Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: ginny090    04/04/2012    2 recensioni
La storia è ambientata, dopo le vicende della casa di Guarigione, nel periodo, in cui Eowyn torna a Rhoan, insieme al fratello, per osservare un'ultima volta la sua terra. Essa narra di come i due vivono questa lontananza e di come avviene il loro riavvicinamento. Il titolo non mi convinceva, ma non sapevo come chiamarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eomer, Eowyn, Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premetto che, per quando mi piaccia la coppia Faramir/Eowyn, non sono altrettanto brava a scrivere su di essi. Però le loro FF in italiano scarseggiano, (e io e l’inglese proprio non andiamo d’accordo) così ho deciso di scrivere questa storia.
 
Paure infondate.
 

Eowyn, Dama Bianca di Rohan, osservava la sua terra a lei così cara, dalla terrazza del Palazzo d'Oro di Meduseld, col cuore spento. Erano passate appena due settimane dal suo ritorno ad Edoras, eppure già sentiva la mancanza di Gondor o meglio di lui.

Non appena suo fratello Eomer era tornato dal Campo di Cormallen, era andato a trovarla alla Casa di Guarigione, chiedendole come mai non l'avesse raggiunto, quand’egli l’aveva mandata a chiamare. Fu lì, che per la prima volta, lei gli parlò di Sire Faramir. La novità lo sorprese, però, almeno all’apparenza, sembrava aver accolto bene la notizia del loro fidanzamento. Quando però, entrambi erano tornati a Rohan, si era resa conto, che il fratello avesse sperato, che una volta fatto ritorno nella loro terra natale, lei provasse nostalgia per la sua patria, cambiando idea.

Ciò che Eomer non aveva previsto, era che la lontananza aveva fortificato il suo amore per Faramir. Pativa la sua mancanza, più di quanto ella stessa avrebbe immaginato. L'aveva aiutata a guarire le sue pene e si sentiva persa senza di lui, nonostante si trovasse in un luogo, a lei così famigliare. Si chiedeva come avesse permesso ad un sentimento come l’amore, di manifestarsi dentro di lei.

Lei che era sempre stata una guerriera, che non aspirava ad altro se non ad una morte gloriosa in battaglia, per la prima volta sentiva di essere impotente, di fronte a tale sentimento. Ora capiva, che ciò che in passato, aveva provato per Sire Aragorn, altro non era che il desiderio di poter essere innalzata sopra tutti, un sogno di gloria, un semplice capriccio. Ma se un capriccio l’aveva portata a quasi morte certa, che cosa sarebbe successo se fosse accaduto qualcosa a Framir? Non poteva permettere nemmeno che il pensiero prendesse forma.

“Dove avete preso quel manto?” Chiese Eomer, unitosi alla sua veglia silenziosa. Eowyn indossava un manto pesante, più adatto al clima di Gondor, che non a quello di Rohan. La voce del fratello la distolse dai suoi pensieri, riportandola alla realtà. La ragazza sorrise al ricordo e Eomer se ne meravigliò, era da quando erano partiti, che non la vedeva sorridere.
“Faramir lo donò a me, nel periodo della mia permanenza nella Casa di Guarigione. Esso apparteneva a sua madre Finduilas, morta anzi tempo.” Eomer sospirò a quella risposta, come se si fosse improvvisamente reso conto, che per quanto sperasse di farle cambiare idea, ed ella decidesse di rimanere, ormai l’aveva persa.

“Senti che saresti felice con Sire Faramir?” Chiese egli.
“Già lo sono, fratello.” Rispose quest’ultima decisa.
“Allora sappi, che non ci sarà alcun impedimento a questo matrimonio, almeno non da parte mia.” Eowyn, voltò lo sguardo verso il fratello e gli sorrise in segno di gratitudine.
“Promettimi solo, che una volta partita, mi farai avere tue notizie ogni volta che puoi.” Disse egli.
“Lo prometto.” Disse Eowyn abracciandolo. “E fratello, non pensare che non mi mancherete perché non è così.” 
“Lo so, Eowyn. Non l'ho mai pensato.”
 

Intanto il tempo passava anche a Gondor. Faramir, rimasto solo, in attesa del giorno in cui sarebbero partiti per Rohan, sentì riaffiorare vecchi dubbi, e per quanto cercasse di scacciarli, essi riemergevano insinuandosi in profondità, come una lama che ti trafigge il petto. Più il tempo passava, più lui diventava irrequieto ed insicuro. Non poteva far a meno di chiedersi, se lei non l'avesse accettato, solo perché era stata rifiutata dal re.

Lei non ti ama, ti sposa solo perché sa di non poter avere ciò che vuole realmente…

La sola idea gli procurava un forte bruciore allo stomaco, ma non poteva far a meno di pensarci. Avevano trascorso attimi stupendi insieme, ma gli erano sempre sembrati troppo belli, per essere veri. Spesso passava i suoi momenti liberi, ripercorrendo il giardino della casa di Guarigione, lasciandosi trascinare dai ricordi.

Quanto non avrebbe dato per poter dissipare le sue paure, attraverso un suo sguardo, e quanto gli sarebbe piaciuto di poter sentire, ancora per una volta, la sua mano all’interno della propria. Le sue labbra che sfiorano le sue. Più volte aveva pensato di scriverle, per chiederle conferma del suo amore, ma egoisticamente non l'aveva fatto, così che, nel caso si fosse trattato di un sogno, avrebbe potuto continuare a sognare.

Sei sempre stato considerato come un ripiego, una seconda scelta, persino da colui che tu chiamavi padre, cosa ti fa pensare che questa volta sia diverso?

La paura di essere rifiutato era troppo forte, e questa volta, era certo che non l'avrebbe sopportato.

Quando finalmente partirono e arrivò il giorno dell’arrivo a Edoras, Faramir era assalito dai dubbi. Il suo viso era scarno e i suoi occhi era colmi di tristezza.

“C’è forse qualcosa che vi turba? Non siete forse contento di rivedere mia sorella?” Chiese Eomer avvicinandosi ad egli. Era da tutto il viaggio che Re Eomer sembrava tenerlo d’occhio, nonostante quella fosse la prima volta, che i due si rivolgessero parola.
“Lo sono, ma non posso far a meno di chiedermi, se tutto questo non è altro che una mia fantasia, o se anch’ella provi realmente lo stesso per me.”
“Rimarrei sorpreso del contrario. Ella è voi che ha scelto.” Faramir sospirò.

“Solo perché non riusciva ad aspirare a ciò che veramente desiderava.” Non sapeva perché improvvisamente, stesse esternando così le sue paure, per di più a Re Eomer, ma era come se non riuscisse più a tenersele dentro. La paranoia aveva preso il sopravvento.
“In tutta la mia vita non ho mai visto Eowyn accontentarsi di nulla. Neache una singola volta.”

Il discorso venne interrotto, quando finalmente, raggiunte le porte di Edoras, Faramir, incrociò lo sguardo di Eowyn. Aveva i capelli biondi, che le ricadevano sulle spalle, e indossava un vestito blu notte, che metteva in risalto il suo pallore. Oppresso dai suoi dubbi, aveva dimenticato quanto fosse bella. Quando lui finalmente scese da cavallo, lei le corse incontro, abbracciandolo.
“Oh Faramir, mi siete mancato così tanto.” Faramir la strinse, ma i suoi occhi erano ancora persi nel vuoto e il nodo alla gola, gli impediva di parlare. Eowyn, non sentendo alcuna risposta, indietreggio leggermente, per guardarlo negli occhi.

“E’ successo qualcosa? C'è forse qualcosa che vi turba?” Chiese ella dolcemente.
“Avevo paura di svegliarmi, che tutto questo fosse solo una mia fantasia. Che tu non mi volessi…” Eowyn lo zittì, mettendogli un dito davanti alla bocca, per poi accarezzargli delicatamente la guancia.

“Guardatemi per favore.” Ordinò lei a bassa voce. Faramir alzò lo sguardo e rimase sorpreso di vedere la ragazza aprirsi in un sorriso.
“Non è così. Io vi amo Faramir, uomo di Gondor, ora e per il resto della mia vita... se ancora lo desiderate.” Aveva pronunciato quelle ultime parole con il tremito nella voce. Allora Faramir sorrise:
“Ho desiderato che foste mia dalla prima volta che vi ho veduto.” e incurante degli sguardi, che avrebbero suscitato, la baciò. Ed Eowyn rispose al bacio felice.

“Ehm ehm..” Intervenne una voce alle loro spalle. I due si separarono, ritrovandosi di fronte Sire Eomer.
“Credo che vi sarà del tempo per queste cose; una volta che sarete sposati, ma ora non mi sembra ne il momento, ne il luogo adatto!” Disse quest’ultimo, rivolgendo lo sguardo ammonitore all'uomo, prima di girarsi per dirigersi verso il palazzo. Faramir diede uno sguardo a Eowyn.

“Mi devo forse preoccupare?” Chiese.
“No, potete stare tranquillo!” Lo rassicurò ella. “Ma meglio non fargli sapere che questo non è nemmeno il bacio più spinto che ci siamo scambiati." Aggiunse poi in un sussorro. Entrambi sorrisero, poi anch’essi si incamminarono dentro. Tutti i dubbi che avevano assilato Framir per settimane era spariti, così come erano arrivati.


   
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: ginny090