What’s your name?

 

Era sveglio e sentendomi entrare si girò subito verso di me.

Sorrise, e il mio battito cardiaco triplicò.

<<David>> dissi, con un nodo alla gola, perché l’istinto di fargli una carezza era forte ma ero consapevole di non poterlo fare.

Lui non era mio.

<< I dottori dicono che è tutto merito tuo se sono ancora vivo>> sussurrò lui <<Come posso ringraziarti?>>.

<<Cercando di stare bene>> risposi in tutta sincerità.

<<Stammi vicino>> implorò prendendo la mia mano, e quel gesto mi ricordo il momento in cui tutto era iniziato, mentre gli leggevo la favola <<Solo così potrò stare bene>>.

Come potevo dire di noi a colui che in poche ore aveva creato nel mio cuore quel tumulto inspiegabile?

Il dottor Whale entrò in quell’istante, ricordandomi che il tempo a nostra disposizione era limitato.

<<Torno domani>> mormorai per rassicurarlo, e lasciai la sua mano.
Ero sulla soglia della porta quanto mi chiese <<Come ti chiami?>>.

<<Mary Margaret>> dissi voltandomi verso di lui per un ultimo sguardo.

<<Mary Margaret.. a domani>> mi sorrise ancora. Ricambiai e lasciai la stanza definitivamente.

Uscita dall’ospedale, notai qualcosa di insolito.

C’era uno splendido sole, e il cielo aveva il colore dei suoi occhi.

 

Angolo autrice.

 

 

Primo tentativo di flashfic. Ho cercato di non dilungarmi nell’introspezione di Mary Margaret, perché volevo far cogliere in poche parole quello che fra i due si è instaurato in un brevissimo arco di tempo.

 

Kiss, Marta