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Autore: joesephine    28/03/2012    0 recensioni
Anna sentì che qualcosa in lei stava cambiando, che la sua vita sarebbe cambiata, che ciò che fino a ieri era domani, stava diventando Oggi...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anna non aveva ancora deciso se si sentisse più felice o spaventata in quel momento, forse entrambe le cose, sapeva soltanto che quello sarebbe stato un giorno che avrebbe ricordato per tutta la vita. Girò la chiave nella toppa con il fiato corto, quattro piani di scale con il suo scatolone in spalla erano stati imprevedibilmente faticosi. Ma non poteva, nè voleva lamentarsi; già trovare quell'appartamento vicino all'Università da dividere con le sue due compagne era stata una fortuna, non costava molto (ora cominciava a capire perchè!), ed era contenta di non gravare eccessivamente sui suoi che la stavano aiutando a crearsi un futuro. Il futuro, si... Ma per farlo aveva deciso di portare con sè un pò del suo passato, perchè fosse il suo ponte sicuro, una bussola, l'origine certa di ciò che Anna sapeva essere oggi, sulla quale avrebbe fondato ciò che non sapeva sarebbe diventata domani. Era sola adesso, in quella casa gradevolmente vuota, e ne fu felice; per qualche ora poteva farla sua, investirla con il suo profumo e dipingerla con i suoi occhi. Le venne naturale sedersi sul pavimento, un parquet un pò consumato ma decisamente vitale. Aprì il suo scatolone lentamente, come se qualcosa in esso contenuto potesse volare via. E tutto ciò che ne usciva aveva per lei un colore, un sapore, un'immagine ed un odore. Non sapeva perchè le si riempirono gli occhi di lacrime, in fondo aveva lasciato casa sua da pochissimo tempo, era troppo presto per sentirne la mancanza. Ma non stava piangendo di tristezza; era una persona piena e questo la rendeva felice e grata. Poi, annebbiata dalle lacrime, notò sul fondo dello scatolone, un fazzoletto bianco, ricamato con le sue iniziali. Ricordò: lo aveva ricevuto in regalo il giorno della sua prima Comunione. Era chiuso con un nastrino di raso verde, con un fiocco che doveva aver fatto lei tanto era.... particolare. Ci rise sù, e lo prese tra le mani, non ricordva cosa contenesse, ed era curiosa come lo si è solo il giorno di Natale. Un sole caldo entrava dalla porta finestra, e come il fiocco maldestro cadde sulle sue ginocchia, il contenuto si illuminò, proprio come il suo ricordo. ....e vide un fiume, odorò una domenica, assaporò la mano di sua padre stringere la sua... I suoi occhi, gli stessi che suo padre le aveva regalato,  ancora una volta non contennero l' emozione, e bagnarono dolcemente il suo ricordo. Il fazzoletto conteneva la cosa più "preziosa" che lei avesse posseduto: i suoi sassi brillanti. Quella domenica, ricordò, avrà avuto circa sette anni, era un bellissimo giorno di sole; una passeggiata lungo il fiume, una di quelle la cui semplicità ti sorprende. Il suo sguardo bambino si posò stupito su alcune pietre, diverse dalle altre, luminose e brillanti. Anna le raccolse, un pò stupita che nessuno lo avesse fatto prima, erano così belle! "Babbo, guarda cosa ho trovato!", la risposta di suo padre era nitida nella sua memoria come se l'avesse udita il giorno prima: "Anna! che fortuna hai avuto! questi sono sassi preziosi; sono destinati a persone speciali, soltanto loro riescono a vederli" E per lei quelle tre pietre furono davvero preziose per molto tempo, la facevano sentire speciale, proprio come suo padre quel giorno. Quanto lo amava... E vide il suo largo sorriso, e gli stessi suoi occhi scuri, brillanti come i sassi preziosi. Adesso capiva quanto di più le aveva detto suo padre quel giorno, forse senza nemmeno rendersene conto; esistono cose che solo noi vediamo preziose, gli altri no, ma non per questo smettono di esserlo. Nella nostra semplicità, saremo sempre un sasso prezioso per qualcuno, e qualcuno lo sarà per noi. Quel fiume è la nostra vita, e quel sole è lo sguardo di chi saprà guardarci e trovarci. "Grazie babbo..." Anna non stava più piangendo, ma rideva, e cominciò a ruotare su sè stessa a braccia aperte nella sala della sua nuova casa, ed illuminata dai raggi caldi prese il telefono dalla sua borsa :" Pronto babbo! si...sono arrivata...tutto bene...ma sai che cosa ho ritrovato?? Portami a mangiare una pizza sabato che ti racconto!...."
  
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