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Autore: Storm_    27/03/2012    6 recensioni
Usami è il solito furbacchione affascinante.
Come reagirà Misaki all'ennesimo tentativo di seduzione da parte dello scrittore?
O per una volta le intenzioni di Akihiko sono davvero pure ed innocenti? (pff, mi viene da ridere a scriverlo)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caldaie rotte e girasoli

-Misaki, è finita l' acqua calda! gridò Usami dal bagno. Misaki, di malavoglia, si alzò dal divano e si avviò verso il bagno. Aveva il sospetto che fosse solo uno dei soliti trucchetti di Akihiko per sedurlo, ma poteva anche essere che per una volta nella sua vita Usami non stesse cercando di imbrogliarlo, ed ora era in bagno ad aspettare che lui si decidesse.
Entrò in bagno e restò a bocca aperta. Usami era lì, in piedi di fronte a lui, con un semplice asciugamano bianco legato in vita. Misaki arrossì violentemente e cominciò a balbettare: -Eh.. ehm.. U-usagi-san, se vuoi che io venga in bagno quando stai facendo la d-d-occia, dovresti coprirti un po' di più.. ma subito si pentì della stupidità delle sue parole. Cosa pretendeva, che Usami dovesse fare la doccia vestito?
Sentì il viso imporporarglisi ancora di più, cosa che fino a quel momento sembrava impossibile; mentre Usami inarcava un sopracciglio. 
-Già, si vede quanto ti dispiaccia! ribattè ironicamente, poi sorrise, di un sorriso caldo e sincero che illuminò di dolcezza tutto il bagno.
Misaki, senza neanche rendersene conto, rimase ipnotizzato da Usami. Restò lì per qualche minuto ad osservarlo, come se per la prima volta si accorgesse di quanto fosse bello.
Il suo viso angelico, i suoi occhi, il suo corpo statuario: ogni cosa di lui sembrava esistere al solo scopo di incatenare lo sguardo di Misaki addosso a lui. Misaki si riscosse dalla trance solo quando la calda voce di Akihiko gli giunse alle orecchie: -Ti sei incantato, Misaki?
-No! Stupido Usagi-san, sempre i soliti trucchetti.. Sei sempre il solito stupido! Idiota! Devi smetterla! Solo perchè sono innamorato di te.. questo non ti dà il diritto di comportarti come ti pare e piace! sbraitò, dimenticando tutto per un attimo. Aveva pronunciato quelle parole pochi secondi prima, ma, mentre si sentiva come se si fosse svegliato da un lunghissimo coma, ora tutto gli sembrava lontano ed irreale. L' aveva detto davvero? Si era appena dichiarato apertamente ad Usami? 
Il volto di quest' ultimo si accese di sorpresa. -Ah, sì? Sei innamorato di me? anche ora, davanti a quella rivelazione giunta all' improvviso, Akihiko non si scomponeva più di tanto.
La sua voce, però, era lo specchio di quello che doveva provare in quel momento, era un misto di incredulità e soddisfazione.
Misaki sbattè velocemente le palpebre, come se fosse stato accecato da una potente luce, mentre le sue guance riprendevano la ormai familiare tinta rosso vivo.
Si fermò a riflettere, era la prima volta che ammetteva i suoi sentimenti per Usami in modo cosciente, di solito era abbastanza stordito per colpa di Akihiko, che.. scosse la testa, strizzò gli occhi e affermò, cercando di recuperare un minimo di contegno: -Probabilmente c'è un problema con la caldaia. 
Desiderava con tutto se stesso cambiare argomento, ciò che era appena successo era troppo imbarazzante anche solo per ripensarci.
-Cosa? Mi ami perchè c'è un problema con la caldaia? la voce di Akihiko, beffarda come sempre, suonava falsamente sorpresa e confusa, ma Misaki lo conosceva bene e sapeva che per lui quel momento era estremamente importante, e non certamente a causa di uno stupido elettrodomestico malfunzionante.
Usami gli sorrise e prese a guardarsi allo specchio, continuando a scostarsi dal viso ciocche di capelli argentei. 
-A che gli servono tutte queste attenzioni verso il suo aspetto? Usagi-san, a modo suo, è bellissimo anche appena sveglio. pensò Misaki.
Forse, essendo incondizionatamente innamorato di lui, la sua opinione non era del tutto obbiettiva. 
Si sedette sulla tazza chiusa del water, appoggiò la testa sui pugni serrati e chiuse gli occhi, forse se non avesse visto Usami per qualche secondo sarebbe riuscito a recuperare un minimo di lucidità. Chiudere gli occhi non bastò, ormai l' immagine di Usami era una presenza fissa e costante nel suo cuore e nel suo cervello. 
Sprofondò in una strana fantasticheria: lui e Usami erano in un campo di girasoli, e stavano parlando. 
Benchè metà delle parole stesse uscendo dalla sua bocca, Misaki non capiva niente. All' improvviso vide il se stesso del sogno chinarsi e raccogliere un girasole, per poi porgerlo ad Usami; che lo ripagò con un violento getto d' acqua gelida, che sembrò spiacevolmente reale, così come la strana sensazione di rifiuto che si stava insinuando dentro di lui.
Aprì gli occhi e gli ci volle un po' a capire che era bagnato per davvero. Realizzò di essere disteso sul divano nel salotto e, per qualche motivo, si sentiva triste. Ricordò il sogno che aveva appena fatto, rappresentava forse l' enorme paura che aveva di perdere Akihiko?
Non sarebbe stato poi così strano, spesso i sogni gli aprivano gli occhi su realtà che non voleva affrontare da sveglio perchè facevano troppo male.
In quel momento Usami gli parlò da un punto imprecisato sopra la sua testa. 
-Scusa per il modo poco elegante in cui ti ho svegliato, ma eri seduto sul water a occhi chiuse da più di mezz' ora e ho cominciato a preoccuparmi. Ti ho portato qui giù e ti ho versato un po' di acqua addosso, sai, schiaffeggiarti mi sembrava poco gentile. Come ti senti?
Misaki, che non aveva ancora del tutto ripreso il controllo di se stesso, gli chiese di slancio:
-Non te ne andrai mai, vero, Usagi-san? La sua voce lasciava trasparire più del necessario la disperazione, ma Misaki non ci poteva fare niente: aveva bisogno di essere rassicurato, di sentirsi per una volta parte di qualcosa di reale e duraturo, qualcosa come l' amore di Akihiko.
Misaki sentì qualcosa afferrargli il polso e tirarlo su di peso. Ora che era seduto sul divano, si trovava faccia a faccia con Usami, che cominciò a strofinargli energicamente i capelli con un asciugamano bianco. 
-Misaki, io non ti lascerò mai. Ti amo. Quand'è che riuscirai ad accettarlo?
Dopodichè gli passò una mano tra i capelli e lo circondò in un abbraccio. Quell' abbraccio, per Misaki, valeva più di mille rassicurazioni. Con quel semplice gesto si sentì protetto dall' unica persona di cui gli importava al mondo.
Ricambiò la stretta, affondò il viso nell' incavo del collo di Usami e respirò il suo dolce profumo.

  
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