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Autore: Tsubaki3    28/03/2012    1 recensioni
Allora prima di tutto ci tengo a dire che questa storia, se così si può chiamare data la sua lunghezza, è nata da un mio sogno e così siccome mi era venuta in mente questa malsana e corta idea xD l'ho messa per iscritto.
Vi prego di perdonarmi per la brevità del mio testo.
Quindi questa piccolissima paginetta parla un po' di questa ragazza che si è innamorata di questo tizio, loro non hanno passato tanto tempo insieme, ma lui ha lasciato dentro di lei qualcosa di profondo.
E adesso vi lascio leggere il mio brevissimissimo racconto xD , quindi vi prego di farmi notare eventuali errori e di scrivere tante belle recensioni ^^.
Un bacio, Tsubaki3.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ieri notte nei miei sogni c’eri tu.
Eri tornato. Non ricordo dov’eravamo, ma tu sei entrato dalla porta di quel luogo dimenticato.
Fu un attimo, un istante. Incontrasti i miei occhi e poi mi sorridesti. Mi donasti quella smorfia solo tua, quella che mi faceva sussultare il cuore ogni volta.
Non so dove trovai la forza, ma nonostante la felicità che mi opprimeva il petto, ti diedi uno schiaffo.
Avevi osato andartene senza dirmi niente, non era giusto che fossi felice del tuo ritorno, dovevo essere arrabbiata. Offesa a morte, ma semplicemente non ce la feci. Alla fine vincevi sempre tu.
Così chiarimmo le cose, con la mia voce che rasentava il pianto, tanto ero preoccupata di perderti di nuovo, mentre la tua era calma e in qualche modo rassicurante; certo che se te ne fossi andato nuovamente io sarei stata lì. Come una stupida ingenua sarei rimasta lì ad attendere te, la mia unica e vera felicità.
Tutto ricominciò allo stesso modo della prima volta.
Io al tuo fianco, ma soprattutto tu al mio.
Ero dannatamente felice. Si poteva notare dal perenne sorriso che mi vedevi stampato in faccia. I miei occhi brillavano e il mio cuore… be era già andato molto oltre il cielo.
Qualche volta, caduti in un silenzio solo nostro, con quel tuo sorriso ti giravi verso di me e mi davi qualche bacio sulla guancia.
Era tutto così innocente che rasentava l’infantile, ma mi piaceva, mi sentivo come cullata dalla tua dolcezza. In quegli istanti così magici, il mondo spariva e tu diventavi la mia unica e splendida vista.
Infine, quando ancora tutta questa magia mi circondava, allegerendomi il cuore, tu mi donasti il mio primo bacio. Sai quel bacio sapeva di delicatezza, profumava di sigarette, le tue, e di te.
Era così bello. Probabilmente il solo fatto che venisse da te, lo rendeva semplicemente la cosa più bella che mi fosse mai successa fino a quel giorno.
Poi poco prima di vederti sparire, ancora con quel tuo bellissimo ghigno, t’inchinasti e mi prendesti la mano baciandomela. Eri certo che mi avresti fatta divenire di un colore molto simile al porpora, ma forse era proprio quello che volevi. Anche se non l’avrei mai ammesso, quel gesto mi aveva fatto sentire importante. Unica.
Ma si sa, i sogni prima o poi finiscono e il mio, anzi il nostro, è terminato troppo presto.
Mi risveglio e tu non ci sei. Mi rendo conto di averti sognato, ancora.
Mi accorgo che in fondo ti sto aspettando, ancora.
So che non ritornerai, o che più facilmente, non tornerai da me, però è davvero difficile lasciarti.
Lasciare te, che come nessun altro mi avevi fatto sentire bene e in pace.
Esuberante, così mi definivano gli amici dopo una giornata con te.
Sai riesco ancora a sentire l’ansia nel mio stomaco e il mio cuore accelerare, se m’immagino di rivederti domani. Ma so già che domani non ci sarai e non ci sarai nemmeno dopo domani, né il giorno dopo ancora.
Ma ti aspetterò, forse nella speranza di un tuo ritorno, o forse, perché voglio illudermi ancora un po’. Sì, voglio crogiolarmi ancora un poco nella dolce illusione che tu tornerai da me.
Sospiro, di nuovo, ogni volta che ti penso non riesco a trattenere dentro di me quest’aria di malinconia, così finisco per buttare fuori tutto insieme. Aria, dolore, rabbia e speranza. Quest’ultima è quella che odio di più, perché è ciò che mi fa rimanere aggrappata a te.
Sai fanno male i nostri ricordi, anche se sono così pochi da poterli contare sulla punta delle dita, mi lacerano, più di un qualsiasi taglio.
Ogni tanto chiudo gli occhi e li rivivo quei ricordi che sanno di cioccolato. Riesco a risentire la tua risata, così bella da farmi star male, rivedo i tuoi occhi che ho sempre amato dalla prima volta che li ho incrociati, ma più di tutto risento il tuo calore sulla mia pelle. Quel tocco leggero e dolce che mi donavi quanto mi facevi il solletico e ridevi del vedermi quasi saltare per aria; o quando mi scarabocchiavi la mano con quel tuo modo un po’ infantile che mi faceva divertire tanto.
Tu sei così, vedi il mondo con gli occhi di un bambino ogni volta che vuoi giocare, ma poi diventi improvvisamente adulto e devo ammettere che persino in quel caso mi affascinavi.
Intrigante, seducente e l’unico galantuomo che abbia mai conosciuto, per questo mi piaci tanto; perché sei esattamente quel tipo di persona che senza sforzarsi mi fa innamorare.
Ora sono qui e masochista come ogni volta, continuo a pensare a te.
Dopo qualche istante le lacrime iniziano a scendere una dietro l’altra, come al solito.
E nello stesso modo di sempre continuo a domandarmi il motivo per cui piango ancora per te, ma infine mi rispondo. La risposta purtroppo non cambia mai. Piango per te perché non potrei farlo per nessun altro. Piango per te perché sei l’unico che ha il potere di rendermi felice o dolorante.
Piango per te perché ti amo.  
   
 
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