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Autore: hipster    27/03/2012    4 recensioni
Epilogo alternativo alla mia fan fiction, "Angels and Demons". Blaine è un demone, innamorato di Kurt. Dopo averlo messo in pericolo, è costretto a scegliere tra tenerlo con sé o lasciarlo.
[Demon!Blaine]
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Angels and Demons'
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Note: Salve, carissimi.
Qualche settimana fa, ho ritrovato nel mio vecchio computer le bozze di Angels and Demons e, rileggendole, mi ha preso una strana malinconia. Soprattutto leggendo il "vero" epilogo. Perciò, pensando e ripensando, ho deciso di scriverne uno alternativo. 
Perciò, eccomi qui!!
Spero vi piaccia.
A presto!
Baci,
Allie <3

 

*****



«Potrai perdonarmi?» chiese Blaine, con un sorriso gentile. «Perdonarti per… avermi lasciato? Non preoccuparti, lo capisco…» disse Kurt, confuso per questo cambiamento di argomento. «No; non per cosa ho fatto, ma per cosa sto per fare» continuò Blaine, con lo stesso tono gentile. «Cosa stai per fare?» chiese Kurt, con un groppo alla gola. «Lo scoprirai…» mormorò Blaine, mentre le lacrime cominciavano a riempirgli gli occhi. «Ti amo, Kurt. Sei l’unico che amerò, per sempre.» e poi lo baciò.
 



Blaine cominciò a rivestirsi con lentezza studiata, mentre guardava Kurt addormentato proprio accanto a lui. Infilati i pantaloni, sospirò e si ridistese accanto a lui, incapace di smettere di guardarlo.
«Come farò senza di te?» mormorò, accarezzandogli dolcemente il viso, sempre lentamente per non svegliarlo.

Poi passò ai capelli: sapeva quanto Kurt odiasse quando gli toccavano i capelli, ma – non l’avrebbe mai ammesso – per Blaine era disposto a fare un’eccezione. Erano morbidi e leggeri al tatto e profumavano di pulito.
La mano di Blaine scese sul collo di Kurt, sulla carotide, e indugiò a lungo sui segni rossi che gli aveva lasciato quella notte; Kurt avrebbe dato di matto, probabilmente. Indossare una sciarpa per due giorni di fila non era esattamente una cosa alla “Kurt Hummel”.

Blaine sorrise dolcemente al pensiero di un Kurt fuori dai gangheri e leggermente isterico: a volte, pensava fosse esagerato che il suo ragazzo fosse così fissato per la moda; ma d’altra parte adorava tutto di lui.
La sua mano poi scivolò sul suo petto nudo; ridisegnò con le sue dita ogni muscolo. Era così giovane, Kurt, ma era già perfettamente sviluppato. Blaine l’aveva seguito per tutta la sua infanzia e adolescenza: ora Kurt era decisamente un uomo adulto.
 


«Che fai?»

Blaine sussultò a sentire il suono della sua voce. La sua mano restò immobile sugli addominali di Kurt.
«Credevo dormissi…» sussurrò Blaine in risposta, spostando la sua mano e alzandosi a sedere. Sospirò e si stropicciò gli occhi.
Kurt lo seguì subito e si appoggiò alla sua schiena, coprendosi dalla vita in giù con il lenzuolo candido.

«Vai già via?» gli sussurrò in un orecchio. Blaine dovette trattenere le lacrime.
«Perdonami» sussurrò in risposta, con la voce spezzata.
«Lo hai detto anche prima. Perché devo perdonarti?» disse Kurt, portandosi davanti a lui per poterlo guardare negli occhi.

Tentativo vano, perché Blaine si stava guardando le mani.

«Quando sorgerà il sole, non saprai più chi sono» mormorò sconfitto. «Cosa?!» esclamò spaventato Kurt a voce un po’ troppo alta.
Blaine mormorò un “ssh” e lo zittì con la mano. «Devo farlo, Kurt. Se ti dimenticherai di me sarai al sicuro e non soffrirai.» mormorò.
Kurt spostò la mano di Blaine dalle sue labbra: «Blaine, non puoi farmi questo! Non puoi privarmi dei miei ricordi!» sussurrò arrabbiato. I suoi occhi erano pieni di lacrime, quasi tremava per la rabbia.

Blaine sospirò: «Quale altra scelta abbiamo?».
 
 

«Portami con te.»

 
 
«Sei matto?! Non ti condannerò ad una vita buia e orribile! Kurt, tu meriti di più!» esclamò Blaine inorridito.
Kurt gli prese le mani, stringendole forte. «Portami con te, Blaine. Ti prego.» lo implorò.
Blaine scosse la testa, deciso a non dargliela vinta stavolta.

«Io ti amo.» sussurrò Kurt, ormai incapace di trattenere le lacrime.

«E io amo te. Ma non posso… non posso semplicemente farti diventare un demone. Non sarebbe giusto per te. E poi i tuoi amici? La tua famiglia? Tuo padre? Abbandoneresti tutti?» disse Blaine, tentando di farlo ragionare.

«Blaine, io amo la mia famiglia. E amo la mia vita, per quanto sia difficile e incasinata. Ma voglio stare con te. Portami con te!» ribadì Kurt.
«Non posso…» sussurrò Blaine.

«Blaine, non mi pentirò della mia scelta. Io voglio stare con te. Non mi importa se dovrò lasciare tutto. Potremmo sempre tornare qualche volta, come hai fatto tu, no?» disse Kurt, prendendogli il viso tra le mani.
Blaine sospirò, sconfitto. «Almeno aspettiamo che tu sia maggiorenne?»
Kurt sorrise, felice: «Visto? C’era un’altra scelta» sussurrò prima di baciarlo. 

   
 
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