NOTE:
Di
solito non mi piace inserire le note iniziali, ma questa sera non so perché, mi
sento in dovere di farle. Perciò, come al solito, non scrivo a scopo di lucro –
altrimenti tutti in questo sito saremmo miliardari – e questo è tutto frutto
della mia fantasia perversa e malata: non è vero che Chris e Darren stanno insieme nella realtà. E so che ci piacerebbe
tanto, ma finché loro non lo comunicheranno al mondo…
è inutile rompere le scatole a quei due poveracci! Scleriamo
nel nostro piccolo! *saltella per la stanza per le
foto uscite qualche giorno fa*
Anyway, buona lettura!
Sei volte in cui Darren Criss si è sentito dare dello stalker
– e una in cui ha ricambiato il favore
In queste pagine
non poi tanto finemente vergate
Vi vo’ a
raccontare una storia di due persone che voi tanto amate.
E se siete voi
pronti a ricever novella,
prestate
attenzione, orsù, alla qui dolce donzella.
E ciò ch’è scritto
sull’uscio dell’Ade rimembrate,
lasciate ogni
speranza o voi ch’entrate.
La
prima volta che Chris Colfer vide Darren
Criss, quel ragazzo dai capelli ricci e dal colore
degli occhi indefinito gli fece una buona impressione; gli sembrava un tipo
simpatico e alla mano, divertente ma comunque molto profondo in qualche strana
maniera. Dava quasi l’impressione di saper ascoltare.
Non
che se ne fosse sorpreso, comunque. Fin da quando era venuto a conoscenza di
quel musical/parodia su Harry Potter
in cui Darren aveva appunto recitato, si era
immaginato il ragazzo come una persona piena di vitalità e allegria,
perennemente con un sorriso sul volto e gli occhi luminosi, brillanti quanto le
stelle in una notte di cielo sereno.
Quando
le loro mani si erano strette in una morsa e i loro occhi si erano incontrati
per la prima volta, Chris era stato certo di avere di fronte un bravo ragazzo,
nonché fantastico, bellissimo e affascinante.
Quello
che non si aspettava, era di ritrovare i suoi occhi che lo osservavano,
seguendolo ovunque, per tutto il resto della prima giornata che Darren aveva passato sul set.
Così,
quando gli sembrò di essersi finalmente liberato di quei due fanali verdi – o
dorati o nocciola o qualsiasi colore fossero – puntati addosso, si era riunito
con le sue amiche.
“Allora,
Chris! Hai conosciuto il ragazzo nuovo?” aveva chiesto Lea con un sorriso
malizioso sul volto.
Il
soprano si era limitato ad annuire, mandando giù un sorso della Diet Coke che teneva in mano.
“E
come ti è sembrato?” aveva continuato Jenna, incuriosita.
Al
che, Chris aveva preso un altro sorso di quella magica bevanda che amava tanto
e che gli dava il potere di sopportare tutte quelle chiacchiere, e infine aveva
detto – sotto lo sguardo attento delle altre ragazze – “E’ simpatico, anche se
sembra un po’ uno stalker dal momento che ha passato
tutto il giorno a guardarmi.”
E
se n’erano andati, continuando a chiacchierare, fare ipotesi e scambiarsi
opinioni sul nuovo arrivato, senza accorgersi che il diretto interessato dei
loro discorsi era a qualche metro di distanza da loro, e aveva sentito tutto. Darren aveva deglutito, rendendosi conto che effettivamente
Chris aveva ragione: non aveva fatto altro che seguirlo con lo sguardo per
tutta la giornata – e soprattutto, gli sfuggiva il motivo per quel suo comportamento.
Si
era deciso comunque a non pensarci troppo su e a controllarsi le prossime
volte, perché altrimenti sarebbe stato imbarazzante; e avrebbe dovuto lavorare
a stretto contatto con Chris, perciò era meglio che non ci fossero imbarazzi
tra di loro.
Dopo
aver gettato un’ultima occhiata al soprano ormai lontano, ancora accerchiato
dalle ragazze, se n’era quindi andato, saltellando come suo solito.
C’era
un’altra cosa che Chris Colfer tuttavia non si
aspettava: che avere quei due fanali verdi – o dorati, nocciola o… insomma, avete capito – su di sé, gli faceva piacere.
Più che piacere. Lo lusingavano e intimidivano al tempo stesso.
Ma
questo non è poi così importante… o forse sì. Noi
però ora ci concentriamo sul fatto che quella fu la prima volta che Darren Criss si sentì dare dello stalker da Chris Colfer. E,
fortunatamente per questa storia, non fu neanche l’ultima.
~ ∞ ~
La
seconda volta era stata ancora peggiore della precedente, se possibile.
Certo,
ormai Chris e Darren si conoscevano da mesi; non
erano solo colleghi, ma avevano legato molto – cosa anche abbastanza normale
dal momento che dovevano girare la maggior parte delle scene insieme – e
avevano scoperto di avere molti interessi in comune. Chris e Darren erano diventati amici e non c’era alcun tipo di
imbarazzo tra di loro – a parte quelle volte in cui Chris si ritrovava a
fantasticare sugli occhi del collega, sulle mani del collega, sulla voce del
collega, sui capelli del collega, sulle labbra del…
Dio, le labbra! Da quando Chris aveva potuto assaggiarle, non faceva altro che
pensarci. Erano diventate un’ossessione.
Comunque,
a parte questi piccoli episodi, il loro rapporto era strettamente
professionale, o per lo meno sul set, condito tuttavia da un’alchimia la cui
origine era del tutto sconosciuta ai più, ma molto potente.
Quel
giorno non era previsto che Darren Criss fosse sul set, ma il ragazzo aveva deciso comunque di
addentrarsi fuori dal suo trailer; aveva sentito che il resto dei suoi colleghi
avrebbe girato proprio quel giorno il video di Born this way così, spinto dal suo amore per
Lady Gaga – sentimento che non avrebbe mai eguagliato
quello per Katy Perry però…
o per i Muppets – e incuriosito, si era diretto sul
set. Dopo aver seguito le indicazioni di alcune truccatrici, aveva preso la
strada per l’auditorium, accomodandosi poi in alto, nello stesso posto dove lui
e Chris avevano dovuto sedersi per girare la puntata precedente.
Perciò
Darren si trovava lì, comodamente seduto, pronto a
godersi lo spettacolo, quando qualcosa, o meglio qualcuno, era salito sul
palco, ancheggiando disinvolto fino a posizionarsi al centro. Seguendo le
indicazioni del regista, aveva iniziato a cantare e a muoversi, le telecamere
puntate contro, totalmente calato nel personaggio… o
forse no.
Perché
quello non poteva essere lo stesso Kurt/cucciolo di pinguino che avevano
mostrato soltanto tre puntate precedenti. Perché anche se perfino Darren Criss si rendeva conto di
alcune lacune di sceneggiatura in Glee – e noi ne
siamo ben consapevoli, vero? – questa volta gli autori dovevano essersi fumati
davvero qualcosa di pesante!
Perché
non era possibile che quello fosse Kurt Hummel! No,
per compensare alle lacune sopracitate, Darren aveva
deciso di pensare che il ragazzo presente sul palco in quel momento non era
Kurt Hummel, ma Chris Colfer.
Tuttavia questo pensiero, gli si era sfortunatamente ritorto contro quando si
era reso conto di quanto Chris fosse irrimediabilmente e inequivocabilmente
sexy.
Non
che per Darren ci fosse alcun tipo di problema a
pensare una cosa del genere; etero o no, non poteva dire che Chris non fosse un
bel ragazzo. Anzi, oggettivamente parlando era davvero bellissimo – fisico
asciutto, capelli sempre perfettamente curati che sembravano morbidi, due pozze
blu al posto degli occhi, braccia forti e sedere da…
Ok, no, forse quello non avrebbe
dovuto pensarlo.
Ma
seriamente, Darren non riusciva di nuovo a staccare
gli occhi di dosso al collega; stava accadendo nuovamente la stessa cosa della
prima volta, e il moro aveva cominciato a sperare, a pregare che Chris non se ne accorgesse, perché questa volta sarebbe
stata ancora più imbarazzante della precedente.
Ma
si sa, quando si desidera che una cosa non capiti, ecco che proprio quella cosa
ti capita tra capo e collo. E quella volta, tra il capo e il collo di Darren, capitò proprio Chris Colfer.
Cercando
di sgattaiolare via dall’auditorium senza essere notato, Darren
era andato a scontrarsi proprio con il soprano che, dopo avergli rivolto un
sorrisetto che aveva un non so che di sadico, gli aveva detto, “Allora, ho
notato che ti sei goduto lo spettacolo!”
Darren aveva abbassato
lo sguardo e aveva pigolato qualcosa come, “Sì, siete stati tutti molto bravi,”
sperando di cavarsela con poco.
Ma
ormai doveva sapere che Chris era uno a cui piaceva giocare, e che quindi non
lo avrebbe lasciato andare tanto presto. Sapeva inoltre che l’amico aveva di
nuovo notato il suo sguardo, lo capiva dal suo sorrisetto e da come si stava
inarcando sempre di più verso di lui, come a volerlo mettere all’angolo.
E
Chris, dopo aver strappato di bocca al collega un commento come, “Eri
fantastico lì sopra” e “Ho guardato solo te”, aveva pronunciato di nuovo quella
parola. Stalker.
“Sei
uno stalker, Darren!” Ed
era poi scoppiato a ridere, perfettamente a suo agio. O almeno così pensava un Darren intento a voltare le spalle al collega e quasi volare via da quel posto, trascinandosi
dietro un’ondata di vergogna.
Questa
fu la seconda volta, terminata con un Chris Colfer
compiaciuto e un Darren Criss
imbarazzato da morire. Ovviamente, entrambi erano all’oscuro del sentimento che
li spingeva a provare tutto quello, anche se noi forse ci siamo già fatti
un’idea del perché.
~ ∞ ~
La
terza volta era stata del tutto inaspettata.
Era
un tranquillo sabato sera, e Darren stava seduto in
maniera poco composta – alias, era totalmente stravaccato – sul divano del suo
nuovo appartamento, mangiando gelato e guardando un cartone animato che aveva
trovato in televisione facendo zapping. Pochi giorni prima aveva avuto, insieme
al resto dei suoi colleghi, un’intervista al Paley fest e si sentiva ancora del tutto
frastornato: doveva ancora abituarsi a tutta quella popolarità e soprattutto ai
ritmi impossibili a cui doveva sottostare e che lo riducevano, di sabato sera,
a un ameba informe e distrutta.
Mentre
stava ingoiando un grosso cucchiaio di gelato alla crema, sopprimendo un grosso
sbadiglio, aveva sentito il cellulare vibrare sul tavolino di fronte a sé. Si
era quindi allungato per prenderlo ed era rimasto piacevolmente sorpreso nel
leggere proprio quel nome sul display del suo cellulare.
Chris.
Nessun
cognome, nessun appellativo. C’era solo quel
Chris.
Un
sorriso, di cui Darren non si era nemmeno reso conto,
gli era spuntato sulle labbra e non era andato via nemmeno nel leggere il
contenuto del messaggio che gli aveva inviato il collega e che recitava più o
meno così:
Buonasera stalker! =) Stavo riguardando l’intervista dell’altro
giorno e non ho potuto fare a meno di notare questo.
Al
messaggio era allegata una foto in cui si vedeva chiaramente Darren guardare Chris, che stava parlando, sullo schermo.
Il moro era semplicemente scoppiato a ridere, per la prima volta senza sentirsi
in imbarazzo, e aveva replicato.
È maleducazione
non guardare qualcuno che parla. =)
Oramai
aveva deciso di non darci troppo peso. Chris lo chiamava in quel modo solo per
scherzo, non era un’offesa; e a Darren andava bene
così, perché era una cosa soltanto loro, che riguardava la loro amicizia. Non
c’era bisogno di sentirsi in imbarazzo, dopotutto lo stava semplicemente
guardando, con un’aria attenta e interessata; ed era normale guardare una
persona che parla, proprio come aveva scritto nel messaggio.
Mentre
il cellulare vibrava ancora, Darren non pensava al
fatto che in quella foto non solo stesse osservando il collega, ma lo stesse
guardando con un’espressione sognante in viso. Pensava piuttosto a quanto fosse
strano che Chris avesse notato proprio lui in quel video; non stavano inquadrando
soltanto lui, ma anche gli altri loro colleghi. Allora perché Chris aveva
notato il fatto che Darren lo stesse guardando?
Perché inviargli quel messaggio?
Lo so, ma i tuoi
continui movimenti in fondo a destra mi distraggono dal notare quanto mi stavano
bene quei vestiti addosso e a come io sia stato divertente nel rispondere a
quella domanda! u.u
Darren era scoppiato a
ridere e non era riuscito a trattenersi dal rispondere:
Vero…
E
lo aveva fatto apposta a non specificare a cosa si stesse riferendo, se a
quanto fosse stato divertente Chris o se quanto gli stessero effettivamente
bene quei vestiti; perché Darren aveva voglia di
parlare con Chris e quella sera si sentiva in grado di giocare su quel loro
piccolo scherzo, su quella semplice parola che tuttavia sapeva tanto di loro. Darren non sapeva per quale motivo gli stesse tanto a cuore
quel termine, né il modo scherzoso con un sottofondo ben marcato di
affettuosità che sembrava usare Chris quando lo chiamava in quel modo.
Certamente c’era stata una bella differenza rispetto alle volte precedenti, e Darren aveva semplicemente deciso di cogliere il momento
per scherzare un po’ e fare compagnia a Chris. Perché aveva capito che in quel momento,
Chris aveva voglia di compagnia.
Più
tardi, mentre si metteva sotto le coperte dopo aver dato la buonanotte a Chris
con un ultimo messaggio, non si chiedeva se Chris avesse avuto bisogno di
compagnia in generale o della sua compagnia
in particolare. Pensava più che altro al fatto che quella volta, dargli dello stalker fosse sembrata più una scusa per potergli parlare.
E
a Darren andava bene così.
Quella
sera quindi, entrambi avevano imparato una lezione – certamente non nuova per
noi: Darren aveva imparato a non prendersela troppo
per quel termine, ma anzi aveva deciso di sfruttarlo a suo vantaggio, e Chris
aveva capito che forse non era Darren il solo a
comportarsi da stalker.
~ ∞ ~
La
quarta volta era tornata a essere imbarazzante. Molto imbarazzante, perché per
la prima volta non si era messo solo l’imbarazzo tra Chris e Darren, ma anche… un principio di
erezione.
La
folla urlava a gran voce, la musica rimbombava nelle casse, facendo pompare
sempre più forte il cuore nelle gabbie toraciche dei presenti. Per chi di noi
ha avuto la fortuna di assistere in diretta a una tale magnificenza, può
tranquillamente concordare di quanto i fianchi di Chris Colfer
si sappiano muovere.
Quella
sera, anche Darren si era reso conto di tutto ciò. E
difatti, si ritrovava di nuovo in quella incredibile situazione in cui non
riusciva a togliere gli occhi di dosso al soprano; quei movimenti, il modo in
cui riusciva a canalizzare l’attenzione tra i suoi fianchi e i suoi occhi, era
sconvolgente. O forse era Chris Colfer in toto a
esserlo.
Darren non era sicuro
di quando fosse successo, ma improvvisamente Single Ladies era diventata la sua
esibizione preferita di tutto lo show. Non mancava mai, trovava sempre il tempo
per mettersi in un angolino sotto la struttura di metallo che sorreggeva il
palco per dare uno sguardo a Chris; e in quei momenti, si ritrovava sempre di
più a chiedersi il motivo per cui non riusciva a smettere di guardarlo.
D’accordo,
la prima volta era rimasto ammaliato da quanto gli sembrasse maledettamente
delicato quel ragazzo, ma allo stesso tempo forte, come una persona dolce che
però si è dovuta temprare fin da piccola per sopravvivere. La seconda volta era
semplicemente rimasto stupito nel rendersi conto di quanto il suo giovane
collega fosse bellissimo e sexy. La terza si era limitato a pendere dalle sue
labbra mentre osservava l’amico, perfettamente a suo agio davanti alle
telecamere, mostrarsi divertente e arguto.
Ma
questa volta era diverso. Darren non riusciva a
capire come Chris potesse attirare completamente la sua attenzione, in tutto e
per tutto. Come riuscisse sempre a stimolarlo e a fargli pensare di tutto.
O
come riuscisse a fargli venire un’erezione nel bel mezzo dell’ultimo spettacolo
del tour quando, mentre Chris si trovava sul palco, ballando per l’ultima volta
Single Ladies,
la sua cravatta da Warbler intorno al collo, aveva
abbassato lo sguardo, incrociando gli occhi fuori dalle orbite di Darren. Chris aveva semplicemente sorriso nella sua
direzione, e Darren si era trovato a deglutire a
vuoto, temendo il momento che sarebbe certamente arrivato.
Ricorderete
certamente ciò che vi ho detto su: ma si
sa, quando si desidera che una cosa non capiti, ecco che proprio quella cosa ti
capita tra capo e collo. Anche questa volta, Chris Colfer
non si fece attendere.
Scendendo
dal palco con ancora il sorriso sul volto nonostante la stanchezza presente nei
suoi occhi azzurri, Chris si era avvicinato a Darren
lentamente, senza mai distogliere lo sguardo.
Darren aveva sostenuto
lo sguardo, pregando che all’amico non venisse in mente la stupida idea di
abbassare gli occhi, perché avrebbe certamente notato qualcosa di molto
sconveniente; aveva di nuovo deglutito a vuoto e, nonostante l’imbarazzo, un
sorriso consapevole era comparso sul suo volto. Consapevole, perché ormai non
poteva più negare quanto Chris gli piacesse, sotto ogni aspetto.
E
così Chris e Darren si erano ritrovati l’uno davanti
all’altro, un po’ in imbarazzo certo, ma anche un po’ più consapevoli di cosa
stesse succedendo tra di loro. Non avevano detto niente per un po’ – la chimica
tra di loro era così forte che a volte le parole non servivano – ma alla fine,
Chris si era avvicinato e, sfilandosi la cravatta dal collo e facendo un
ulteriore passo verso Darren, aveva detto: “Grazie
per la cravatta…”
E
l’aveva poi rimessa attorno al collo del moro che, aprendosi in un sorrisetto,
si era limitato ad alzare un sopracciglio, come a voler dire “Avanti, dillo! So
che muori dalla voglia di farlo!”
Ormai
lo sapete: Chris Colfer non si fa aspettare.
Gli
era passato vicino, troppo vicino, tanto da invadere ogni concetto di spazio
personale; e mentre gli era proprio di fianco, aveva sussurrato “Stalker” di modo che solo lui potesse sentirlo.
Quella
notte, esausti per la fine del tour e la festa fantastica cui avevano
partecipato insieme al resto del cast, Chris Colfer e
Darren Criss si trovavano
sotto le coperte, sfortunatamente per noi ciascuno nel proprio letto, stanchi e
stravolti ma con un pensiero fisso in testa che impediva loro di prendere
sonno.
Darren Criss pensava a quanto il suo rapporto con Chris si stesse
facendo di giorno in giorno più complicato, ma nonostante tutto ciò, non poteva
fare a meno di pensare a quanto, piano piano, si
stessero costruendo qualcosa di loro – seppure da una semplice battuta che
ormai nessuno dei due considerava più tale. E davvero, a Darren
andava bene che Chris avesse una tale influenza su di lui; gli andava bene che
lo attirasse fisicamente e caratterialmente; gli andava bene che gli piacesse.
Gli andava bene così.
Chris
Colfer invece non riusciva a smettere di chiedersi se
non stesse forse fraintendendo tutto; ma il lato di sé sognatore, il lato di sé
che gli permetteva di scrivere e rifugiarsi nei sogni e nelle speranze – quella
parte di sé che tanto gli era stata d’aiuto in passato – aiutato anche da
alcuni ragionevoli indizi, gli faceva credere che il motivo per cui Darren non riusciva a smettere di guardarlo era
probabilmente simile al suo.
Inutile
dirvi che quella sera si addormentarono entrambi col sorriso sulle labbra.
~ ∞ ~
La
quinta volta era stata strana e in un certo senso fondamentale.
Ormai
entrambi sapevano bene che ciò che provavano l’uno per l’altro andava ben oltre
la pura e semplice amicizia; certo, amavano ancora passare del tempo insieme
come amici, parlando di cose da nerd, giocando ai videogiochi, facendo maratone
di Harry Potter e sfidandosi ai
duelli su Pottermore,
ma nessuno dei due si sarebbe lamentato se la loro relazione avesse fatto un
passo avanti.
E
allora, qual è il problema, direte giustamente voi. Il problema, miei cari
lettori, è che nessuno dei due aveva la certezza di piacere all’altro; il
sospetto sì, ma la certezza no. Ormai i loro incontri erano diventati sempre
più strani, non mancava momento in cui uno non lanciasse una qualche battutina
piccante all’altro. Darren e Chris non si
lamentavano, avevano deciso di non pensarci su troppo, procedendo per la strada
più sicura, cioè aspettare di ricevere altri segnali.
Stranamente,
era stato proprio Chris a fornire a Darren un
ulteriore indizio; cercando di smascherare Darren, il
soprano aveva fatto un passo falso. Perché davvero, il moro come avrebbe dovuto
prendere quel messaggio su skype, con allegata la
fotografia, che l’amico gli aveva appena mandato? Come aveva potuto notare una
cosa del genere? Voleva dire che forse Chris Colfer
si era messo a cercare tutte le foto della premiere dove comparivano lui e Darren e aveva osservato il riccio?
Il
messaggio su skype era più o meno questo:
Noto che non hai
ancora perso il vizio di fare lo stalker =)
Darren era scoppiato a
ridere, aveva aperto la fotografia e aveva riso ancora più forte; si era quasi
fatto venire le lacrime agli occhi in realtà. Perché per quanto in quella foto
la sua espressione mentre guardava Chris fosse effettivamente esilarante, non
era molto visibile; ciò significava che il soprano era andato volutamente a
cercarlo?
Forse.
O forse no. Ma comunque, Darren era un ottimista,
vedeva sempre il meglio nelle cose; e quella volta, aveva il presentimento che
dovesse festeggiare di questa cosa. Perché ormai era innegabile: Chris gli
piaceva, da morire. Lo aveva praticamente dichiarato in diretta! Voleva solo
aspettare un segnale da Chris, qualcosa che lo facesse capitolare e che gli
facesse capire che l’amico era davvero interessato a lui.
Così
aveva scritto in risposta:
Neanche tu a
quanto vedo. Dove sta la tua lente d’ingrandimento di Sherlock Holmes? Devi
averla usata molto per trovarmi in quella foto =)
Quella
volta, Chris non aveva risposto. Ovviamente, Darren
l’aveva presa nel modo più sbagliato che ci fosse; infatti il soprano non aveva
risposto perché spaventato dall’idea che Darren
avesse capito quali fossero i suoi veri sentimenti, ma Darren
aveva pensato che Chris non avesse risposto perché forse aveva esagerato quella
volta.
E
in quel momento, amici miei – e spero mi concediate di chiamarvi amici – era
entrata in campo la paura. Entrambi erano troppo spaventati di perdersi come
amici, spaventati di come il loro rapporto sarebbe potuto cambiare, spaventati
di ciò che avrebbe potuto dire la gente, spaventati di essersi inventati tutto.
Hermione Granger diceva: “La
paura di una cosa non fa che alimentare la paura della cosa stessa.”
Forse
quella volta, Chris e Darren avrebbero dovuto dare
ascolto a una dei loro beniamini; perché la paura di perdersi, li portò a
separarsi, per quanto possa sembrare assurdo. Ma si sa: se eviti qualcosa,
forse è perché sai che non puoi resistergli.
Chris
Colfer e Darren Criss avevano dunque iniziato a evitarsi; niente foto
insieme, niente sguardi strani, niente tweet e
soprattutto le loro serate erano state cancellate. Come se si fossero messi
d’accordo, entrambi avevano deciso di staccare un po’ la spina l’uno
dall’altro, per capire se fossero riusciti a dimenticarsi, per capire se
fossero riusciti ad andare avanti l’uno senza l’altro o rendersi conto di non
poter sopravvivere separati. Per capire se valeva la pena rischiare.
Non
arrabbiatevi con loro; era più che naturale che avessero dei dubbi.
Chris
era convinto che Darren fosse etero e che forse avesse
ingigantito le cose tutte le volte in cui aveva dato all’amico dello stalker; inoltre aveva paura che Darren
avesse appena capito quanto gli piaceva e che questo lo avrebbe allontanato. E
infine, per quanto riguardava le sue ultime due risposte, non si era montato
poi tanto la testa; d’altronde, l’aveva detto lui stesso che Darren aveva un quasi perenne atteggiamento da flirt.
Darren invece era
sicuro dei suoi sentimenti per Chris, ma aveva paura di non piacergli, o
meglio, non ne era certo. E non voleva davvero rovinare le cose con lui, perché
la loro amicizia era meravigliosa, una delle più belle della sua vita, e non
voleva perderla per niente al mondo. Inoltre, tecnicamente, lui aveva una
ragazza e prima sapeva di dover chiarire le cose con lei.
Perciò,
di tacito accordo, si erano semplicemente allontanati, non sapendo che questo
avrebbe legato i loro cuori a filo doppio.
~ ∞ ~
La
sesta e ultima volta – o per lo meno l’ultima volta di cui io vi narrerò – era
stata un test e aveva avuto dei risultati del tutto…
sconvolgenti.
Ormai
erano passati mesi dalla questione della foto della premiere, ed entrambi non
si erano poi chiesti il motivo del loro distacco; anzi, avevano approfittato
della situazione per sistemare le ultime cose che avevano da sistemare.
Chris
si era buttato sul suo film, dedicando tutto se stesso alla fase di
post-produzione e impegnandosi poi sul set di Glee; aveva cercato di riversare
tutto il suo amore per Darren in Kurt, e nonostante
la differenza nel loro comportamento, sembrava non pesare ai due più di tanto.
O almeno all’inizio.
Darren invece aveva
sistemato le cose con Mia. La loro relazione era stata importante e quando si
erano lasciati, il moro aveva pure un po’ sofferto, nonostante sentisse che
quella era la cosa giusta da fare. Aveva pensato che Mia si sarebbe arrabbiata,
che ci sarebbero state urla e pianti, ma invece la sua ragazza, o meglio
ex-ragazza ormai, si era dimostrata comprensiva e in un certo qual senso
favorevole alla loro rottura. Infine, si era dedicato allo spettacolo di
Broadway, che per un momento aveva offuscato totalmente la sua attenzione da
qualsiasi altra cosa che non fosse il pensiero, Cavolo Darren, ce l’hai fatta!
E
proprio Broadway fu in un certo qual senso definitiva. Perché, anche se Chris e
Darren avevano deciso di allentare un po’ il loro
rapporto, avevano la possibilità di vedersi sul set, di parlare e ridere e
scherzare nei panni di Kurt e Blaine; quando
recitavano, era come se si stessero parlando, come se si stessero dicendo, “Non preoccuparti, so che ti sembra che io
non ci sia, ma per te ci sono e ci sarò sempre. Per ora, però, è meglio
aspettare ancora un po’”.
Il
fatto che Darren però fosse a New York e Chris a Los
Angeles, sul set, senza il suo amico, aveva portato entrambi all’esasperazione.
Sentivano la mancanza l’uno dell’altro e si rendevano sempre più conto di non
riuscire a vivere senza il sorriso, gli occhi, la voce, la compagnia
dell’altro. Ormai dovevano soltanto avere il coraggio di dichiararsi l’uno
all’altro.
Darren si era
ritrovato a invidiare Blaine addirittura, perché per
lo meno, lui sapeva che Kurt era realmente interessato a lui. Invece il moro
non sapeva che cosa provasse Chris per lui e non saperlo, lo mandava in
paranoia. Ormai il pensiero del soprano era diventato una costante, quasi non
riusciva a smettere di pensare a lui; persino quando dormiva Chris Colfer riusciva a intrufolarsi nel suo cervello, perché Darren non faceva altro che sognarlo.
Dopo
che Darren era tornato sul set, mentre tutti gli
altri si erano subito tuffati sul riccio, Chris invece aveva aspettato in
disparte, e quando la folla si era diradata, si era avvicinato a lui e l’aveva
semplicemente stretto a sé, senza dire niente. Darren
aveva approfittato della situazione per respirare il suo odore e abbracciarlo
stretto, nascondendo il viso tra il collo e la spalla dell’altro.
“Ti
è mancato il tuo favoloso stalker personale?” aveva
chiesto in un sussurro, ridacchiando appena.
“Da
morire,” aveva risposto Chris a bassa voce, con tono serio e quasi un po’
spaventato, come se si vergognasse di quello che aveva detto.
Darren si era limitato
a stringerlo ancora più forte contro il suo petto, avvolgendogli le braccia
intorno alla vita e sussurrando, “Sono qui.”
Da
quel giorno, tutte le volte che si incrociavano sul set, cioè spesso,
abbassavano lo sguardo imbarazzati e si lanciavano degli sguardi quando
pensavano che l’altro non stesse guardando; immancabilmente però, incrociavano
sempre lo sguardo e allora si sorridevano, sotto gli sguardi incuriositi e
consapevoli dei loro amici e compagni di cast.
Tuttavia,
nessuno dei due riusciva a fare la vera e propria mossa definitiva. Ma questo,
cari lettori, stava per finire.
Darren Criss, un po’ esasperato, aveva infine voluto provare una
cosa. Mentre si ritrovava a guardare le ultime puntate di Glee,
steso sul letto del suo trailer, si era soffermato con particolare attenzione
sulle scene tra Chris e Mike O’Malley, rimanendo come
al solito a bocca aperta nel constatare quanto l’amico fosse diventato bravo –
e no, non lo pensava solo perché ormai aveva la certezza di essersi quasi
innamorato di lui.
Così,
colto da un improvviso istinto primordiale, aveva afferrato il cellulare e,
dopo aver pensato alla sua password di twitter che
dimenticava quasi sempre, aveva scritto il seguente tweet:
Adoro guardare
le scene con @chriscolfer & Mike O’Malley. Sono entrambi degli attori meravigliosi. È una
grande gioia vederli lavorare di persona.
E
poi era rimasto lì, con le dita incrociate, in attesa di una risposta che forse
non sarebbe mai arrivata, pregando di leggere quella semplice parolina che era
ormai diventata importante. E lo era diventata perché il significato non
comprendeva solo l’accezione che uno poteva leggere su un vocabolario, no;
significava ben altro per Darren e Chris ed entrambi
lo sapevano – era la loro unica certezza. Perché usavano quel termine per
esprimere altro, per esprimere ciò che provavano e sapevano di non poter dire a
voce alta; era una specie di parola in codice, la loro parola in codice. Perciò Darren era
lì, che attendeva col cuore che gli batteva forte in gola e la determinazione
di andare fino in fondo questa volta, sempre se avesse ottenuto la risposta che
desiderava.
Ragazzi,
ormai lo sapete: Chris Colfer non si fa attendere. E
difatti, aveva risposto molto semplicemente al tweet:
Stalker!
Allora,
Darren Criss aveva fatto un
profondo respiro e si era alzato dal letto, agguantando una maglietta pulita
dalla poltrona lì vicino; era corso in bagno, cambiandosi la maglietta e quasi
inciampando per l’agitazione, e si era dato una sistemata ai capelli. “Coraggio,”
si era detto tra sé e sé; ormai non ce la faceva più ad attendere, doveva avere
una risposta. Non potevano più andare avanti così, perciò l’unica cosa da fare
era andare da Chris e chiedergli semplicemente che cosa provasse per lui.
Dopo
aver preso un profondo sospiro, era uscito dal suoi trailer e si era diretto
con calma verso quello di Chris, dove sperava di trovarlo; non correva, un po’
per non attirare troppo l’attenzione su di sé, un po’ perché per correre
avrebbe avuto bisogno di una buona dose d’aria nei polmoni, e al momento
sembrava che l’aria presente nel suo corpo si fosse letteralmente congelata.
Darren era in apnea
quando si era ritrovato davanti alla porta chiusa del trailer di Chris; aveva
chiuso gli occhi, sospirando profondamente, e poi, senza neanche bussare, era
entrato chiudendosi velocemente la porta alle spalle.
~ ∞ ~
In
quel momento, Chris Colfer si trovava seduto di
fronte al tavolino del suo piccolo trailer, le cuffie ad alto volume nelle
orecchie e delle foto mozzafiato davanti.
Durante
il tour, aveva già avuto la possibilità di poter rimirare quel corpo senza
maglietta, quegli addominali definiti ma a malapena accentuati, quei due solchi
che sparivano nei pantaloni, ed era stato uno stupendo spettacolo; tuttavia,
ritrovarsi di fronte quella stessa immagine, seppur sullo schermo di un
computer e non dal vivo, aveva causato a Chris qualche grave problema di
respirazione.
Chris
Colfer stava guardando il nuovo servizio fotografico
di Darren Criss mezzo nudo
su una spiaggia e non riusciva più a ricordare come diamine si facesse a
respirare. Perché diavolo, quello era troppo persino per il suo forte
autocontrollo!
Quasi
senza pensarci, aveva allungato una mano verso lo schermo del computer e aveva
sfiorato con un dito il viso di Darren, scendendo poi
giù lentamente verso il collo, il torace e gli addominali, lasciandosi sfuggire
un sospiro che sapeva di amaro, perché il soprano sapeva di non poter fare
altro che sfiorare quel corpo attraverso un computer. Perché mai avrebbe avuto
l’onore di toccarlo di persona. Chris sapeva che, nonostante il comportamento
molto affettuoso e a volte quasi da flirt di Darren,
il suo amico e compagno di cast era etero. Etero significava inaccessibile,
irraggiungibile e semplicemente… un sogno. Darren Criss era il suo sogno,
era perfetto per lui, sotto ogni aspetto, persino nei suoi difetti più grandi;
ma, proprio in quanto sogno, non era reale, e mai lo sarebbe stato.
E
poi, una mano solida, concreta, reale, gli
si era posata sulla spalla, facendolo sobbalzare. Alzandosi in piedi con uno
scatto, Chris si era girato verso il proprietario di quella mano, già pronto a
usare le unghie e i denti per difendersi e dandosi mentalmente dello stupido
per essersi dimenticato di chiudere a chiave la porta del trailer.
Certo
Chris non si aspettava di ritrovarsi di fronte Darren,
con gli occhi che brillavano di lacrime trattenute e un sorriso spettacolare
sul volto, un ghigno malizioso, ma allo stesso tempo il sorriso più dolce che
Chris avesse mai visto. E di fronte a quel sorriso, il soprano si era sentito
letteralmente sciogliere, mentre la consapevolezza lo colpiva forte come un
pugno dritto al petto.
Perché
Darren era il ragazzo che, la prima sera che si erano
conosciuti, lo aveva invitato a mangiare fuori a cena. Perché Darren era il ragazzo che gli aveva chiesto se stava bene
dopo il loro primo bacio di scena, scusandosi in caso fosse stato troppo
irruento. Perché Darren era il ragazzo che gli aveva
impedito di dormire per terra durante il tour, convincendolo a sdraiarsi sul
letto improvvisato che si era preparato solo ed esclusivamente per sé, unendo
delle sedie. Perché Darren era il ragazzo etero che
aveva proclamato davanti a milioni di persone, il suo amore per lui. Perché Darren era il ragazzo a cui brillavano gli occhi
ogniqualvolta Chris entrava in una stanza. Perché Darren,
con molta probabilità, non lo stava illudendo, ma stava semplicemente cercando
di capire che cosa provasse lui.
Come
al solito, non si era sentito poi tanto diverso da Darren.
Anzi, in quel momento, a Chris era sembrato di essergli perfettamente identico,
lo stesso desiderio di muoversi in avanti, lo stesso cuore martellante nel
petto, la stessa gioia che quasi lo faceva scoppiare a ridere.
E
così, senza aggiungere altro, Chris Colfer e Darren Criss si erano buttati
l’uno nelle braccia dell’altro. E si erano baciati. E si erano accarezzati. E
si erano scambiati sorrisi. E si erano baciati ancora. E avevano lasciato
cadere le lacrime di gioia trattenute fino a quel momento, asciugandosele l’un
l’altro con dei baci salati. E si erano baciati di nuovo. E si erano presi per
mano, sedendosi sul letto senza mai smettere di guardarsi. E si erano baciati
con passione, cercando di catturare ognuno il respiro dell’altro. E avevano
parlato di tutto e di niente per ore. E si erano baciati, fino a che non si
erano sdraiati vicini, naso contro naso, gli occhi fissi in quelli dell’altro.
E
infine, poco prima di addormentarsi, Darren Criss aveva sussurrato nell’orecchio di Chris Colfer una semplice parolina:
“Stalker.”
Chris
aveva sorriso, prima di tirarsi contro Darren e
baciare le sue labbra, il sonno che scivolava via e l’affanno che si faceva
largo nelle loro menti, traducendosi in respiri affannati e nel desiderio di
toccarsi l’un l’altro quanto più possibile. Perché diamine, tutto quello era
reale, loro erano reali e avevano
davvero bisogno di rendersene conto.
E
pian piano, la parola “stalker” si era trasformata
nel suo vero significato, in quello che Chris e Darren
non erano mai stati in grado di dire, nascondendosi dietro a quel semplice
termine.
Così,
mentre Chris faceva scorrere le mani sul petto di Darren,
aveva sussurrato: “Ti amo.”
E
Darren, ansimando nell’orecchio di Chris mentre
questi si spingeva dentro di lui, aveva sussurrato di rimando: “Ti amo.”
E
da allora, Darren e Chris non hanno più avuto bisogno
di nascondersi dietro quel termine; da quel giorno, non si sono più limitati a
guardare e sognare, ma si sono dedicati a toccare e viversi, l’un l’altro,
sempre insieme. Anche se ho il sospetto che a volte, quando hanno voglia di
ridere o scherzare o semplicemente di ricordare quella parola che per loro ha
un significato fondamentale, la dicano ancora.
È giunta ormai
l’ora che mi salutiate,
poiché queste
memorie sono ormai terminate.
Ma ancora una
volta prestate attenzione alla qui dolce donzella,
che tanto si è
divertita a raccontarvi questa storiella.
E quando nel fandom CrissColfer entrate,
Lasciate ogni
speranza – di sanità mentale – o voi che vi ci trovate.
NdAP:
La
sigla su sta per “Note di Autrice Pazza”. Perché davvero, è quello che devo
essere per essermi inventata una cosa simile! Non tanto per la storia in sé,
quanto piuttosto per le… sottospecie di poesie che vi
ho messo all’inizio e alla fine.
In
realtà, è successo questo: molto semplicemente, mi sono accorta a metà della
stesura che avevo inserito qua e là dei punti in cui il narratore dialogava
direttamente con il lettore – ed è stato strano, perché di solito non lo uso
mai dal momento che non mi entusiasma… Comunque alla
fine mi sono detta “Bà, se devi fare una cosa, almeno
falla bene!” Perciò mi è venuta in mente di inserire una captatio benevolentiae (e non ricordo
assolutamente se si chiami così… sono troppo
arrugginita, ho finito il classico secoli fa e ora vedo solo codici Java e
formule matematiche) all’inizio. Ci ho preso così gusto, che l’ho inserita
anche alla fine!
Anyway, i sei momenti
me li sono del tutto inventata, a parte l’ultimo! =) Immagino li abbiate più o
meno riconosciuti tutti, ma a scanso di equivoci, ve li riassumo qui:
1)
Del tutto inventato – alias, non so se sia successo. Ma per me sì, per me Darren è rimasto imbambolato quando ha visto Chris. Perché
ne sono così tanto sicura? Perché diamine, chiunque lo avrebbe fatto!
2)
Del tutto chiaro: Chris che balla Born this way. Questa nota è così inutile che mi vergogno
del fatto che sto continuando a scrivere!
3)
Mi riferisco all’intervista al Paley fest in cui si vede chiaramente Darren
guardare Chris sullo schermo con aria sognante. Qui c’è il video, in cui sullo
sfondo si vede Darren. Mi spiace non averne trovato
un altro dove si vedeva di gran lunga meglio!
4)
Va beh… nient’altro da aggiungere se non Single Ladies e
la voce di Darren da dietro alle quinte che si
complimenta con Chris…
e teoricamente, avrebbero dovuto essere IC durante il tour…
u.u
5)
Ecco… questa si riferisce alla foto (https://twitter.com/#!/_Alchbel_/status/186903183489105921/photo/1
e sì,
quello è il mio twitter, se volete, followate) scattata durante la premiere dove sembra che Darren guardi Chris – tra l’altro con una faccia davvero terribilmente
creepy. Anyway, non so se
lo sta guardando – per me sì u.u – ma comunque ho
deciso di rigirare la cosa a mio favore… perciò sì,
lo sta guardando!
6)
E ok, questa è vera *___* Da questo tweet è partito tutto e la mia testolina ne ha tirato fuori… beh… l’obbrobrio che avete
letto sopra e di cui mi scuso infinitamente.
Bene,
se siete arrivati fin qui… vi ringrazio, davvero! Avete
dimostrato di avere fegato, perciò vi voglio bene! =)
Un
bacio,
Bà – altrimenti detta, “parte –bel di
Alchbel”.