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Autore: K i k k a    01/04/2012    0 recensioni
Semplice storia. Storia di come una ragazza, Clare, si è innamorata del suo migliore amico e come il destino ha deciso di dividerli. Ma, ricordate: il destino non è sempre crudele..mai dire mai nella vita!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi prendo un altro attimo per riflettere meglio ma mia madre mi incoraggia a dargli una risposta..

-Clare, ci sei?!-
-Sì, Michael ci sono. Scusami.-
-Allora, mi dicevi..cosa hai deciso di fare?-
-Bhè, ci ho riflettuto molto e..senti: io ho deciso di accettare la tua proposta, Michael.-
-Ooh, mi fa molto piacere Clare. Benvenuta a bordo!-

Sorrido intimidita.

-E..e..bhè, quando si parte?-
-Ascolta, io questa sera ho un concerto a Roma. Se vuoi raggiungimi lì che poi ci mettiamo d'accordo.-
-Ehm..mi piacerebbe. Ma purtroppo non ho i biglietti.-
-Non preoccuparti, avviserò io Wayne di farti andare dietro le quinte.-
-Oh, va bene..solo c'è un piccolo problema..-
-Quale?-
-Non ho la minima idea di dove terrai il concerto?!-
-Oh, è allo stadio Flaminio.-
-Ok, cercherò di essere lì per le otto. Va bene?-
-Certo. Allora ti aspetto Clare.-
-Ciao Michael. E grazie ancora.-

Chiudo la chiamata.
Cavolo, gli ho detto di sì; nelle mie orecchie ho ancora il suono del suo dolce respiro e della sua voce. Mi accorgo che sono agitata all'idea di vederlo stasera. Ma cosa diavolo mi succede?! Sveglia Clare, non è proprio il momento di farti venire in testa strane idee. Ora Michael è il tuo datore di lavoro e tra voi due deve esserci solo un rapporto professionale.

-Allora, tesoro? Ne è stato contento, dì: che ti ha detto?-
-Sìsì, mamma. E' stato molto entusiasta che abbia accettato la sua proposta. Mi ha detto di andare al suo concerto a Roma di stasera per metterci d'accordo.-
-Sono molto felice, Clare. Vedi che Dio esiste? Eri stata appena licenziata e il signor Jackson ti ha offerto questo lavoro.-
-Sì.-
-Ma cos'hai amore?-
-Sono triste all'idea di lasciarti sola, mamma. Mi sembra di farti un torto se me ne vado. Ho paura di farti rivivere quel brutto periodo..-
-Tesoro mio, non ci pensare nemmeno! Ormai sono passati anni. Vai a Roma stasera e mettiti d'accordo sul tuo nuovo lavoro. Sai che starò bene.-
-Va bene, mamma. Ti voglio bene.-
-Te ne voglio anche io.-
Sorride, Dio quanto è bella.
*************
Eccomi qui, sono arrivata.
Stadio Flaminio.
Finalmente ci sono! Credevo di non farcela! Sono stata più di 2 ore a fissare il mio armadio perchè non sapevo che accidenti mettermi; non volevo vestirmi in modo elegante, ma non volevo nemmeno vestirmi con abiti per 'tutti i giorni'. Alla fine ho optato per un pantalone di seta nero, una camicia bianca e una cravattina nera; ho lasciato i capelli sciolti con un po' di eyeliner e un tocco leggero di phard..proprio per non farlo spaventare visto che ho la pelle bianca come un fantasma!
Decido di chiamare Michael e avvisarlo del mio arrivo e anche per farmi dire da dove devo entrare..uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro, cinque, sei..niente, non risponde. Forse sarà impegnato; vabè, me la caverò da sola..che sarà mai?! Mi avvio verso l'entrata e quando arrivo, davanti a essa trovo due giganti neri..ho quasi paura ad avvicinarmi, potrebbero mangiarmi in un boccone per quanto sono grossi.

-Ehm, buonasera..dovrei entrare.-
-Certo signorina, favorisca il biglietto..prego.-
-In realtà io non ho il biglietto.-
-E allora come crede di entrare, mi scusi?-
-Mi sono messa d'accordo con Mich..il signor Jackson.
Dobbiamo parlare di alcune cose. Andate a chiederglielo.-
-Non si puo', il signor Jackson non riceve nessuno prima di iniziare un concerto.-
-Ma io dovrò lavorare per lui, la prego mi faccia entrare..lui è a conoscenza di questo..Wayne! Wayne, la sua guardia del corpo sa che devo entrare.-
-Aaah, che coincidenza. Si accomodi lì con tutte le sue colleghe di lavoro, allora.
Ma per favore, non dica sciocchezze!-

Mi volto e vedo un gruppetto di sì e no sette ragazze appoggiate su di un muretto che parlano tra loro e hanno cartelli con foto di Michael e scritte per lui, suppongo. Guardo di nuovo in volto all'uomo e sorrido

-Vabbene, vuol dire che lo aspetterò.-

Detto questo mi volto senza dire più niente e vado vicino alla mia macchina dove mi appoggio per aspettare che finisca il concerto, sempre dovrà uscire.

Aspetto tanto, le ore sembrano non passare mai quando si è senza fare niente.
Ad un certo punto vengo presa dalla stanchezza di quella giornata e, entrata in auto, mi appisolo sul sedile posteriore. Quando poi mi sveglio, dò un'occhiata all'ora sul mio telefonino e mi sorprendo quando vedo che sono le 3 del mattino; trovo anche tre chiamate perse. Due sono di Michael e una di mia madre, cavolo devo essere proprio partita se non ho sentito nemmeno l'assordante suoneria del mio cellulare. A questo punto decido di tornare a casa, si è fatto tardi e Michael starà dormendo..poi domani lo chiamo e ci incontreremo da qualche parte.
**************
Il cellulare sta squillando..ma che ore sono?!?
Alzo lo sgurdo e vedo l'orologio: segna le 8; sono sfinita..sono tornata da Roma alle 5 senza concludere niente. Il mio cellullare squilla incessantemente, vorrei tanto buttarlo giù per la finestra..devo cambiarmi questa maledettissima suoneria. Lo prendo e rispondo stizzita senza nemmeno vedere chi è che rompe a quest'ora del mattino..

-Pronto!-
-Ehm..Clare?! Sono Michael..-

Ancora intontita dal sonno non metto subito a fuoco chi sia, perciò mi incavolo, mando a quel paese la persona dall'altra parte del telefono e chiudo la chiamata.
Riprendo la posizione che avevo fino a qualche minuto e fa e all'improvviso..un flash.
Dio santo, MICHAEL !
Bene, sono assunta da un giorno e già mi prendo la briga di mandare a fanculo il mio capo..ma brava, Clare.
Ora lo richiamo, se mi licenzia mi sta proprio bene.

-Sì?-
-Michael, sono Clare. Oddio scusami per quello che ti ho detto. Il sonno mi fa dei brutti scherzi..scusami, non volevo!-
-Sì, me ne sono accorto. Non mi piace proprio come mi hai trattato, mi hai mancato di rispetto e mi hai offeso molto. Non voglio persone del genere nel mio staff..quindi: mi dispiace ma sei fuori!-

Ecco..come volevasi dimostrare.
Ma vedi un po' che sfortuna, sono di nuovo disoccupata. Mannaggia a me e alla mia boccaccia!
Sono nella merda. Sono nella merda. Sono nella merda.

-No, no, no, no. Michael, per favore..non cacciarmi. Non l'ho fatto a posta..ti prometto ch..-

Ma che cavolo succede?!
La linea è disturbata..sento degli affanni.

-Michael?!-

All'improvviso il mio timpano viene investito da una sonora risata, molto forte.
Dopo un tempo infinito Michael prende fiato..

-Oddio, Clare. Scusami ma non ho resistito nel farti questo scherzo.
Non è successo niente, non preoccuparti. Anche io la mattina sono molto scontroso.-

Vorrei strangolarlo via telefono se potessi, giuro.
Mi ha fatto prendere un tale spavento!

-Cavolo, che spavento!-
-Immagino.
Hey: ma cosa hai fatto ieri, non sei venuta più?-
-No..cioè sì sono venuta, ma non mi hanno fatto entrare. Ho detto di avvisare un certo Wayne ma non mi hanno dato ascolto. Allora ho deciso di aspettarti ma la stanchezza ha preso il sopravvento e mi sono addormentata.-
-Ah, ho capito. Beh io ora sono all'hotel 'Villa Savarese'..se vuoi possiamo vederci e discutere del tuo nuovo lavoro.-
-Ah..a 'Villa Savarese'?-
-Sì, perchè..c'è qualche problema?-
-Ehm..in realtà..no va bene niente, lascia perdere. Ci vediamo nella hall..-
-..alle 11. Va bene?-
-Certo, va benissimo. A dopo.-

Chiude la chiamata.
E' vero, all'inizio non ero molto d'accordo a ritornare sul mio vecchio posto di lavoro; ma poi riflettendoci sù non è male. Voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa, vendicarmi un po' con il direttore..mi ha dato della fallita per troppo tempo. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando scoprirà che ho subito trovato un nuovo lavoro!
***********
Come è strano ritornare qui.
Entro, questa volta, come se fossi una normale ospite e mi direggo alla reception per chiedere di far scendere Michael.

-Buongiorno Roberto, per favore puoi chiamare la stanza del signor Jackson e riferire di farlo scendere, per favore?!-
-Signorina Clare, buongiorno!-

Si volta..e no, non è proprio Roberto. Ma vedi che capitano tutte a me.
Dietro il banco c'è il signor Ciro.

-Cosa vuoi dal signor Jackson?-
-Ho bisogno di parlare con lui..perchè non si puo'?-
-Smettila di dargli fastidio. Non è sufficiente quello che gli hai fatto ieri?
Invece di perdere tempo: perchè non vai a trovare un lavoro..o hai dimenticato che hai solo un mese di tempo per la casa?! Mettiti all'opera già da ora..che ce ne vorrà di tempo. Chi pensi che darà il lavoro ad una ragazza che non ha il padre e che ha la madre che è un ex alcoolizzata?!..-
-Oh, senta. Ora sta esagerando! Lei non puo'..-
-Hey, Clare!-

Salvato per miracolo!
Se non fosse arrivato Michael giuro che gli avrei dato un pugno su quella faccia di letame che si ritrova!

-Oh, ciao Michael.-
-Tutto bene, ho interrotto qualcosa?-
-No, no..non preoccuparti. Sei arrivato nel momento giusto.-
-Perfetto, allora andiamo a prenderci un caffè?-
-Certo. Oh signor Savarese..a proposito: il signor Jackson è il mio nuovo datore di lavoro. Non c'è più pericolo per la casa..arrivederci!-
-Arrivederci signore.-

Io e Michael ce ne andiamo verso il bar e..il signor Savarese?!
Dio, avrei voluto avere una telecamera a portata di mano per filmare la sua faccia. Mammamia, che bella soddisfazione!

-Ma cos'era successo?-
-Niente, non preoccuparti. E' una vecchia storia..pensiamo al presente e al futuro, piuttosto.-
-Hai ragione. Senti: io ho questa sera l'aereo per tornare a casa, mi prendo un po' di pausa dal tour. Farai un mese di prova..se ti trovi bene, se ti piace come lavoro..queste cose qui, insomma.-
-Oh stasera, così presto?! Va bene..ehm..-
-Ehm..vengo io a prenderti a casa con la mia macchina e poi andiamo all'aereoporto.-
-Sì, va bene. Allora ciao Michael.-
-Hey, aspetta un attimo.-
-Cosa c'è?-
-Devi darmi l'indirizzo, altrimenti come faccio a venirti a prendere?-
-Ah già, hai ragione. Che sbadata...tieni, ecco a te.-
-Bene, allora a stasera.-
-Ok, ciao Michael. E grazie ancora, mi hai salvato davvero.-
-Grazie a te, ciao.-

Ci stringiamo la mano e sento lungo la schiena dei strani brividi.
Ha delle mani enormi ed una stretta decisa ma dolce.
Con il sorriso sulle labbra torno a casa da mia madre per darle la bellissima notizia., poi preparerò la valigia.
Forza Clare, un altro capitolo della tua vita sta per iniziare!
  
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