Partecipa alla challenge: Vitii et Virtutis di Starhunter

Prompt: Fortezza - Problema

QUALCOSA IN CAMBIO

 Il problema era che non avevano tempo. Il problema era che quel mondo si stava chiudendo imprigionandoli per sempre. Il problema era che Fay aveva  cercato di spremere così a fondo  ogni goccia della sua magia che ora se ne stava prostrato a vomitare sangue e disperazione e anche l’orecchino di Mokona non bastava a tirarli fuori tutti.
“Va’” gli aveva detto il mago lasciando andare la sua mano.
Kurogane la vide, la vide così chiara come non era mai stata, la morte nei suoi occhi… e vide anche qualcos’altro che brillava proprio sul fondo. “Voleva morire salvando quelli che ama” aveva detto la strega.
Non c’era tempo. Le voci gli si accavallavano in testa come un maledetto sciame impazzito.
Se vuoi portarlo con te…
 *Dannata Strega. Aveva predisposto un oggetto magico per questa occasione*. 
… se davvero lo desideri dal profondo del tuo cuore…
*Ma la forza di quell’oggetto non è sufficiente per farli uscire entrambi*.
… devi dare in cambio qualcosa che possieda un’energia magica pari alla sua.
La testa gli fa male, l’urgenza di pensare a qualcosa da fare gli batte sulle tempie come un dannato martello.
Un’energia magica pari alla sua.
Lui è un ninja, non ha niente di magico da dare in cambio… o forse…
Il ricordo lo attraversa come una lama.
 
***
 
“Dammi la mano”.
Il volto del mago è ghiacciato in una patina di tristezza  che non gli è più andata via.
Kurogane sente formicolare la magia sulla pelle, prima sulla punta della dita, poi su lungo tutto il braccio.
“Potresti aver bisogno della spada anche quando non sei vicino a Mokona”.
La sua katana si smaterializza, entra in qualche modo nella sua mano. Adesso è lì che freme, nascosta, pronta ad ogni momento per essere sguainata, la sente nel pugno chiuso, nel centro del palmo.
“E’ lo stesso sistema che Shaoran usa per estrarre la sua”.
“Non c’era bisogno” risponde Kurogane, ma gli occhi di Fay gli dicono “è tutto quello che ora posso fare per te, quindi accettalo”. E lui la accetta, quella piccola magia, non come qualcosa di necessario, ma come un dono.
 
***
 
Un’energia magica pari alla sua. Al mago non ne è rimasta quasi nulla. Basterà. Deve bastare.
Kurogane non si ferma a pensare, non c’è tempo. Impugna Sohi più saldamente, allarga il braccio e vibra un montante con tutta la sua forza, dal basso in alto. Sohi è affilata come un rasoio. Kurogane non sente niente, solo il tonfo del suo braccio che cade seguito dal rumore metallico della spada che ha mollato subito dopo. Con la mano rimasta libera afferra Fay, che lo guarda impietrito, e lo trascina fuori da quella prigione mortale. Tutto scompare. Solo in quel momento si permette di sentire il dolore e le urla e una voce che lo chiama. Ma ormai sono fuori, e lui scivola via verso il buio, e non si accorge di sorridere.



NOTA: Le frasi in corsivo sono tratte dal manga.