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Autore: Castiel Who    01/04/2012    0 recensioni
Ciò che Dean ha provato il giorno in cui è stata impedita l'apocalissi.
[Dean/Castiel]
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Dean Winchester aveva perso tutto ciò che aveva a cui attribuisse un valore. Prima Castiel, poi Bobby e ora anche Sam.

Chiuse gli occhi dolorosamente, suo fratello, no, Lucifer lo aveva picchiato quasi fino alla morte. Nell’oscurità rivide tutto quello che era successo nell’arco di meno di 5 minuti; Lucifer aveva ucciso il suo angelo con uno schiocco di dita, senza battere ciglio. Bobby lo aveva seguito pochi secondi dopo. Fortuna – ironicamente – volle che Sam riuscisse a riprendere il controllo di sé, cosa che Dean, nonostante le botte, aveva sperato tanto non accadesse.

Era consapevole che ciò avrebbe significato la vittoria del diavolo, ma non si sentiva in alcun modo in colpa, o egoista. Semplicemente non aveva più voglia di fermare l’apocalissi, non voleva perdere quel poco che era rimasto del suo fratellino. Perché non accettava che Lucifer fosse riuscito a prendere il completo controllo del suo corpo, quello che il cacciatore poteva solo riconoscere come quello del sangue del suo sangue. Una parte di lui, tutto sommato.

Erano importanti tutte le stronzate che aveva commesso accogliendo Ruby e drogandosi del suo sangue demoniaco? No, assolutamente. Per quanto il prezzo delle sue stupide azioni fosse alto, Dean non poteva odiare Sam.

Si ricordò del motivo che lo aveva costretto a non rinunciare: Castiel. Castiel che aveva dato tutto quello che aveva, pure i suoi poteri, alla sua causa. Colui che aveva rinunciato ai propri valori. L’ultima cosa a cui probabilmente aveva pensato fu che fidarsi di Dean fosse stato un errore mortalmente grave, e avrebbe avuto ragione. Il cacciatore lo aveva deluso e ora l’angelo aveva dato la propria vita per niente.

Si era promesso che il futuro predetto da Zachariah non si sarebbe mai avverato, che avrebbe reso giustizia a Castiel a costo di perdere per sempre Sam, e anche se stesso, se mai fosse stato possibile.

Nel momento in cui il terreno collassò dinnanzi al fratello più giovane i ricordi fecero ancora più male, come se su ogni ematoma che si andava formando fossero premute delle dita invisibili. Nella mente era ancora ben nitida l’immagine della trappola che si chiudeva con al suo interno tutto quello che era stata la sua famiglia. Va tutto bene Dean. Andrà tutto bene.

Poi, dopo una frazione di secondo lunga un’eternità, i ricordi si interruppero. Non c’era più niente da ricordare, ma al suo posto era subentrato il dolore. Rimase in ginocchio sull’erba secca del cimitero, lo sguardo rivolto al terreno, solo, come sarebbe rimasto per sempre. Svuotato di tutte le energie e della voglia di tirarsi su e andare avanti.

Quando una timida mano si posò sulla sua spalla, credette fosse solo un riflesso incondizionato del proprio subconscio. Si girò comunque, aspettandosi di non imbattersi in nessuno, e davanti a sé trovò Castiel: meraviglioso e celestiale come soltanto lui poteva essere. Tutt’intorno, si poteva avvertire il suo potere e la sua grazia colmare l’atmosfera di un’aura immacolata e incorruttibile.

Mai come in quel momento Dean fu felice di vedere il suo angelo, vivo e reale.

Cass, sei tu Dio?

Il sorriso di Castiel fu dolce e inebriante, come quello indirizzato ad un amante. È un bel complimento. Però no.

Sentire la sua voce gli bastò. Dean capì che non era più solo.

 

Fine.

   
 
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