Il
pianto Antico
“E poi lo uccidi”.
Era stata l’ultima frase
pronunciata da Damon, con un sorrisetto vittorioso e l’espressione sicura
stampata sul volto e lei si era limitata ad annuire, senza parlare, sforzandosi
di non mostrare alcuna emozione.
Finalmente Damon aveva trovato
il piano geniale per uccidere Klaus e tutti erano convinti che questa volta
avrebbe funzionato.
Nulla sarebbe andato storto, la
complicità di tutti era totale.
Damon le aveva affidato il
compito più importante ed Elena, vedendo l’agitazione riempirle lo sguardo,
l’aveva pregata di non tirarsi indietro.
“Devi farlo per forza tu. Lui
sembra fidarsi di te, forse sei l’unica persona con cui abbasserebbe la
guardia, devi ucciderlo tu, Caroline”.
E a lei non era rimasto altro
che annuire.
Loro non sapevano quanto le
avrebbe fatto male uccidere Klaus.
Oh, loro non sapevano nulla di
Klaus, né della sua relazione con Caroline.
Non potevano sapere di tutte le
volte che avevano fatto l’amore nel buio della notte e del rimorso che lei
provava ogni volta che si svegliava al suo fianco e si sentiva bene.
Non potevano sapere delle
serate passate con lui in casa a fare cose normali, come guardare un film e
mangiare cioccolata.
Non sapevano dei suoi abbracci
caldi e dei suoi sorrisi sinceri.
Non avevano mai conosciuto la
persona che aveva conosciuto Caroline.
L’uomo nascosto nella bestia,
sempre ammesso che quest’uomo ci fosse davvero e non fosse solo frutto della
sua fantasia.
Camminò lentamente lungo la
strada per raggiungere casa sua quella sera.
Non c’era la solita fretta ad
accompagnarlo, la solita smania di vederlo, di toccarlo, di ascoltare il suono
profondo della sua risata.
Più di una volta dubitò che ce
l’avrebbe fatta e sentì l’irresistibile tentazione di voltarsi e correre il più
lontano possibile da Klaus, ma proseguì, stringendo i pugni e torturandosi le
labbra.
Non avrebbe mai voluto
ucciderlo e solo il pensiero bastava a farla vergognare.
Sapeva che la morte di Klaus
era la cosa più giusta.
Lui era gentile con lei, era
dolce di tanto in tanto e Caroline era sicura che non le avrebbe mai fatto del
male.
Ma tutti loro erano stati prede
di Klaus almeno una volta. Nei suoi deliri di onnipotenza pensava di poter
giocare con la vita degli altri, di poter manovrare gli altri a suo piacimento,
era il cuore della bestia e l’avidità del potere a comandare e Caroline sapeva
bene che non sarebbe mai riuscita a cambiarlo davvero.
“Pensavo non venissi più”
esclamò lui serenamente aprendole la porta.
Il solito sorriso dolce le
increspava il viso e attese che lei entrasse per chiudere la porta e stringerla
nel solito rassicurante abbraccio.
Avrebbe tanto voluto non andare
più, avrebbe voluto voltarsi e correre via, lontano da lui, ma non lo fece,
rimase immobile nel suo abbraccio e gli baciò delicatamente una guancia
sorridendo.
“Ci ho messo un po’ ma sono
qui” commentò fingendo la solita allegria, mentre entrava in sala abbandonando
la sua giacca sul divano.
Lei e Klaus non erano veri
amanti, erano qualcosa di più di amici e qualcosa meno di amanti, erano
qualcosa di complicato e indefinito, qualcosa che non aveva bisogno di alcun
nome.
“Ho trovato un film che sono
certo ti piacerà” esclamò lui sventolandole davanti al volto un dvd dalla
copertina in bianco e nero e lei si sforzò di sorridere.
Klaus la osservò per qualche
istante.
“Tutto bene?” le chiese e
Caroline annuì.
“Sì, certo. Di che film si
tratta?”.
Fu allora che entrambi
percepirono una presenza, un rumore muto.
Klaus si guardò intorno
improvvisamente circospetto e tornò a guardare lei.
“Cosa c’è?” chiese Caroline con
aria preoccupata fingendo di non essersi accorta di nulla.
Klaus tornò a guardarsi intorno
con estremo silenzio, mentre uno strano odore di incensò iniziò ad aleggiare
nell’aria attorno a loro.
Fece per voltarsi nuovamente
verso Caroline, ma con un gesto repentino qualcuno si scagliò contro di lui
immobilizzandolo.
Klaus tentò di districarsi
dalla presa ferrea, ma non ci riuscì.
Elija era sopra di lui e lo
bloccava.
Dalla porta fecero il loro
ingresso in gruppo.
Bonnie era in testa, aveva una
mano tesa e mormorava a bassa voce un incantesimo, i fratelli Salvatore, dietro
di lei, camminavano a passi sicuri, con le mani infilate nelle tasche e il sorriso
sereno.
Tyler era in fondo, al suo
fianco Rebeka, seguiti da Alaric che continuava a tenere Elena con un braccio,
ponendosi davanti a lei come una specie di scudo.
Klaus li guardò allibito,
sorpreso da quell’improvvisata e Damon si avvicinò a lui a passi sicuri.
“Buonasera, Niklaus” esclamò.
D’un tratto il suo volto
cambiò, una sorta di spaventosa espressione vi aleggiò e gli occhi si ridussero
in due fessure scure, mentre Klaus si liberava dalla presa di Elija con una
specie di grugnito.
In un gesto rapido si allontanò
da loro uscendo fuori dal cerchio e non trovò altro riparo se non al fianco di
Caroline.
Fu nello stesso attimo in cui
iniziò a comprendere la verità che si voltò verso di lei cercando i suoi occhi.
E incontrando quegli occhi verdi
uno strano dolore lo pervase.
Caroline spinse la mano in
avanti in un gesto rapido e sicuro infilandogli il paletto di legno nel cuore.
I suoi occhi si riempirono
all’istante di lacrime, mentre quelli di Klaus la guardavano delusi e stupiti.
Lesse dolore nel suo sguardo,
ma non lo stesso dolore che si era aspettata di trovare.
Era la consapevolezza del
tradimento quella stampata sul suo volto e Caroline sentì le ginocchia molli e
il dolore stringerle il cuore in una morsa.
Spinse più forte e sentì chiaramente
il paletto arrivare in prossimità del cuore.
“Mi dispiace, Klaus, mi
dispiace tanto” sillabò in un sussurro appena udibile e lui cadde in ginocchio.
Caroline cadde con lui,
piegandosi sulla figura pallida del vampiro, quasi come se stesse per abbracciarlo,
salvo poi trattenersi improvvisamente.
Bonnie mosse un passo avanti,
ferma e decisa.
“Inutile che cerchi di
trasformarti, Klaus, l’incantesimo te lo impedisce”.
Lui sembrò quasi non darle
ascolto, parve dimenticarsi tutte le persone che lo circondavano, continuava a
fissare lei senza parlare.
Niente bruciava più di quel
tradimento, né la soddisfazione sul volto dei suoi fratelli, né la lama di
legno che stava per perforargli il cuore.
Fu in quel momento forse che
tutto il dolore che aveva causato agli altri gli crollò addosso forte e
implacabile.
“Stai soltanto facendo ciò che
è giusto, Caroline” riuscì a mormorare, prima che lei spingesse la lama più a
fondo.
Sentì la lama trapassargli il
cuore e dovette trattenere a stento un urlo di dolore, mentre il suo volto
impallidiva.
“Non ti scordar mai di me” le
sussurrò prima di accasciarsi per terra e iniziare a contorcersi e tutti
rimasero a guardare quello spettacolo macabro.
Spazio autrice: Ed ecco che ritorno. é da un po' che non pubblico nulla, questo è stato un periodo di stallo per me, così ho deciso di tornare con questa cosetta. Ovviamente è su una delle mie nuove passioni: Caroline/Klaus.
Vi anticipo che l'ho scritta prima di vedere la 3x18, quindi è tutto frutto della mia fantasia.
Spero che non sia troppo ripugnante.
Grazie dell'attenzione.