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Autore: JoanneBrandoh    01/04/2012    4 recensioni
Lei è Jenna Burgson ed è la personal stylist di Justin Drew Bieber, era da sempre stata la sua migliore amica fin quando la fidanzata di lui capovolse il mondo intero.
Il loro mondo.
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Lui: troppo innamorato e ingenuo per non negare l'evidenza.
Lei: l'usava, lo stregava con tale naturalezza che faceva rabbrividire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono Jenna Burgson e sono la personal stylist di Justin Drew Bieber
Chi al giorno d'oggi non conosce The Biebs?
Che lo amino o l' odino, lo conoscono praticamente tutti, anche i vecchi di settant'anni del mio piccolo e sperduto paesino del Texas, Woodville. Ma ritorniamo a noi.
Essendo la sua personal stylist, sono 'costretta' a stare con lui ogni volta che ci sono tour mondiali o interviste e questo accade molto spesso.
Posso ammettere tranquillamente che sto più tempo con lui che con la mia famiglia. Questa situazione non mi dispiace affatto, anzi è una scusa per scappare dalla mia disastrosa situazione familiare: i miei stanno per divorziare e ogni giorno è guerra in casa. Mio fratello maggiore Marcel, fuma, e non solo sigarette, e beve più di un'alcolizzato ogni notte con i suoi amici, diciamo, non molto raccomandabili. Mio fratello minore Gabe, è la persona a cui tengo di più nella mia vita, l'unico con cui possa sfogarmi e l'unico che mi capisce. Ha solo sei anni e ha una sensibilità e una serietà di una persona di trent'anni, ma neanche. Solo lui sa quanto ci tenga a Justin, solo lui sa quanto lo ami e quanto gli voglia saltare addosso ogni volta che lo vedo e sa anche che non posso sopportare la sua attuale fidanzata, Selena Marie Gomez.
Da quando c'è lei, lui è cambiato radicalmente. Mi manca tantissimo il vecchio Justin. Quel Justin con cui ero migliore amica e che sempre consolavo e calmavo quando piangeva o aveva una crisi di nervi prima di un evento importante. Quel Justin che piangeva perchè voleva indietro la sua vecchia vita, non questo Justin che, se ora piange, lo fa solo perchè ha litigato con la sua attuale fidanzata o perchè non gli sono piaciuti tutti quei miliardi di regali che le fa ogni giorno.
Quella nostra amicizia si sfasciò, per colpa di quella Sel, un 25 Marzo.
Il 25 Marzo 2011.
 
Non scorderò mai quel giorno, il giorno peggiore della mia vita.
 
 
 


 

 
 
Woodville, 12.47.
 
-Jergson, sveglia!- era quel tenerone del mio fratello minore, era l'unico che mi chiamava così, univa il mio nome con il cognome, faceva così con tutti. Quella sera, Gabe, spaventato dalle urla di quelli che secondo un foglio di carta, erano i nostri genitori, si presentò in lacrime in camera mia, così finimmo per dormire insieme. 
-Jergson!- insistette ma io, proprio quel giorno, non ne volevo sapere di alzarmi -Jergson!
Nello stesso momento che ripetè il mio nome per l'ennesima volta, sentii vibrare il cellulare e partire la suoneria di Bieber.
 
Oh woooah, oh woooooah, oh wooooah, oh.
You know you love me, I know you care,
you shout whenever and I’ll be there.
You are my love, you are my heart
and we will never ever ever be apart...
 
A malincuore, m'alzai dal letto e risposi seccata.
-Pronto?-
-Neanche ricordi il mio numero a memoria da quante volte ti ho chiamato da quando ci conosciamo?- era lui, lo sentii ridere.
Portai una mano al cuore, a quel cuore che adesso stava battendo fortissimo per lui, ma ormai ero abituata a questo. Guardai mio fratello e gli sorrisi, lui capì subito il perchè di quel mio sorriso. 
-Justin, Justin, ciao Justin!- intervenne il mio fratellino, mentre si divertiva a saltare spensierato sul letto. 
-Saluta Gabe da parte mia!- 
-Lo farò, non preoccuparti- cominciai a girare per la stanza senza una metà precisa -Che volevi dirmi?- 
-Sei perspicace!- 
-Justin, una persona non si chiama senza motivo, sputa il rospo!- stavo cominciando a spazientirmi. 
-Sono a Dallas con Sel...- a quel nome, a quelle sole tre lettere, mi fermai all'istante e strinzi i pugni poichè tenevo il telefono tra l'orecchio e la spalla. 
-Ciao Jenny!- sentii gridarmi dalla Gomez con quella sua naturale vocina stridula.

E poi, tutta questa confidenza che si era presa? 'Jenny' mi chiamava solo ed esclusivamente Justin e mia madre quando s'accorgeva che esistevo.
Chi era lei per chiamarmi così?
C'eravamo visti mezza volta e già voleva reputarmi sua 'amica'?
Beh, non sarebbe stato così facile. 

 
-...E siccome nel tardo pomeriggio sarò ospite da 'Texas's TV'... Ho bisogno dell'aiuto della mia personal stylist!- continuò.
-Non posso andare a Dallas così su due piedi!-
-Infatti ho già pensato a tutto io, il taxi ti verrà a prendere alle 2 di questo pomeriggio, noi ti aspetteremo davanti al nostro hotel!- 
-Justin, io...-
-Dai, so che ti faccio un favore...- si riferì a quello che succedeva ogni giorno a casa mia, alla guerra che ogni giorno dovevo sopportare a casa mia, lui sapeva tutto, io gli avevo raccontato tutto. 
-Okay, andata, ci sentiamo dopo Bieber e- tentennai -salutami anche la Gomez-
-Ciao Jenny!- di nuovo quella voce stidula... Dio, vorrei strozzarla! 
-Ciao Jenny, a dopo!- questo era Justin. 
 
Chiusi la chiamata e guardai il mio fratellino afflitta, lanciando il telefono sul letto. 
-C'è la Gomez con lui, vero?- annuii e mi abbracciò -Tu sei più bella, Jergson- mi sorrise dolcemente. 
-Ho deciso di dirgli quello che penso, voglio dirgli che secondo me lei lo usa, devo farlo, sono la sua migliore amica!- 
-Oggi quindi vi vedete?- il viso del mio fratellino s'incupì. 
-Sì, ha un'intervista, devo vederlo, è il lavoro- gli accarezzai la guancia. 
-Qui senza di te, non voglio starci-
-Non succederà niente e poi, anche se non ci sono fisicamente, io sarò sempre con te!- l'abbracciai forte e lo riempii di baci.

Coccolato e viziato dalla sorellina, ecco come amava essere trattato il mio Gabe. 

 
Pochi secondi dopo entrò mia madre più arrabbiata che mai in stanza, sbattendo violentemente la porta, eravamo abituati a questa scena, era quasi di routine. 
-Scendete e andate a mangiare, è pronto!- ci gridò, guardandoci minacciosa.

Ed ecco che ricominciava un nuovo giorno d'inferno in casa Burgson. 
 
 
Dallas, 02.36 p.m. 
 
Non appena scesi dal taxi, non ebbi neanche il tempo di guardarmi intorno e cercare i suoi occhi, che me li ritrovai a pochi centimentri dal mio viso. Questo fece cominciare a battere il mio cuore più forte di quanto lo facesse normalmente per lui. Mi cinse i fianchi e mi sollevò da terra: -Jenny!- mi gridò in pieno viso. Il suo alito profumava di cioccolato e zucchero filato: per mangiare dolci non lo batteva nessuno!
-Justin!- l'imitai, baciandogli una guancia in segno di saluto. 
-Da quanto tempo non ci vediamo!- sciolse l'abbraccio, prendendomi per mano -Andiamo in studio che c'è Sel che c'aspetta!-
 
Ancora quel nome, pff.
Per un'attimo avevo dimenticato quell'oca e tu me la fai ricordare? 
Bieber, ma quanto ti odio?
 
-Mi sei mancata, Jenny- mi baciò la fronte. 
 
Bieber, quanto ti amo? 
 
-Anche tu, Drew- gli sorrisi e lui ricambiò.
 
*****************************
 
-Justin!- di nuovo quella vocina stridula, perchè esiste? Grr, quanto la odio. 
-Jenny!- mi abbracciò come se fossimo state amiche di vecchia data. 
'Levami le mani di dosso, Oca!' volevo gridarle ma mi limitaii a sorriderle.
 
*****************************
 
Scelti gli abiti di Bieber, riuscii ad augurargli solo un -In bocca al lupo- che lui devette scappare per via dell'intervista.
Eravamo rimaste solamente io e quell'altra:
-Devo andare via per un'oretta, ciao Jenny!- era la Gomez e sì, volevo dargli un pugno in faccia. 
-Okay, non preoccuparti, a dopo- la salutai con un cenno della mano e la vidi uscire di corsa dalla porta della stanza. 
'Finalmente se n'è andata, allora Dio esiste!' sospirai e alzai gli occhi al cielo, con quella tra i piedi, si prospettava una giornata impegnativa. 
 
*****************************
 
Decisi uscire da quel grande palazzo, quell'intervista stava durando fin troppo. Scesi con l'ascensore al piano terra e uscii fuori di corsa.
C'era un caldo terribile a Dallas ma non mi dispiaceva affatto, a me piaceva tutto quel calore e poi mi metteva di buon umore.
Decisi di fare una passeggiata nei dintorni della zona, non conoscevo quella città e non volevo rischiare di perdermi. 

 
Ragazzi carini, ragazzi carini, fast food, ristoranti messicani, ragazzi carini: era davvero una bella città Dallas.
 
Dopo un quarto d'ora circa, cominciai ad avviarmi verso quel grande palazzo dove registravano 'Texas's TV' e mi fermai di colpo assistendo ad una Selena Gomez nascosta in un'angolino dell'atrio del palazzo impegnata a strusciarsi con un ragazzo di colore, molto alto.

Quello era Justin?
Beh, se, in questi ultimi quindici minuti, si era fatto una lampada ed era allungato venti centimentri...
Magari potevamo dire che si assomigliavano ma no, non era lui. 
Quindi quell'Oca lo stava tradendo, che faccia tosta!
Avevo ragione io quindi a pensare che lei lo usava solo per i soldi.
Corsi verso l'ascensore senza farmi notare da quei due 'piccioncini' e prenotai il tredicesimo piano, dove si trovava Justin. 

 
Aspettai per 10 minuti seduta dietro le quinte poi lui finì l'intervista e, salutato dalla conduttrice e dal pubblico dello studio, mi raggiuse.
-Justin- catturai la sua attenzione -Devo parlarti!- 
-Certo, anche adesso, dov'è Sel?- Pff, ancora quel nome di merda. 
-E' proprio di lei che ti volevo parlare...- 
-Allora parliamone!- mi sorrise, quanto era tonto e innamorato?
-Non mi sembra il posto adatto, Justin, c'è troppa gente...- 
-Vieni con me- mi prese per mano e mi portò in uno stanzino dove si trovavano gli attrezzi di scena. 
-Perchè qui?- gli domandai. 
-E' l'unico posto tranquillo in questo bordello- osservò lui. 
-Giusto...- abbassai lo sguardo. 
-Di che dovevi parlarmi?- 
-Della Gomez- corrugai la fronte, quella ragazza mi dava ai nervi. 
-Questo l'ho capito ma di che cosa di preciso?- 
-Beh...- sospirai, poi lo guardai dritto negli occhi furiosa -...Di quanto sia odiosa e puttana, lei non ti merita!- 
-Ehy! Vacci piano con le parole, non ti permetto di parlare così della mia fidanzata!- mi rimproverò. 
-Ah, davvero?- lo sfidai -Justin, quella ti prende per il culo!- 
-Jenna Burgson, spiegami perchè dovrebbe!- 
-L'ho vista strusciarsi e baciarsi con un ragazzo di colore poco fa!- 
-Ma smettila!- rise -L'avrai scambiata per qualcun'altra!- 
-L'ho vista con i miei stessi occhi, Justin- 
-Non ti credo, Burgson-
-Persi che io sia una bugiarda?- alzai gli occhi al cielo per trattenere le lacrime.

Era così tanto preso da quella da non credere alla sua migliore amica?
Pazzesco. 

 
-Penso che tu sia solo invidiosa di lei!- sentii una stretta al cuore a quelle parole, pronunciate con tutta quella acidità. Mi scese una lacrima. 
-Pensi davvero questo di me? Allora non mi conosci affatto!- detto questo, aprii la porta e uscii dalla stanza, lui mi seguì. 
-Ti prego fermati, Jenny!- mi gridò venendomi dietro ma io non ne volevo sapere di fermarmi.

Pensava davvero questo di me?
Allora poteva andarsene a fanculo.

M'afferrò con la mano il polso e mi costrinse a girarmi verso di lui, non potevo più trattenere le lacrime tanto che scoppiai a piangergli davanti.  
-Ti prego scusami- riuscì a dire. 
-Io con le tue scuse mi ci pulisco il culo ed ora lasciami in pace e vai a scopare con quella puttana, okay?- ero furiosa, come lo si poteva ben intuire. 
-Basta, non puoi parlare così di lei! La nostra amicizia finisce qui, non voglio vederti più, mai più!- anche il mio cuore aveva cominciato a piangere a quelle parole. 
-Dimenticati di me, Star- pronunciai l'ultima parola con disprezzo, forse troppo. 
Mi liberai della sua stretta e corsi verso l'ascensore.
Stavolta non mi sentii seguita, forse era finita sul serio.
Forse era finita per sempre
 
 
 
 
 
 
Avrei lasciato al tempo decidere.


 
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Spero vi piaccia questa mia ff su Justin u.u 
Mi è venuta in mente mentre leggevo le parole di Boyfriend +-+
Non vedo l'ora che esca il video, sul serio. 
Ma vabbè, tralasciamo u.ù
Se vi è piaciuta, mi raccomando, lasciate una recensione (:
[Anche perchè per il secondo capitolo voglio almeno una recensione,
certo, so che fa schifo, ma abbiate pietà! D:]

Baci, J <3
  
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