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Autore: Fire Soul    27/03/2012    5 recensioni
“Allora … Ti prego … Non andartene! Resta! Lei è più importante di me? Del nostro amore?”
“Non posso farlo ... lo sai! E poi potrei chiederti di fare la stessa cosa … Rinunceresti mai alla tua Princess Serenity?”.
Questa storia ha ottenuto il PRIMO POSTO al Contest: [Multifandom] Festeggiamo il suo ritorno con alcune delle sue frasi più belle, indetto da Federika21 sul forum di Efp.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei/Rea, Yaten
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
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La coppia è strana! Spero che possa piacere ugualmente!
Quando mi sono iscritta al contest avevo in mente un’altra idea, con altri personaggi. La versione che leggete adesso nasce grazie ad una role. Quindi, così facendo, ringrazio anche chi ha ruolato con me dandomi l’idea! Non sono convinta del tutto del risultato: c’è qualcosa da rivedere, anzi molte cose! Il risultato che ho ottenuto è del tutto inaspettato: ma sono felicissima di averlo raggiunto! È un ottimo riscatto per me e mi ha spronato, molto!

Ringrazio Federika21 per aver organizzato il contest e per il suo giudizio(che trovate sotto, altrimenti spoilero xD)! Grazie di tutto Fede! Sono tornata a scrivere con questo contest: quindi ringraziarti è il minimo che possa fare!

 
 
NOME AUTORE SUL FORUM:Dudy-chan
NOME AUTORE SU EFP: Fire Soul
FANDOM: Sailor Moon
TITOLO STORIA: Che cosa resta di noi?
FRASE SCELTA: “E scusa se ti amo e se ci conosciamo da due mesi o poco più … E scusa se non parlo piano ma se non urlo muoio! Non so se sai che ti amo …”
NUMERO: 10
PERSONAGGI: Yaten Kou/ Rei Hino
RATING: Verde
GENERE: Romantico
AVVERTIMENTI: What If, OOC, One-shot
EVENTUALI NOTE: Perché ho messo la nota OOC? Perché la coppia non è canon e perchè Yaten Kou è un uomo e non una donna come nell’anime, quando non è trasformato in Sailor Star Healer. What If perché questa shot si colloca prima dell’episodio in cui le Inner scoprono la vera identità dei Three Lights. So che i due non si incontrano nel 2010: però mi serviva per far rientrare il numero 10 nella storia! (Non siate pignoli su questo punto xD).                                                                                                                   
 
 
 
CHE COSA RESTA DI NOI?
 

 
Un anno prima

 
“Non mi ami abbastanza, non è vero? È questo …”

“Sai che non è così, Rei!”

“Sì, invece! Ora capisco … Non mi hai mai amato! Mi hai solo usato! Era un modo per tenere lontane le tue fan, per divertirti, per aver qualcosa da fare, durante i giorni liberi oppure quando eri solo …”.

“Non dire sciocchezze! Lo sai anche tu come stanno le cose!”

“Sapevo che non mi sarei dovuta fidare di un Kou: lo sapevo! Eppure ho ceduto … Sei riuscito a piegarmi. Sei riuscito a rendere Rei Hino dolce, affettuosa, quasi stucchevole, a volte. Non avremmo dovuto farci coinvolgere … Era una cosa che avrei dovuto prevedere!”.

“Non avresti potuto! I tuoi poteri non hanno potuto fare nulla … Il nostro amore va oltre tutto questo! E poi la situazione c’è sfuggita di mano …”.

“Ecco cos’è allora … Sei pentito! Hai sprecato il tuo tempo con me in tutti questi mesi! Se la pensi così credo che non ci sia bisogno di parlarne ancora …”.

“Rei, accidenti! Pensi che io voglia davvero andarmene? Che io non ti abbia mai amato? Sono stato sincero con te, sempre! Io ti amo!”

“Allora … Ti prego … Non andartene! Resta! Lei è più importante di me? Del nostro amore?”

“Non posso farlo Rei, lo sai! E poi potrei chiederti di fare la stessa cosa … Rinunceresti mai alla tua Princess Serenity?”.

 
***


Dopo un lunghissimo anno sono tornata nel luogo in cui cominciò tutto e, allo stesso tempo, tutto venne sepolto, bruciato, spazzato via.
La vostra casa è stata venduta pochi mesi fa: adesso qui vive una famiglia felice, spensierata. Ci sono passata davanti tutti i giorni … Sarei voluta rientrare lì e avrei voluto vedere, ancora una volta, i vostri poster sui muri, i vostri strumenti … Avrei voluto, entrando nella tua stanza, rivivere le cose che abbiamo condiviso insieme, che abbiamo amato.
Mi fermo davanti al cancello grigio. C’è silenzio: sicuramente, in questo momento, in casa non ci sarà nessuno. Poso le mani sulle sbarre di ferro, stringendole: sono fredde, gelide. Sono rigide come il mio cuore, ormai chiuso, sbarrato, distaccato.  Le lacrime iniziano a scorrere copiose sul mio volto: ormai non posso farci più niente. È come se non le controllassi più. È passato un anno ma io non riesco ancora a dimenticarti.

“Ha bisogno di qualcosa, signorina?”

Sento una voce alle mie spalle: è l’attuale proprietario di casa. Mi faccio forza: mi volto.

“Cosa? No! No! Mi scusi …” Cerco di asciugare le lacrime con il dorso della mano.

“Ma … Si sente bene? Non ha una bella cera! Posso fare qualcosa per lei?”

“Purtroppo no … La ringrazio e mi scusi ancora!”

Mi allontano da quel posto così pieno di ricordi ancora così vividi, nonostante siano così lontani. L’uomo mi scruta stranito mentre mi allontano: lo sento! È preoccupato perché mi ha visto piangere, mi ha visto in difficoltà. Lui è l’unico che ha conosciuto, che ha visto il mio dolore. È da un anno che continuo a mentire a tutti: “Si sto benissimo! Era la cosa più giusta da fare!”

Purtroppo, dentro di me, so che non è così.

Arrivo davanti alla lunga scalinata che porta al santuario, mi fermo e mi guardo intorno. Sorrido, ripensando ai baci che mi donavi teneramente qui davanti, tutte le sere, quando mi riaccompagnavi.

 
**

 
“Non voglio che tu salga. Il nonno potrebbe vederci e, sicuramente, anche Yuichiro.”.

“Lascia pure che ci vedano! Tuo nonno direbbe che sono un ragazzo affascinante! E poi potrei dare una lezione a quel babbeo di Yuchiro!”.

“Non chiamarlo così Yaten!”

“Hai ragione babbeo è riduttivo! Ma lui, prima o poi, dovrà sapere che sei mia!”.

Ogni volta che mi accompagnavi a casa, questo dialogo si ripeteva meccanicamente. Ogni tanto aggiungevi degli aggettivi poco carini nei confronti di Yu.
Se adesso sapessi che l’ho chiamato così, probabilmente ti offenderesti! Mi diresti: “Hino! Non pronunciare quel nome! M’irrita! Lui non potrà mai averti!”

 
**

 
Salgo le scale rapidamente. Sono sola: il nonno e Yuichiro sono in città. Chissà cosa staranno combinando. Mi hanno detto che volevano distribuire volantini per fare un po’ di pubblicità al santuario. Sicuramente, staranno facendo tutt’altro: si staranno ingozzando in qualche posto affollato e staranno importunando tutte le ragazze della città! Poverine!
 
Prendo l’ipod: preferisco isolarmi per un po’ dal mondo per pensarti, per ricordarti, per immaginarti qui accanto a me. Mi lascio cadere sul letto: i miei lunghi capelli neri lo inondano.
Chiudo gli occhi …

“Quanto eri spavaldo, Kou!” Rido, premendo play. È stata la prima cosa che ho pensato quando ti ho parlato la prima volta. Eri l’unico dei tre fratelli con cui non avevo avuto mai nessun tipo di rapporto. Ci scambiavamo solo un saluto freddo e distaccato, in quelle rare occasioni in cui ci incontravamo. Non frequentavamo la stessa scuola, per questo fui l’unica a non stringere subito un rapporto di amicizia con voi. Spesso restavo in disparte. Poi, un giorno, così senza rendermene conto …

 
**

 
Era il 10 ottobre 2010 … Le nostre labbra si sfiorarono per la prima volta. Per gioco.

T’incontrai per caso.

Non avevamo mai avuto la possibilità di parlare, di stare un po’ da soli, anche perché eri sempre circondato da fan, ragazze carine che ti chiedevano foto e autografi. E anche se tutto questo ti seccava, non avresti potuto tirarti indietro.

Quel giorno, stavo tornando a casa, subito dopo la scuola.

Ero persa in mille pensieri a causa dei continui scontri: non conoscevamo ancora il nostro nemico e, inoltre, delle nuove Guerriere Sailor erano arrivate sulla Terra. Senza neanche rendermene conto, imboccai la strada che portava proprio dinanzi alla vostra abitazione. Tu eri andato a fare due passi e stavi rientrando: eri anche tu preoccupato per i miei stessi motivi, ma io ancora non potevo saperlo. Mi aspettasti e mi fermasti: non pensavo che l’avresti fatto. Ci sopportavamo appena. Ma dovetti ricredermi …

“Rei!”

“Ciao Yaten!”

“Cosa ci fai da queste parti?”. Eri sorpreso di trovarmi lì e lo ero anch’io. Non mi ero accorta di aver sbagliato strada.

“Oh bè … Veramente ero sovrappensiero e non mi sono neanche resa conto di dove stavo andando! Tu invece?”

“Io ci abito qui, Rei!”

“Sei sempre così spavaldo? Aggiungerei anche molto gentile, tra l’altro!” I tuoi occhi verdi iniziarono a squadrarmi: avevi lo sguardo accigliato.

“Che c'è? Non è forse tua consuetudine esserlo?”

“Potrebbe essere … Però neanche tu scherzi in fatto di spavalderia!”

“Spavalda? Io? Mh … Potrebbe essere!”

“Vuoi entrare? Ti mostro la casa … Taiki e Seiya non ci sono!”

“Oh bè, sai... Il nonno non vuole che io parli con degli sconosciuti … Se lo venisse a sapere, saresti in pericolo!”

“ Ma io non sono uno sconosciuto … Cavoli, Rei! Direi che ci conosciamo abbastanza! E poi … Scusa! Sono anche famosissimo!”

“Non esserne tanto sicuro! Sai, gli anziani non apprezzano i rockettari!”.

“E tu li apprezzi?”

“Credo che dovrebbero essere loro ad apprezzare me! Non credi Kou?”

“Ah, si? E per quale motivo?”

“Questo dovresti scoprirlo da solo, se già non lo sai!”

“Fai la misteriosa, per caso? Pensavo mi sarebbe bastato conoscerti appena!”.

“Ti ho messo in crisi Kou! Ammettilo!”

In quel momento mi guardasti. Non eri arrabbiato e crucciato come prima: era come se mi stessi studiando! Portasti le mani dietro la testa e con un leggero movimento del viso, facesti scostare la frangia argentea dagli occhi: “Mi hai messo in crisi? Su cosa precisamente? Penso che tu sia troppo sicura di te, Rei!”.

La luce del sole evidenziò ancora di più la lucentezza dei tuoi capelli. Esitai un momento, poi ripresi: “Forse ... Ma qualcun altro qui mi supera in questo! E comunque so di aver ragione... Vorresti, per caso, provare il contrario?”.

Non obiettasti. Continuavi a fissarmi e la cosa mi metteva in soggezione: il tuo sguardo mi opprimeva. Non mi era mai capitata una cosa del genere. E, inoltre, non mi ero mai accorta di quanto fossero belli i tuoi occhi.

E non solo i tuoi occhi. Tu eri bello: bellissimo! E mi stavi tenendo testa in uno scontro che sembrava non finire mai. Non sopportavo più il tuo sguardo fisso su di me e abbassai la testa iniziando a giocare con una ciocca di capelli. Cominciai ad attorcigliarla intono alle dita, freneticamente.  Continuasti a fissarmi per qualche istante ancora, poi, lentamente ti avvicinasti e senza nessuna esitazione, prendendo il mento tra le dita e, avvicinandoti al mio viso, mi baciasti.

Sgranai gli occhi, rimanendo incredula. Non mi aspettavo un gesto del genere, così repentino, quasi fuori luogo. Reagì subito, spingendoti e allontanandoti. “Cosa credi di fare?”, iniziai a fissarti anch’io con uno sguardo un po’ cupo. Poi mi voltai, dandoti le spalle: “Hai visto? Avevo ragione io! L’alone di mistero che mi accompagna t’intriga troppo!”.

Ridacchiando, mi rispondesti: “Hai un buon sapore, Hino! Mi piace!”

Quanto ti ho odiato in quel momento! Ti eri messo contro di me, mi stavi sfidando davvero! Ed io non avevo nessuna intenzione di cedere. E poi avevi iniziato anche tu a chiamarmi per cognome. Strinsi i pugni e, voltandomi, accettai la sfida che mi stavi lanciando: “E che sapore avrei? Cerca di ricordarlo bene perchè non credo che potrai provarlo ancora, Kou!”.
Provocandomi maggiormente, rispondesti: “Cosa ti fa pensare che a me interessi provarlo ancora?”

“Ok, Kou! Penso che per oggi possa bastare! Siamo pari, non credi? Addio!” mi voltai ancora una volta. Il mio istinto mi suggerì di farlo: volevo andare via perché sapevo che avrei perso la mia sfida, ma allo stesso tempo sarei voluta restare lì. Avrei voluto che le tue labbra mi sfiorassero ancora, avrei voluto sentire ancora il loro tepore sulle mie. A un tratto mi fermai: ti sentì ridacchiare alle mie spalle e la cosa m’irritò parecchio.

“Potresti bruciarti! Io starei attento!”

“Lo stesso vale per te! Ora sai dove trovarmi!”

“Cosa ti fa credere che vorrò rivederti ancora? Non hai capito niente!”

“E allora, se è davvero come dici tu, perchè continui a fermarti e a parlarmi e a non poter fare a meno di me? Andare via da me è davvero ciò che vuoi?”

“Non poter fare a meno di te? Sei ridicolo, Kou!”. Lo sentì avvicinarsi: era proprio dietro di me. Sentì il suo respiro alle mie spalle. La cosa m’infastidiva, ma allo stesso tempo mi faceva sentire bene. Baciarlo ancora era quello che volevo, ma non avrei dovuto cedere! Non potevo! Il mio ruolo di Inner me lo impediva … Tutto me lo impediva!
Mi prese la mano e la strinse forte. Mi tirò verso di lui, obbligandomi a girarmi per guardarlo negli occhi. Non avrei potuto resistere ancora a lungo: non avrei potuto resistere al suo sguardo, alle sue labbra. Mi baciò ancora ed io mi lasciai andare.

Dopo tutto questo tempo lo ricordo ancora. Ricordo la data, ricordo il luogo, ricordo te.  Ricordo ogni minuto passato con te: ricordo, anch’io, il tuo sapore.

Accadde tutto così in fretta: forse, realmente, non ci stavamo rendendo conto di ciò che ci stava succedendo. Ci ritrovammo a vivere qualcosa che era più grande e importante di noi. Ci innamorammo l’uno dell’altro: nessuno poteva fare a meno dell’altra metà che era riuscito, finalmente, a incontrare.

 
**

 
Una canzone, a me famigliare, inizia a fuoriuscire dalle cuffie:
È l’ultima canzone che i Three Lights hanno inciso, poco prima di partire ...
 

**
 

Un giorno mi chiamasti euforico: “Devi sentire una cosa, Hino! Vieni immediatamente qui! Sì, è un ordine! Ho bisogno degli strumenti per farti apprezzare meglio la musica e la melodia! Ti aspetto!”
Senza replicare, mi vestì in fretta e, in poco tempo, ti raggiunsi a casa.

Entrai di corsa nella tua stanza: era quasi buia, c’era solo qualche candela colorata che le donava una flebile luce e calore. Poi ti vidi: eri in fondo alla stanza, in piedi, dietro alla tastiera. “Ascoltala! È per te!”

Iniziasti a suonare, a sfiorare delicatamente quei tasti bianchi e neri che mai ti avrebbero tradito.  Ero incredula: avevi scritto una canzone per me! La tua voce era chiara, calda: mi scioglieva il cuore. Piansi, forse in modo eccessivo. Ma quando ti sentì pronunciare il ritornello, non riuscì a trattenermi:

“E scusa se ti amo e se ci conosciamo da due mesi o poco più … E scusa se non parlo piano ma se non urlo muoio! Non so se sai che ti amo …”


**
 

Riapro gli occhi: ascoltare questa canzone fa male, ogni volta. Questa canzone … Ogni parola è come una pugnalata al cuore: racconta una parte di me, di te, di noi. E adesso che sei partito mi resta solo questo di te.

È passato un anno da quando hai dovuto lasciare il nostro pianeta. Avevi detto, avevi promesso che saresti stato per sempre al mio fianco: ma non l’hai fatto. Le tue promesse sono volate via, come parole nel vento. Sei ritornato su Kinmonku per ricostruirlo, per farlo rinascere, per riportare la vita e la speranza a coloro che l’avevano persa per sempre.

Ti sei trovato di fronte ad una scelta: hai scelto lei, la tua Princess. Non posso che esserne gelosa. Sono gelosa, invidiosa, forse egoista …
Avrei voluto che tu restassi qui con me! Avrei voluto, per una volta, che tu non ti sottomettessi alla tua Kakyuu.
Ma, purtroppo, sapevamo entrambi che questo non sarebbe potuto accadere. Entrambi avevamo dei compiti da rispettare e delle responsabilità nei confronti del nostro essere nate Sailor.

Chissà se un giorno potrò incontrarti ancora su queste strade che ormai sono così solitarie e vuote senza di te, ma sono così intrise di sogni.
Sogno di poterti rivedere, riabbracciare, baciare … E, egoisticamente, sogno anche di non voler essere più una Guerriera per poterti raggiungere.

Vorrei invecchiare con te, vorrei amarti ancora, vorrei poter vivere l’ultimo giorno della mia vita, stretta tra le tue braccia …

Che cosa resta di noi, Kou?

È rimasto qualcosa di noi, Kou? A parte il grosso vuoto per quello che manca?



VALUTAZIONI:

LESSICO E GRAMMATICA: 9.5/10
Non ho trovato nessun errore rilevante, solo due errori di distrazione: uno spazio di troppo dopo un punto, e “bianche” riferito ai tasti del pianoforte anziché “bianchi”. Hai comunque una buona conoscenza della grammatica. Anche il lessico va benissimo, utilizzi le ripetizioni quando occorrono, per questo la lettura non risulta pesante.

STILE: 10/10
Lo stile di questa storia è perfetto. La prima persona, in questo caso Rei che narra, è la scelta più azzeccata. Ci sono alcune frasi che mi hanno colpita piacevolmente.
Questa tra tutte: […]“Non posso farlo Rei, lo sai! E poi potrei chiederti di fare la stessa cosa … Rinunceresti mai alla tua Princess Serenity?”[…]. Anche i dialoghi tra Rei e Yaten sono davvero belli, mi sembrava quasi di sentirli parlare o discutere mentre leggevo la storia. Complimenti :)

UTILIZZO CORRETTO DELLA FRASE NELLA STORIA: 15/15
La frase si lega perfettamente con la storia. Sta a pennello cantata da Yaten, insomma i due mesi o poco più ci sono, anche se non urlo muoio, mi piace e ci sta bene per questa coppia. Per il ti guardo fisso e tremo trovo che ci stia bene con la parte del loro incontro quando si sono scambiati il primo bacio. Insomma, buona scelta e ottime idee.
Il numero utilizzato come la data di quel bacio è perfetto.

GRADIMENTO PERSONALE: 10/10
Non so da dove iniziare! Dunque, questa storia mi ha fatto sorridere, divertire, emozionare e anche sognare. Cosa che non avrei mai ritenuto possibile con questa coppia “strana”. L’idea di loro due che stanno insieme, ma che devono purtroppo lasciarsi quando lui deve far ritorno nel suo pianeta è davvero bellissima. All’inizio non capivo perché si fossero lasciati, e poi quando ho letto quel paragone con Serenity la mia faccia era questa *__*. Sono contenta anche che tu abbia fatto raccontare a Rei in prima persona tutto quello che è accaduto: il fatto che ancora dopo un anno si rechi nella casa dove vivevano i fratelli Kou, che ripensi a quell’incontro e al loro primo bacio e a quella canzone! Non voglio immaginarmi Seiya che canta “Imbranato” O.o, ma Yaten sì, e per questo ti perdono XD Bellissima l’idea della canzone che lui le dedica e molto bella la parte finale, toccante, ti lascia senza parole. Questa storia mi è entrata dritta al cuore, quindi, punteggio pieno assicurato!!

ORIGINALITÀ: 4.5/5

Originale la coppia, che come ti ho detto non mi sarei mai aspettata, tanto meno da una fan di Seiya come te! Va beh, tu ormai lo vedi solo con te XD La trama mi è piaciuta, il fatto che lei ripensi a quest’amore e a lui che l’ha lasciata per tornare nel suo pianeta mi hanno colpito tanto come ho già detto. Ti ho tolto mezzo punto perché l’idea della canzone dedicata e di lei che la sente nell’I-pod non è tanto originale, quello me lo sono aspettata fin da subito diciamo XD Però è anche vero che si parla di una “star”, quindi che altro potevi fargli fare?! XD Per questo ho tolto solo mezzo punto.

TOTALE: 49/50

 
   
 
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