Era un’afosa e interminabile giornata d’estate, quelle in cui il sole batte forte e il tempo sembra non passare mai.
Stranamente quel giorno alla Capsule Corporation regnava il silenzio e Vegeta se lo godeva.
Beato silenzio: lontano dalle urla di Bra che gli chiedeva di accompagnarla al centro commerciale, dai cinguettii della madre di Bulma che non faceva altro che ripetergli quanto fosse affascinante, da suo figlio che si comportava in modo decisamente terrestre quando ascoltava quella stupida musica o che diventava eccessivamente fastidioso quando perdeva tempo con quel moccioso del figlio di Karoth.
E soprattutto lontano dalle grida e ramanzine continue di quell’irritante donna che si ritrovava per moglie.
Non si era soffermato sul perché di quello strano silenzio.
Quel giorno faceva così caldo che il Saiyan aveva deciso di prendersi una pausa dagli allenamenti, perciò sonnecchiava tranquillamente in giardino.
Però, il silenzio a casa Brief era così raro che persino Vegeta (che non si preoccupava più di tanto della vita quotidiana della sua famiglia) aveva notato che c’era qualcosa di strano.
Rientrò in casa e vide che non c’era nessuno.
Sul tavolo della cucina c’era un foglio di carta con su scritto:
“Siamo fuori per compere. A stasera. Bulma.”
Strinse le spalle e ritornò in giardino.
Evidentemente, nonostante quello fosse un giorno di silenzio, Vegeta non era destinato a godersi un po’ di riposo.
Dal nulla apparvero le ultime due persone che il Saiyan avrebbe voluto vedere: Karoth e quel moccioso di Goten.
«Buongiorno Vegeta! Come va?» disse Goku, esibendo uno dei suoi soliti sorrisi rincretiniti.
«Cosa vuoi, Karoth?» rispose di rimando Vegeta, stringendo i pugni.
«Suvvia, non fare sempre il brontolone! Che ne dici allenarti con noi sull’isola di Genio?»
«Non se ne parla. Ora sparisci.»
«Beh, peccato …» Mormorò, scalciando un sassolino distrattamente – che finì per rompere una finestra. «Andiamo Goten: Vegeta non si sente all’altezza di imparare una nuova tecnica!»
Dicendo così, si alzò lentamente in volo, con il figlio che lo seguiva.
Conoscendo il Saiyan e il suo maledetto orgoglio, era certo che il suo piano avrebbe funzionato.
«Cosa stai farneticando, Karoth? Potrei batterti da un momento all’altro!» ringhiò Vegeta.
«Tanto non mi prendi!»
Goku aumentò la velocità e Vegeta, deciso in un primo momento di ignorarlo, venne assalito da un attacco di stupidità e lo seguì, senza accorgersi che Goten non li seguiva.
Quando i due si furono allontanati, il piccolo Saiyan diede il via libera a tutti gli amici di suo padre.
 
«Io ti ammazzo, Karoth. Sei venuto a casa mia a disturbarmi, mi hai fatto venire fin qui solamente perché volevi volare un po’? Sei inutile!» Disse sprezzante Vegeta, rientrando in casa, seguito da Goku.
«Perché mi segui?»
Aprì la porta e accese la luce.
«SORPRESA!»
Vegeta sgranò gli occhi quando vide tutti quegli inutili terrestri nel salotto di casa sua, intorno ad un tavolo con una torta e cappellini da compleanno in testa.
«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Vegeta, tanti auguri a te!»
Applausi.
Una bottiglia di spumante stappata.
Grida di allegria.
Era uno scherzo, vero?
«Donna! Che diamine sta succedendo?»
Bulma si avvicinò al marito e gli sorrise.
«Tesoro, non mi avevi detto che fosse il tuo compleanno! Me l’ha detto Bra, ma non chiedermi come l’abbia scoperto!»
«E questa messa in scena patetica?» Farfugliò, riuscendo a stento a parlare per la rabbia.
«Un’idea di Goku!» rispose la donna.
Vegeta guardò Goku, che intanto aveva mangiato più di mezza torta.
Involontariamente, si trasformò in Super Saiyan.
«Torta?» chiese Goku, con la bocca piena.
«TI DISTRUGGERÒ KAROTH!»
 
 

 
 

Note d’autrice:
 
Ehmm salve :D Non chiedetemi cosa mi sia passato per la mente quando ho scritto questa storia D:
Spero che vi sia piaciuta e vi abbia strappato un sorriso :3
 
Grazie in anticipo a chi leggerà u.u
Un commentino è sempre gradito :P
 
Malandrina_97