Tutto uguale, proprio come nei suoi sogni. Il cielo limpido, gli alberi che danzano al suono del vento, le nuvole che corrono accanto alla macchina e il fiume. La macchina gialla costeggiava il fiume, ogni tanto riusciva ad intravedere il suo riflesso, in quello specchio d’acqua. Quanto le era mancato. Le era mancato tutto di quel posto, il fiume, gli alberi, l’aria frizzante e le persone. -
Siamo giunti a destinazione, signorina- le disse il taxista mentre posava le valige sul prato. -La ringrazio- le disse Joey, porgendogli i soldi per il viaggio. Prese le valige in mano, sentì la macchina che si allontanava, si guardò intorno, -Bed and Breakfast Potter-. L’insegna della sua casa si faceva spazio in mezzo ad un cespuglio. Casa. Bussò alla porta…-Bessie, vai tu ad aprire, io sono nello scantinato-...il suo giardino…-Ma io sono a fare i letti!-…i suoi fiori…-Comunque sia, sei più vicina tu alla porta, che io-…la sua staccionata…-Vai tu, è un ordine, sei un mio dipendente, quindi fila!-…la sua sedia…-Va bene, va bene, con te Bessie non si può mai scherzare!-…la sua porta…-Joey!-…il suo Pacey.