Questions
Let us make a thousand mistakes,
‘cause we’ll never learn.
 

Nascose la testa nell'incavo fra il suo collo e la spalla. Le piaceva quella posizione, si sentiva come un uccellino nel proprio nido. Si chiese se la maglietta che indossava stesse veramente scivolando sul pavimento e, particolare di vitale importanza, dov'era il fuoco. Perché quello era un dato di fatto: il suo corpo stava bruciando.
«Guardami ti prego.»
«Neanche morta.»
Lo sentì ridere ed ebbe paura dei suoi occhi. La certezza che lui si trovasse lì con lei, che lo stessero facendo sul serio, l'annullavano completamente. Respirò perché se ne stava dimenticando e la sua lingua - forse la saliva del suo ragazzo conteneva un qualche tipo di acido, forse era per quello che lasciava una scia bollente - la deconcentrava.
Sussurrò qualcos'altro. Si sforzò di percepirlo, eppure sfilare il bottone dall'asola sembrò richiedere tutta la sua attenzione. Sentì la stoffa ruvida dei jeans e a quel contatto le dita le tremarono, riportandola alla realtà e ricordandole che non erano veramente da soli, che c'era ancora tutto il resto del mond-
«Dovresti smetterla di pensare.»
«Dovresti stare zitto, so cosa fare.» Mugugnò, e presa da una foga improvvisa riuscì finalmente a tirare la maledetta cerniera, rendendosi conto che il rumore della zip non le piaceva per niente. Combatté contro l'impulso di alzare lo sguardo verso i suoi occhi chiari. L'avrebbero fatta impazzire quasi quanto le sue mani - le stava tenendo sotto controllo con la coda dell'occhio, erano davvero troppo calde - che vagavano per il suo corpo e sembravano conoscerlo anche meglio delle proprie. Si chiese quando ancora sarebbero andate in basso.
«Se non mi guardi, la smetto immediatamente.» Forse non l'aveva mai ascoltato veramente. Sì, probabilmente era così. Cercò di rispondere, ma si arrese subito perché persino respirare sembrava un compito troppo complicato. Tutte la sua energia doveva essere concentrata da qualche parte nel cuore, le stava sfondando la cassa toracica.
«Sei una bambina.» Non capì se volesse rimproverarla o semplicemente farla rilassare. Si strinse ancora un po’ a lui e lo sentì dentro di sé. Fu a quel punto che decise di ignorare le mille domande nella sua testa, le risposte che non aveva. Gli tirò leggermente i capelli chiari e attese la sua risata.
Alzò lo sguardo sorridendo, senza pensare più a nulla. 
 

[377 words]

Angolo Autrice:
C'é una spiegazione. XD Una mia amica mi aveva sfidata a scrivere una storia Originale che contenesse una scena del genere, una Drabble che poi è sfociata in Flashfic perché non so contenermi, quindi eccomi qui.
E' assolutamente senza pretese, però devo dire che mi sono divertita molto, durante la composizione.
Grazie per la lettura, se vi va recensite.  ♥