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Autore: Soru Evans    28/03/2012    0 recensioni
"Aspettò una mezz’oretta buona, quando alla fine, si era stufata di aspettare decise di andarla a chiamare. Quando entrò nella stanza uno spettacolo raccapricciante gli si parò davanti agli occhi:
Camilla morta. In un mare di sangue."
Genere: Dark, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, dovete scusarmi per il tremendo ritardo, ma sono trooooooppo pigra! E poi...Dovete scusarmi per un'altra cosa: ho troppo idee per questa FF, quindi la trasformerò in Long, non so a quanti capitoli arriverò, ma non credo ne scriverò molti.
Posso esultare un pochino? Vabbè...Tanto io lo faccio lo stesso! xD
Sono un fottuto genio! Sono un fottuto genio! *canta* Ora vi spiego: nella mia mente ho cambiato 3 "finali" per questa FF, ma alla fine ho trovato quello giusto, che è una sottospecie di miscuglio tra i tre. Poi, quando questa FF finirà vi scriverò un capitolino (?) a parte con i diversi "finali"! :D


Dopo ore ed ore di viaggio arrivarono. Atterrarono sulla pista privata dei Chroce, i genitori di Camilla, non c’era nessuno, ovviamente. Nessuno sapeva del loro arrivo.
“Allora…Nel frattempo dove ti stabilirai?” Chiese Camilla preoccupata, “Non so…Mi ospiti tu?” “Certo, perché no?! Finche non troverai una sistemazione casa mia è il posto più adatto.” “Aspetta, ho un’idea: non ha senso cercare una casa, la tua è grandissima, in due ci si entra tranquillamente e poi, non ti ricordi che i tuoi genitori hanno fatto allestire una camera anche per me tempo fa? Andiamo a vivere insieme? Ovviamente metà delle spese sono a carico mio. Che ne dici?” Disse Chiara entusiasta dell’idea appena avuta, “Sì, perché no! Hai ragione, vieni da me.” “Grazie Cami, ti voglio bene lo sai vero?!” Rispose Chiara prima di correre ad abbracciarla “Certo che lo so! Ti voglio bene anch’io scema…! Dai, ora andiamo!” Si incamminarono verso la macchina e dopo un’oretta buona arrivarono. “Wow! Che casa sorella! La voglio anch’ioooo!” Disse Chiara piagnucolando, “Mi dispiace cugina, ma questa casa è mia, però...Ti consento di viverci tranquillamente. Sono troppo gentile, dovresti ringraziarmi!” “Se certo, come no…Grazie…” Rispose Chiara con un tono strafottente, “Non sfottere, guarda che ti sfratto, eh?” “Provaci…” “Ok, ho capito, meglio che lascio perdere!” Disse Camilla impaurita, “Brava, hai recepito il messaggio. Però sai che io non mi permetterei mai. Sei troppo importate!” “Bhè…Meno male, pensa se non ero importante…” “Appunto…Mai scherzare con il fuoco.” Dopo il  loro solito battibecco entrarono in casa. Chiara rimase ancora più meravigliata e cominciò a ispezionarla. In 5 minuti aveva già scovato tutti i passaggi segreti ed era riuscita ad aprire tutte le stanze chiuse a chiave. “Questa ragazza è incredibile!” Pensarono all’unisono Camilla e il suo maggiordomo, che non aveva mai visto, in tutta la sua carriera, una ragazza così giovane saper fare tutte quelle cose, che solo chi aveva tantissima esperienza riusciva a fare. Aveva uno spirito di osservazione incredibile, ecco perché la sua vista si stava abbassando, sforzava troppo gli occhi per cercare anche i dettagli invisibili all’occhio di persone non allenate.

Dopo, che ebbe finito di girarsi la casa prese le valige e si diresse nella sua nuova camera, con le sue armi e i suoi soldi, senza considerare niente e nessuno. Si accomodò e cominciò a nascondere tutto per bene nell’armadio a doppio fondo, era riuscita a scovare anche quello.
Poco più tardi bussarono alla porta, era Camilla, “Allora? Ti piace la casa?” “Sì, moltissimo! Ha anche un sacco di passaggi segreti!” Rispose Chiara meravigliata, “Sì, ce ne siamo accorti li hai scovati tutti!” Disse Camilla ridacchiando, “Eeeeh…Cosa ci vuoi fare se sono un genio?!” “Se certo…Della lampada!” “Cosa staresti insinuando?” “Chi? Io? Niente niente!” “Ah, ecco…” “…Comunque: cosa ne pensi della stanza?” “Meravigliosa!” “Allora? Cosa vuoi fare?” “Corro a cercare lavoro.” “Adesso?” “Sì, perché?” “Primo, è ora di pranzo e secondo, a quest’ora non si fanno più colloqui di lavoro, fai prima ad andarci domani mattina.” “Sì, mi sa che hai ragione. Allora andiamo a mangiare e poi a fare shopping che ne dici?” “Mi pare una fantastica idea, andiamo!” “Ok, però andiamo in un ristorante. Va bene?” “Va benissimo, tanto ancora non avevo fatto preparare niente.” Detto questo Camilla uscì dalla stanza ed andò a prepararsi, lo stesso fece Chiara, ma visto che di vestiti non aveva portato un bel niente, prese soltanto una mazzetta per lo shopping e per il per il pranzo; si coprì bene bene con il suo amato cappotto marrone e scese fino ad arrivare all’entrata dove si sedé sul divano ad aspettare la cugina.
Aspettò una mezz’oretta buona, quando alla fine, si era stufata di aspettare decise di andarla a chiamare. Quando entrò nella stanza uno spettacolo raccapricciante gli si parò davanti agli occhi:
Camilla morta. In un mare di sangue.
L’unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu scoppiare a piangere. Al resto avrebbe pensato dopo.

   
 
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