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Autore: Emily Kingston    29/03/2012    8 recensioni
“Quindi, hai una cotta per me.”
Rupert strabuzzò gli occhi e deglutì.
“Co-come scusa?”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emma Watson, Rupert Grint
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So, do you have a crush on me?

 
Se io e Daniel ci abbiamo mai provato con Emma?Be’, lei ha molto successo tra i membri del cast. E su chi abbia la cotta più grossa per lei – tra me e Daniel – farei meglio a tenermelo per me.
 
Emma richiuse la rivista, appoggiandola su un mobile alla sua sinistra. L’immagine di copertina recava una bella ragazza che guardava l’obbiettivo con aria aggressiva e intrigante.
Con un sospiro, la ragazza fece un giro su se stessa sulla sedia con le ruote sulla quale era seduta. Quando tornò di nuovo con il volto rivolto verso la porta, questa si aprì, rivelando il viso di Rupert.
Il ragazzo le sorrise. “Ehi, David ha detto che devi venire di là per discutere su alcune scene.”
Emma non rispose, né annuì, si limitò a squadrare Rupert con aria indagatrice.
“Quindi, hai una cotta per me.”
Rupert strabuzzò gli occhi e deglutì.
“Co-come scusa?”
“Sì, insomma, l’hai detto tu.”
Rupert aprì la porta un po’ di più entrando nella stanza e chiudendosi l’uscio alle spalle.
“Io non l’ho detto.”
“Sì che l’hai detto,” insisté Emma.
“No,” ribatté lui. “Insomma, se l’avessi detto, me lo ricorderei.”
Emma sbuffò, facendo svolazzare alcune ciocche di capelli che le ricadevano sulla fronte.
“Magari l’hai detto e poi ti è passato di mente.”
Rupert arrossì un poco, quella conversazione stava decisamente prendendo una piega che non prometteva nulla di buono.
“Non sono cose che si dimenticano tanto facilmente.”
“Che intendi dire?” Emma lo guardò inarcando le sopracciglia.
Rupert deglutì, inquietato dall’improvvisa curiosità compulsiva della ragazza.
“Voglio dire che di solito non vado in giro a dire che mi piacciono le ragazze e poi me ne dimentico.”
Emma incrociò le braccia al petto, guardandolo con aria scettica.
“Ma allora, ti piaccio, sì o no?”
Rupert deglutì, sentendo una sorta di sudore freddo scivolargli lungo la schiena, facendogli venire un gran caldo e una gran voglia di scappare via.
Emma lo guardava dritto in faccia, con i suoi grandi occhi marroni, profondi e indagatori.
“I-io…io non…” balbettò, ma richiuse la bocca prima di riuscire a dire qualcosa di sensato. “Ma ti senti bene?” domandò invece, insospettito dal suo strano comportamento.
Emma non era mai stata una ragazza curiosa, né tantomeno una ragazza sfacciata. Ma in quel momento, con gli occhi fissi su di lui che continuavano a chiedergli se avesse una cotta per lei nonostante le labbra della ragazza fossero sigillate, era una perfetta fusione di entrambe.
“Non hai ancora risposto alla mia domanda,” sottolineò lei, per niente intenzionata a mollare la presa sull’argomento.
Rupert sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
“Come mai credi che io abbia detto che mi piaci?”
Emma sbuffò e, afferrata l’edizione di FHM che aveva chiuso poco prima dell’arrivo di Rupert, porse la rivista al ragazzo.
“Pagina sette.”
Rupert sfogliò velocemente le pagine, incappando in un’intervista in cui aveva fatto delle affermazioni riguardanti la ragazza ed era stato piuttosto misterioso circa una presunta cotta che lui e Daniel avevano per Emma.
“Io…io non ho detto così,” si affrettò a precisare, richiudendo la rivista. “Innanzitutto ho parlato al passato, intendevo dire quando, be’, sì, sai, quando io e Dan abbiamo avuto quella cotta per te da piccoli, non adesso. Adesso, adesso non…”
Emma abbassò lo sguardo, balzando giù dalla sedia. Improvvisamente sembrò aver realizzato quanto inappropriate ed imbarazzanti erano state le sue domande. Tutta quell’insistenza era stata davvero fuori luogo.
“Ho capito,” disse, rialzando il volto verso Rupert e sorridendo. Un sorriso amaro e un po’ storto, più tendente ad una smorfia che a un sorriso vero. “Meglio che vada da David.”
Rupert le afferrò velocemente il braccio.
“Perché volevi sapere se l’avevo detto davvero?”
“Senti,” sospirò Emma, imbarazzata. “Ho appena fatto una delle più orribili figuracce della mia vita, e ora vorrei solo andare a lavorare.”
Con uno scatto, Rupert la fece voltare, afferrandole anche l’altro braccio.
“Dimmi perché.”
“Non voglio dirtelo.”
“Dimmelo.”
“È…è imbarazzante.”
“Dimmelo.”
Le guance della ragazza arrossarono all’improvviso, e lei guardò Rupert con astio.
“Dannazione, Rupert, possibile che non ci arrivi da solo!” urlò, avvicinandosi a lui così tanto da far scontrare i loro nasi. Con il fiato corto per aver alzato la voce, Emma si ricompose, allontanandosi dal viso di Rupert. “E ora, se non ti dispiace, vorrei andare da David.”
Rupert non disse nulla, la spinse di nuovo verso di sé, ad un passo dalle proprie labbra.
“Sì, mi dispiace.”
C’erano stati molti modo in cui Emma si era immaginata che sarebbe avvenuto. E per quanto la cosa fosse accaduta innumerevoli volte, non ce ne era nessuna che potesse essere anche solo lontanamente vicina a come stava accadendo.
Le mani di Rupert erano appoggiate sui suoi fianchi, mentre quelle della ragazza si erano attorcigliate intorno ai capelli di lui. E le sue labbra, Dio, quello sì che era un bacio!
La schiena premuta contro la porta e la bocca di Rupert che s’incastrava con la sua, facendole desiderare che quel bacio non finisse mai.
“Allora, ti piaccio?” sussurrò Emma.
Rupert la guardo, sorridendo.
“Può darsi.”
Emma si sporse in avanti e lo baciò, un piccolo bacio fugace.
“E adesso?”
“Mh, un po’.”
Emma si sporse di nuovo ed appoggiò ancora le labbra su quelle del ragazzo, rimanendo immobile in quella posizione per qualche secondo in più.
“E adesso?”
“Un po’ di più.”
Sbuffando, Emma gli afferrò il colletto della camicia e lo tirò verso di sé, stampandogli un lungo ed intenso bacio sulla bocca che lo lasciò sospeso in un dolce oblio per qualche secondo.
“Oh, sì, adesso ti amo definitivamente.”
Emma sorrise, accarezzandogli i capelli.
“Bene, perché ti amo anch’io.”
Bonnie ridacchiò, lanciando un’occhiata ammiccante in direzione di Daniel e Evanna. I tre ragazzi, compreso un curioso Tom, allontanarono i bicchieri dalla porta del camerino di Emma quando i respiri dei due ragazzi all’interno iniziarono a farsi meno regolari.
“Mi dovete cinque sterline a testa,” disse la ragazza, indicando gli altri due.
“Avete scommesso su di loro?” domandò Tom, incredulo.
Bonnie annuì, prendendo le sue dieci sterline dalle mani di Daniel e Evanna.
“Siete meschini ragazzi, lasciatevelo dire.”
Bonnie rise e sparì con Evanna verso la sala mensa.
“Non siamo meschini,” rispose Daniel, rimasto solo con Tom nel corridoio. “È che sono ovvi quanto Ron ed Hermione. E sono anche altrettanto idioti.”
“E su cosa avete scommesso, esattamente?” chiese, mentre si avviavano anche loro verso la mensa.
Daniel sorrise. “Su chi avrebbe ceduto per primo. E, be’, io ed Evanna non ce la vedevamo proprio Emma a dare di matto a quel modo.”
Daniel e Tom risero, mentre intanto, all’interno del camerino, la gravità aveva avuto la meglio su Rupert e Emma.
 


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E' una piccola FF fatta così, tanto per sorridere un po'. 
Ho trovato l'intervista citata all'inizio e mi è venuta in mente questa cosuccia. 
Spero solo che possa piacervi. 
Un bacio a tutti, 
Emily.

Non so dove si trovi l'intera intervista, ma il pezzo che ho usato per la storia potete trovarlo qui: http://www.facebook.com/note.php?note_id=295146983845439

 
   
 
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