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Autore: ELE106    30/03/2012    14 recensioni
Una AU che è partita da sola per la tangente e se ne sta andando dove vuole lei, per cui non vorrei svelarvi troppe cose nell’intro. In breve: John Winchester e Mary Campbell, vivono da qualche tempo insieme nella grande casa di lui, a Lawrence (Kansas) e stanno per sposarsi. Lui è un meccanico, vedovo, con un figlio di 20 anni, Sam, che dopo i primi due anni di college, torna in città in pianta stabile per non si sa bene quale motivo. Lei è un’infermiera, single, con un un figlio di 24 anni, Dean, poliziotto, appena uscito da una relazione disastrosa e tornato da poco sotto il tetto dei genitori. I figli di John e Mary, dopo un inizio abbastanza privo di contatti o altro, finiscono con il diventare importantissimi l’uno per l’altro e per dare inizio ad un profondo rapporto di co-dipendenza e di forte amicizia, ma destinato a diventare di più. Inoltre Sam nasconde qualcosa e suo padre John sembra essere l’unico a sapere di che si tratta. Buona lettura!
Wincest...ma non incest! Don't like, don't read! ;D
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Autrice: ELE106
Titolo: Sono qui per te
Capitoli: 10/11
Fandom: Supernatural
Contesto: AU
Personaggi principali: Dean e Sam
Rating:  Arancione (non ho ritenuto di dover mettere il raiting rosso, poiché la scena non è esplicita, ma più che altro introspettiva e molto molto molto tenera …)
Genere: Commedia, Sentimentale, AU, Slash, per certi versi OOC, e chi più ne ha più ne metta!
Beta: thinias (la martire ;D)
Disclaimer: Dean e Sam non mi  appartengono; questa è un'opera di fantasia; non rispecchia i gusti  sessuali dei personaggi; non ha scopo di lucro ; ecc …
Note dell’autrice: non le scrivo neanche, tanto lo so che siete già partiti a leggere il capitolo *volta la testa, offesa* CURIOSI!!!!?? ! Buona lettura ;D
 



CAPITOLO 10.
Dean e Sam: destino o 'intervento divino’? (seconda parte)
 
 

 
SAM per DEAN.
 

Allunga una mano Dean.

Puoi toccarmi.
Ti prego, fallo.

Sono qui proprio per te.

Non ho mai saputo quale fosse il mio posto, fino ad ora.

Ma adesso lo so.

Mentre ancora una volta i miei occhi sono nei tuoi e vedo tutto il tuo stupore, riflesso nei miei.
Vorrei solo che tu mi guardassi e capissi.
Che tutto quello che mi serve sei tu e tutto quello che serve a te sono io.
 
Sembri essere tu quello indifeso, ora.
Mentre mi avvinino a te ancora di un passo.

“Sam …?”

Mi sussurri piano e sento un mare di brividi, quando il tuo fiato caldo si infrange sul mio viso.

Prego perché tu non mi respinga ancora.
Che non ti ritragga di nuovo, perché non credo che avrei il coraggio di rifarlo.
Ce n’è voluto già tanto per arrivare a questo e non ci sono riuscito da solo.

Mi sono venuti in aiuto due ‘angeli’, amici tuoi.
 
Appoggio, in modo goffo ed incerto, una mano al centro del tuo petto e mi accosto ancora un po’.

Ora che siamo così vicini, sento la paura e i dubbi crescere, ma non posso e non voglio tirarmi indietro.
Soprattutto perché nemmeno tu vuoi che lo faccia.
Riesco a sentirlo, anche attraverso il lieve contatto della mia mano, contro la stoffa della tua camicia.

“Anch’io Sam … anch’io sono qui per te.”

Dici infine, dopo un lungo silenzio, che mi è parso durare un’eternità.
 
Non mi sembra vero quel che ho appena sentito.
Non mi sembra vero di poter ancora arrivare ad essere così felice.

Ti sorrido e appoggio il viso nell’incavo della tua spalla, trovandolo piacevolmente accogliente e sicuro.
Il posto per me.

Risalgo piano, strusciando la mia guancia contro la tua.

Non ho mai fatto niente del genere con nessuno … eppure Gabriel aveva ragione: è tutto naturale e … bello.

E’ bello sentire il tuo cuore che batte per me, sotto la mia mano.
E’ bello sentire la tua pelle, scaldarsi dove la tocco.
E’ bello vedere che, anche sul tuo corpo, ci sono gli stessi brividi che percorrono il mio.
 
Finalmente mi baci.
Piano, quasi con timore.

Poi qualcosa cambia.
Le pulsazioni aumentano, tanto che mi sembra che il cuore possa schizzarmi dal petto.

Ora lo fai con foga, quasi con urgenza.
Ed io non riesco a fare altro che sciogliermi letteralmente addosso a te.

Mi baci così a lungo e con così tanta passione da mozzarmi il fiato e farmi girare la testa.

Mi sono ricordato di aver sognato mille volte, ad occhi aperti, la consistenza e il sapore delle tue labbra.
Niente a che vedere con il bacio che ti ho dato io.

La tua lingua è sicuramente più abile ed esperta della mia.
Perché non credo sia possibile eccitare così qualcuno -di certo non uno come me- solo con quella.
Tu invece ci riesci.

Mentre ancora ci stiamo baciando, e siamo così stretti l’uno all’altro, sento che ti darei tutto in questo stesso istante.
Senza preoccuparmi che sia troppo.
Troppo presto.
Troppo sfacciato.

Sento che se non smetti di baciarmi ora, passerai il resto della tua vita a cercare di superare te stesso.
Perché dovrai baciarmi così –o meglio di così- per sempre e sarà complicatissimo.

Esattamente come è stato complicato separarmi dalle tue labbra.
E com’è stato complicato trattenersi dal superare un confine di intimità ed appartenenza, che non siamo ancora pronti per affrontare.
 
Non è successo altro questa sera.
Nemmeno quella successiva.
E nemmeno nelle tre settimane in cui siamo rimasti soli, in casa nostra.

Non abbiamo nemmeno parlato molto.
Giusto qualche chiarimento.
Mi sembrava corretto che sapessi come che avevo capito.
Avevo capito cosa ti aveva frenato quel giorno e ora sapevo che Castiel non c’entrava nulla.
E lo sapevo grazie a Gabriel, che mi spiegò tutto.
 
Mi è bastato poco tempo da solo con te, per capire che Gabe aveva ragione di nuovo: non sei il tipo a cui servono tante parole.

Così ho smesso di parlare e ho iniziato a sentire.

I giorni sono passati veloci, anche solo toccandoci o guardandoci o stando semplicemente nella stessa stanza, ognuno assorto nei propri pensieri.
Ma certo è stato … interessante .. stare con te così tanto tempo.
 
Ho scoperto che se passo le dita sul tuo avambraccio, hai la pelle d’oca esattamente quando arrivo ai polsi.
Non prima.
In quel punto esatto.

Ho scoperto che fai un buffo verso con la gola, quando ti bacio tra il collo e le spalle.
Adoro le tue spalle.
Starei giorni interi, semplicemente appoggiato ad esse.
 
Ho scoperto che ti piace cantare a squarciagola, la mattina presto, mentre ti lavi i denti in bagno.

E che mi fai ridere.
Mi fai ridere così tanto, che in certi momenti è come se non riuscissi più a respirare, tanto violenti sono gli spasmi delle risate.

Mi fai pensare anche a Jessica.
Ma avverto l’intensità del dolore di quei ricordi, scemare ogni giorno di più.
Abbandonare il mio cuore.
Districarsi dal groviglio che avevano stretto intorno alla mia mente.
Diventare quasi piacevoli.

Perché quando mi ricordo di lei, ricordo anche che, prima che quel mostro la mandasse in pezzi, lei mi faceva ridere così.
Proprio come fai tu.

Ho scoperto che, anche se non lo dai a vedere, hai un bisognoso disperato di contatto fisico.
Ti piace abbracciarmi.
Ma ti piace soprattutto essere abbracciato.
 
Ho scoperto che il modo in cui ti togli la divisa da poliziotto, quando rientri tardi dal turno di pomeriggio e vieni in camera mia per dormire stretto a me, mi fa provare miliardi di sensazioni sconosciute, ma potenti come nessuna mai sentita prima.

Ho scoperto anche le reazioni del mio corpo a te e sono state le più difficili da contenere.
Perché quando mi guardi sento che hai ancora paura di toccarmi davvero.

E io invece, non riesco quasi più a resisterti.

Ci sono momenti in cui avrei solo voglia che tu mi strappassi di dosso i vestiti e mi facessi qualsiasi cosa ti venga in mente di fare.
Senza riguardi.
Senza preliminari.
Senza tenerezza.
Solo desiderio e bisogno.

Ma so bene il perché vuoi andarci piano.
Lo capisco.
So che avrai sempre un po’ paura con me.

Alla fine, Gabriel aveva ragione proprio su tutto: avrei saputo riconoscere il momento giusto.

Ed è ora.

Proprio ora che sei sopra di me e mi baci, con ancora la tua divisa addosso.
Appena rientrato, ti sei fiondato sul mio letto, senza spogliarti.
John e Mary non rientreranno questa notte.

Fa ancora caldo, per essere la fine di settembre, e le lenzuola fresche sono un piacevole contrasto sulla mia pelle bollente.
 
Ti spoglio piano, mentre mi osservi dubbioso.
Le mani mi tremano, perché non so se sono capace di farlo.
Ma non ti ritrai e non mi fermi.

Senti anche tu che questo è il momento giusto?

“Posso davvero Sam?”

Mi chiedi solo, mentre mi baci sul collo.
Ed io sono tuo in talmente tanti modi, che temo non potrai mai arrivare a capirlo.
 
Mi impedisci di continuare a toglierti i vestiti e finisci tu stesso, rimanendo nudo di fronte a me.

Non c’è traccia di vergogna sul tuo viso.
Le spalle dritte … fiere.

Io invece sono terrorizzato al pensiero che, tra poco, anche io sarò nudo come te e tu potrai vedermi.
Vedermi davvero.
 
Mi togli quei pochi indumenti che avevo addosso per dormire, con una lentezza frustrante.
E le tue labbra si posano, la dove la mia pelle rimane scoperta.
 
Ti impegni sempre molto, quando mi baci.
E riesci davvero a superarti ogni volta.
 
Mentre mi perdo nel tuo sapore, non riesco più a mantenere la concentrazione necessaria a ricambiare le tue carezze.
Sento le tue mani e la tua bocca arrivare, toppo lentamente, a toccare posti sempre più intimi e sensibili.

Vorrei che anche tu sentissi quello che sento io.

Ma il mio corpo è completamente tuo e non riesce a fare altro che inarcarsi contro di te e reagire, bisognoso e bruciante, ad ogni tuo movimento e contatto.

Le mie mani non mi rispondono.
Stringono le lenzuola e, talvolta, graffiano la tua carne.
Sulla schiena, sulle spalle, sulle gambe.
 
Sento la tua voce, chiamarmi di tanto in tanto.
Penso che non esista un suono più bello.
L’ho sempre pensato.

Sento i tuoi e i mie sospiri.
Percepisco ogni cambio di tonalità ed intensità.
Li sento trasformarsi in gemiti e non capisco più se sono i miei o i tuoi.

Mi sento andare a fuoco, quando la tua mano mi sfiora l’interno di una coscia.

“Aprile.”

Sussuri.
E sono le ultime parole di senso compiuto che riesco a capire, prima di perdere completamente il controllo del mio corpo.
 
Ho scoperto ora che il piacere e il dolore, spesso sono parte della stessa gioia.
E che uno non può esistere senza l’altro.

Sei gentile con me.
Sei tutto quello che ho sempre desiderato.

Ma il momento in cui mi sento più appagato, in cui ti sento davvero, è adesso che sei perso nel piacere anche tu e dimentichi ogni remora e premura, prendendo da me quel che vuoi, forte e prepotente, sempre più veloce e più bisognoso.

Sento il mio cuore esplodere insieme a te.

I tuoi occhi offuscati ed incredibilmente lucidi.

Ti guardo mentre godi e sei la cosa più bella del mondo.

Sorreggi il tuo peso su un braccio, mentre con l’altro mi afferri una gamba, invitadomi a stringerla più forte intorno ai tuoi fianchi.
Affondi ancora e ancora, con più forza, avvertendo le contrazioni del mio corpo intorno al tuo ed intuendo che sono pronto.

Tremo, sentendo le tue mani su di me.

Sentendo il tuo ventre che sfrega sul mio, custodendo l’arrivo improvviso e sconvolgente, del mio bisogno di te, che brucia e si consuma, in una miriade di scosse e ondate e baci e sussurri e movimenti sempre più lenti e stanchi.
 
Ora sei tu a guardare me, dopo che il tuo piacere è appena arrivato e sei ancora pervaso da esso.

Non credo ti dirò mai quanto male e quanto bene tu mi abbia fatto in questo istante.
Perché quello che provo per te è così immenso ora, da farmi paura.

Per questo ti stringo fortissimo a me, cercando di impedirti di guardarmi, mentre i nostri respiri sono ancora fusi in affanni quasi sincronizzati.
Per non vedere che sto per piangere.

Perché non sai che tu sei il primo e sarai l’unico.
Perché se non sono impazzito è per te.

Perché non sei solo tu a dovermi proteggere, Dean.
E’ qualcosa che faremo insieme.

Non dovrai mai chiederti se sei abbastanza per me.
Perché io sarò perfetto per te.

Così come eri perfetto tu, un attimo fa.

Dentro di me.
 




Continua …
 
 
 
 
 
 
Nda: ehm..*coff coff* penso di non dover aggiungere molto, perché in questo capitolo c’è davvero tutto …ecco qui c’è l’amore che l’autrice ha per Dean e per Sam. Pubblicherò l’ultimo capitolo martedì prossimo e allora ci sarà davvero da piangere, perché tutti i vostri commenti e il vostro calore, mi mancheranno da matti!! Oddio basta, fermatemi!!!! A martedì per i saluti finali. Chi potrà mai essere a chiudere la storia???
Grazie a tutti davvero … grazie ^^ *fugge, commossa*
 
   
 
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