Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Belarus    01/04/2012    2 recensioni
" Lambo e I-Pin erano usciti con mamma per prendere un gelato ed era certo, mentre fissava il cielo, che anche Kyoko-chan fosse andata in città per fare una passeggiata. Cosa che a lui era impedita da una mini pistola puntata alla gamba.
Avrebbe voluto averla puntata in testa, almeno sarebbe morto subito, ma Reborn era troppo subdolo per fargli un favore del genere. Fossero stati con lui anche i suoi amici, avrebbe potuto cavarsela. Caso voleva che a Gokudera fosse stato imposto di restare ad una distanza minima di cinquecento metri dalla casa in cui si trovava lui e gli altri avevano preso tutto come un nuovo gioco. "

One-shot idiota che è venuta fuori chissà perchè. Chiedo venia!
Sperando che almeno diverta qualcuno.
Baci Baci Belarus
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Reborn, Tsunayoshi Sawada
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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See Under: Vongola - Vedi alla voce: Vongola



Si portò una mano alla testa, sospirando stanco.
Non aveva voglia di star lì a perder tempo, mentre fuori c’era una giornata così bella.
Sentiva le voci di alcuni bambini correre per la strada su cui si trovava casa sua, degli uccellini cinguettare sull’albero in giardino.
Lambo e I-Pin erano usciti con mamma per prendere un gelato ed era certo, mentre fissava il cielo, che anche Kyoko-chan fosse andata in città per fare una passeggiata. Cosa che a lui era impedita da una mini pistola puntata alla gamba.
Avrebbe voluto averla puntata in testa, almeno sarebbe morto subito, ma Reborn era troppo subdolo per fargli un favore del genere.
Fossero stati con lui anche i suoi amici, avrebbe potuto cavarsela. Caso voleva che a Gokudera fosse stato imposto di restare ad una distanza minima di cinquecento metri dalla casa in cui si trovava lui e gli altri avevano preso tutto come un nuovo gioco.
Lasciò ricadere la testa sul tavolo, facendosi subito male. Cercò di rialzarla, ma qualcosa o qualcuno gliela spinse nuovamente giù, causandogli l’ennesimo bernoccolo della giornata.
<< Reborn! >> si lamentò tastando il cranio che cominciava a gonfiarsi nel punto colpito.
<< Stai solo perdendo tempo, Imbranatsuna! >> lo sgridò il piccolo assassino sedendosi sul letto.
Tsuna lo maledisse mentalmente e fu sicuro di avergli visto scoccare un’occhiataccia, motivo per cui piantò gli occhi sul libro che gli stava innanzi e non li rialzò finché non fu sicuro di non essere più colpito da quegli occhietti inquisitori.
Tutti quei nomi e quelle date, scontri e accordi lo stavano rimbecillendo più di quanto già non fosse. Perché doveva imparare tutte quelle cose se a lui non importava nulla?! Non aveva intenzione di diventare Boss, motivo per cui non aveva l’obbligo di imparare tutta quella storia sulla Famiglia.
L’immagine di Giotto gli passò sotto gli occhi, mentre sfogliava le pagine del libro ed un lampo gli attraversò la mente. Super intuizione.
Richiuse il libro con un tonfo e sentì chiaramente Leon trasformarsi nuovamente in pistola.
Quando si voltò Reborn glielo aveva già puntato contro, direzione viso, questa volta.
<< Torna a studiare, Imbranatsuna! >> intimò senza scomporsi.
<< Ho una domanda! >> sorrise soddisfatto.
Era più che certo che a quella, il Tutor non avrebbe saputo rispondere. Non c’era una risposta ad una domanda come quella, non poteva esserci. Quanto meno, non doveva essere qualcosa di banale o stupido, avrebbe costretto il bambino a pensare e lui sarebbe stato libero per il resto del pomeriggio.
<< Perché la Famiglia si chiama Vongola? >> chiese, visibilmente soddisfatto dalla sua stessa domanda.
Il bambino non si scompose più di tanto, anzi. Tsuna distinse chiaramente il sorriso allargarsi sulle guance paffute del piccolo assassino ed un brivido gli attraverso la schiena.
Lo vide alzarsi dal letto e cercare qualcosa nella piccola libreria dietro la porta. Ne tornò con un volume enorme che scaraventò nella direzione del giovane.
Tsuna percepì l’angolo del libro conficcarsi nella tempia e piagnucolò finché il bambino non fu sopra il tavolo, comodamente seduto. Solo allora prese il volume e ne lesse la copertina: “ Dizionario”.
Quella faccenda non aveva senso e per di più cominciava a preoccuparlo terribilmente.
<< Che ci faccio con un dizionario? >> chiese titubante.
<< Cerchi la parola Vongola, Imbranatsuna! >> si chiese, come potesse il dizionario risolvere quella discussione assurda.
Sospirò nuovamente e si convinse a sfogliare le pagine del librone con scarso interesse. Erano così tante che ci impiegò qualche buona manciata di minuti per trovare la voce corrispondente alla parola “ Vongola”.
<< Nome comune dato ai molluschi bivalvi che vivono lungo i litorali sabbiosi, utilizzato largamente in gastronomia. >> lesse svogliato senza aspettarsi chissà quale rivelazione.
Sapeva benissimo cos’era una vongola, ma ciò non spiegava affatto perché una famiglia mafiosa di fama mondiale ne dovesse portare il nome. A chi faceva paura una vongola?! Insomma, non era mica un animale di cui centinaia e migliaia di persone possano avere fobia. Si sarebbe spiegato una tigre, un leone, magari uno squalo – davanti a gli occhi gli passò per un breve istante l’immagine del vice capitano dei Varia -, ma una vongola no di certo!
<< Questa ricerca non ha portato a nessuna conclusione! >> sbottò in fine, mentre il sorriso del bambino si allargava ancor più.
<< Che motivo aveva Giotto per chiamare una famiglia mafiosa, Vongola?! >> chiese nuovamente, infastidito da quel silenzio.
<< Perché la nostra famiglia è come le vongole! >> Tsuna si ritrovò a fissare l’assassino con occhi rassegnati. Continuava a non capire che onore trovassero in un mollusco.
<< Cioè? >> chiese ancora in uno sforzo sovraumano.
<< Siamo duri fuori, ma abbiamo il cuore tenero! >> lo sentì cinguettare, mentre batteva delle enormi ciglia beccate chissà dove.
<< Questo non ha senso… >> biascicò sconvolto fissandolo.
<< Sì che ce l’ha Imbranatsuna e adesso continua a studiare o ti apro sul serio come una Vongola! >>
Richiuse di colpo il dizionario e tornò ad aprire il volume primo della storia della famiglia.
Prese a leggere alcune frasi, ma un solo pensiero si fece largo nella sua mente: “ ricordarsi di non cercare di fare i furbi con Reborn “.











  
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