? Stanno tornando, bene. E se ti chiedono cosa stessi facendo, beh… stavi scrivendo sul tuo blog.
Mrs. Hudson avrà altro da fare per chiederti di cosa stessi scrivendo, visto che il blog l’hai aggiornato ieri e oggi non c’è stato niente di interessante, e Sherlock… beh, Sherlock neanche ti vedrà. Come al solito. Oppure sfornerà altre battutine sulla tua idea di ammorbare il mondo coi tuoi pensieri.
Bene.
Facciamoci forza, e ritorniamo nell’invisibile.
  
  
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