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Autore: DazedAndConfused    04/04/2012    2 recensioni
Effy scosse la testa, cacciando via la voce di Cook: quello non era decisamente il momento per battute del genere, no.
L’unica voce che sarebbe rimasta a sentire per ore ed ore da qualche tempo era scomparsa dalla sua mente, lasciando che la voragine si aprisse nuovamente.
Genere: Fluff, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Stonem
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: DazedAndConfused;

Titolo: Come up to meet you, tell you I’m sorry

Fandom/Original: Skins [generation 2]

Canzone scelta: Stay

Genere: malinconico, introspettivo, song-fic, sentimentale

Rating: verde

Avvertimenti: flash-fic [400 parole]

Note: Fanfiction ambientata dopo l’episodio 4x08.

Il Sangiovese è un vino tipico delle zone di Roma e Latina, spero che si colga il riferimento sottile ad un avvenimento della quarta serie.

Il titolo è un verso di The Scientist, famosissimo brano dei Coldplay.

 

Questa fan fiction ha partecipato al contest Wish You Were Here \ Vorrei che fossi qui indetto da Parsifal sul forum di EFP: bisognava scegliere una canzone dei Pink Floyd e scrivere una storia proprio sul testo del brano.

Io ho scelto Stay, di cui di seguito vi riporto la traduzione.

 

 

 

Stay - Pink Floyd (taken from Obscured By Clouds)

 

Resta ed aiutami ad arrivare alla fine del giorno

e se ti va, apriremo una bottiglia di vino

non allontanarti e forse ne finiremo una intera

perché voglio scoprire cosa si nasconde dietro quegli occhi

 

Blu di mezzanotte, oro in fiamme

una luna gialla risplende fredda

 

Mi alzo, guardando attraverso i miei occhi del mattino

sorpreso di trovarti al mio fianco

illumino la mia mente, non provo a ricordare il tuo nome,

ma a trovare le parole per dirti addio

 

Rugiada mattutina, nuovo giorno

il blu di mezzanotte diventato grigio

blu di mezzanotte, oro in fiamme

una luna gialla risplende fredda

 

 

 

Come up to meet you, tell you I’m sorry

 

Il caldo opprimente aleggiava nella stanzetta asettica di Elizabeth Stonem, mentre lei se ne stava prona sul letto, bevendo di tanto in tanto un sorso di Sangiovese.

Nonostante fossero le undici passate, la sera non era riuscita a portare con sé un po’ di fresco, costringendo la ragazza a starsene in biancheria intima.

A qualcuno non dispiacerebbe vederti così.

Effy scosse la testa, cacciando via la voce di Cook: quello non era decisamente il momento per battute del genere, no.

L’unica voce che sarebbe rimasta a sentire per ore ed ore da qualche tempo era scomparsa dalla sua mente, lasciando che la voragine si aprisse nuovamente.

Si avvicinò la bottiglia alla bocca per l’ennesima volta e lasciò che quel nastro liquido le accarezzasse le labbra che i giorni avevano saputo seccare.

Dopodiché serrò le palpebre e, armatasi della miglior concentrazione di cui potesse disporre, provò a figurarsi un volto che un tempo aveva ben conosciuto, senza però avere alcun successo.

Stremata quindi dallo sforzo, si adagiò meglio sul materasso, mentre la Luna la sorvegliava placida, lasciandole una fredda carezza di polvere sulla pelle.

 

La prima cosa che Effy vide, una volta sveglia, fu il rosa che filtrava dalle fessure della persiana e che tingeva tutta la stanza. Solo dopo aver sbattuto le palpebre per un po’ di volte si accorse dell’ombra evanescente stesa al suo fianco, che le sorrideva radiosa.

Sobbalzò alla vista di quei lineamenti che tanto aveva sognato, ma non si stupì poi così tanto: in cuor suo aveva sempre sperato che quel momento arrivasse.

Istintivamente allungò la mano verso la sua, bloccandosi però a metà strada, conscia che quel contatto fosse impossibile.

L’ombra abbozzò un secondo sorriso, più mesto del primo, e intrecciò le dita alle sue: Effy giurò di essere circondata dal nulla e dal tutto, e si ritrovò finalmente in pace con il mondo.

-Questo è un addio travestito da arrivederci, ma è così terribilmente bello…- mormorò, la voce nuovamente impastata per il sonno.

Dormi, Eff.

La ragazza ubbidì alla richiesta e chiuse nuovamente gli occhi, colmi dell’immagine più felice che potessero mai domandare.

L’ombra le accarezzò i capelli e le lasciò un bacio a fior di labbra, voltandosi poi ad osservare la rugiada che scintillava nel giardino.

Fuori dalla finestra, la Luna accompagnava Elizabeth nel suo sonno, stingendosi a poco a poco tra il manto scuro e le striature rossastre del cielo.

Io resto.

 

 

 

Stay and help me to end the day.

Ringrazio Parsifal per aver indetto questo meraviglioso contest in cui si doveva scegliere e per averci giudicato pazientemente e con tanta cura :3

Ringrazio in anticipo anche chi si prenderà la briga di leggere tutto questo: volevo cimentarmi con qualcosa sulla seconda generazione e… beh, spero di esservi riuscita a trasmettere qualcosa u.u

La canzone è meravigliosa, vi consiglio vivamente di ascoltarla.

Bacioni,

 

Dazed;

   
 
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