Camminavo per il cimitero della mia città, un luogo isolato e silenzioso. Non ricordo perché mi trovassi lì, né che giorno fosse, ma molto probabilmente era mattina, lo intuivo dal sole che brillava altezzoso nel cielo. Ero dinanzi a una tomba, non c'erano fiori a decorarla, né croci, né letterine, niente del genere. 
 

Sembrava abbandonata.
 

Una bambina nascosta dietro una parete mi scrutava incuriosita, ricordo ancora molto bene il suo aspetto: capelli biondi scompigliati, carnagione abbronzata, indossava solo un completino rosa caramella composto da canotta e pantaloncino. Insomma, non era un abbigliamento adatto a un luogo del genere... Avevo notato la sua presenza da un po', ma preferivo far finta di niente. 

 

Mi osservava, non come si osserva una persona particolare. Mi osservava come se fossi un pezzo di carne.
 

Deglutì, pensai che volesse giocare con me - non so da dove spuntò fuori questo mio pensiero, davvero.
In fondo, però, è questo quello che vogliono i bambini, no? Giocare, giocare, solo giocare. Mi voltai per guardarla, così da farle capire che l'avevo notata.
 

Urlò.
Un urlo raggelante, di quelli che ti riducono i timpani in mille pezzi. 
La vidi correre via in lacrime, non capendone il motivo.

 

 

Non capisco cosa ci fosse di terrorizzante in me... stavo solo aspettando che qualcuno portasse un fiore alla mia tomba.