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Autore: Aphasia_    04/04/2012    0 recensioni
Come ci si sente a non avere un nome? C'è una ragazza che ha dovuto sopportare un infanzia senza ricordi, senza indentità, vittima di un nonno che non le voleva bene, ma soprattutto vittima di sè stessa e del suo inquietante alter-ego: Io. Quanto può essere vera questa persona dentro di sè? Più di quel che sembra.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli elettroni della stanza aveva iniziato a vorticare velocissimi, perchè avevano un obiettivo, sconvolgere le decisioni che si stavano per prendere, cambiare le vite dei presenti. Ci stavano riuscendo.
Stavano moltiplicando l'elettricità nell'aria, rendendola tesa, irrespirabile, ma era per uno scopo. Emily era nell'altra stanza, e Seraphine capiva, aveva capito perfettamente cosa doveva fare, perchè quell'elettricità, condensata fino al suo midollo, era insopportabile, era così insopportabile che c'era solo un modo per farla cessare..
"Voglio parlare con lei" aveva detto, e sperò che tutto sarebbe finito...una volta per tutte.




Poteva una prigioniera avere una storia? Una traditrice avere un passato? Un'assassina come lei...aver provato sentimenti?
Poteva Emily, l'alchimista del Partito....essere stata umana, un tempo?
Nessuno capiva, nessuno poteva immaginare che c'era stato un passato in cui tutto aveva un senso, un colore particolare, dove la vita era così perchè così doveva essere, difficile...ma felice, in qualche modo. Emily era stata tante cose nella sua vita: era stata figlia felice, era stata la fidanzata cotta di Alec, era stata la vittima del Partito, creduta morta, pianta da tutti, e ora..ora cos'era? C'era una risposta, ma ancora Emily non vi dava un significato, anche se le parole del colonnello erano state chiarissime. Prescelta.
Prescelta significava perchè l'avevano risparmiata. Prescelta significava che non avrebbe avuto altro destino all'infuori del Partito, non avrebbe avuto una vita, un amore...perchè Prescelta significava soprattutto che tutti i legami con il mondo si sarebbero dovuti spezzare, sigillando la sua appartenenza a quelle persone, un affetto rovente sugellato nella sua mano, che ancora bruciava. Era loro.
Ma quelli che le avevano impresso quel marchio non sapevano la sua storia, non gli importava nemmeno. Ma a lei si, anche ad Alec, sebbene non avesse ancora spiegato la sua presenza. Emily era viva, ed era con il Partito..era normale metterci un pò per capirlo.
E per capire, per capire la storia di Emily, e insieme quella di Alec, bisognava tener conto di una cosa molto importante: Che al destino non si sfugge, perchè chi è prescelto non ha nessuna scelta.


Mamma dice che sono speciale. Papà annuisce, ma in realtà è solo indifferente. I miei fratelli sono gelosi di me. Perchè lo sono? Non voglio che lo siano, perchè io sono normale, devo esserlo, voglio esserlo. Ma tutti insistono...cosa c'è che non va in me? Cosa c'è di così grandioso in quello che faccio? Alec dice che ciò che faccio a volte salva vite, e chi salva le vite è sempre speciale. Lo dice solo perchè mi vuole bene e io sono ancora convinta che ciò che faccio non sia niente di che. Raccolto erbe, e non so come...dalle mie mani nascono cose buono, cose sane...utili. E' come se la mia mente lavorasse al posto mio, manovrasse il mio corpo. Dovrei pensare quindi come gli altri? che sono speciale? Non ci riesco... Perchè le persone speciali non hanno mai un lieto fine.

Emily




Seraphine entrò nella stanza e la sue mente, spenta nel tragitto, si era riaccesa, pronta al confronto. Cosa si sarebbe dovuta aspettare? Emily era pericolosa? Seraphine non credeva che lo fosse, almeno finchè non la vide.
Erano praticamente uguali, se non fosse per alcuni particolari.
Avevano lo stesso colore di capelli e più o meno la stessa altezza, e anche l'ovale del viso era molto simile. L'unico particolare che la inchiodò nella porta fu la diversità, l'unica, dei loro occhi. Erano opposti.
Lo scuro tenebroso di Seraphine si contrapponeva al ghiaccio di Emily. Erano come estate e inverno, la terra calda di novembre, umida e rugiadosa e il ghiaccio di gennaio, irremovibile, paralizzante.
Seraphine rimase a fissare quegli occhi a lungo, e Emily non ne fu turbata, perchè anche lei stava fissando quelli di Seraphine, colpita da quell'unico particolare. Era come trovarsi davanti ad uno specchio, da una parte Emily, dall'altra Seraphine, che in comune avevano l'amore per Alec, per una passato...per l'altra presente, e forse futuro.
Seraphine finalmente si sedette. Non sapeva cosa dirle, e tutta la sua sicurezza svanì, lasciando il posto all'imbarazzo e al disagio.
Ma per fortuna Emily prese la parola prima di lei, e Seraphine gliene fu grata.
"Sono contenta che tu sia viva" disse Emily, e la sua voce era sincronizzata all'effetto dei suoi occhi, ferma e decisa. glaciale. Ma perchè aveva detto una cosa simile? Lei era il nemico, l'alchimista del Partito, e probabilmente quella che aveva preparato il siero che avrebbe dovuto uccidere Seraphine.
"Perchè mi dici questo?" aveva risposto Seraphine dopo averlo pensato.
"Perchè è vero. Non sono solo un nemico. Avevo una vita.." rispose Emily, ma menzionare il passato non le aveva fatto abbassare lo sguardo. Chi glielo aveva fatto cancellare aveva purtroppo fatto un ottimo lavoro.. Quanto doveva essere stato terribile rinunciarvi, quanto doveva essere stato difficile, doloroso?
"Perchè sei con loro, Emily? Ti hanno costretto? Io so che amavi Alec, e che amavi lui.. Io lo amo, e voglio solo la verità. Voglio solo...capire" disse Seraphine dopo un breve silenzio.
"Oh..l'amore. Non me lo ricordo più..." sorrise Emily fantasticando, e poi cominciò "dovrebbe essere facile raccontare una storia, non è vero? Inizio, svolgimento e fine... Perdonami, Seraphine, ma la mia storia non ha una fine. O forse è questa conversazione la fine. Lo vedremo. L'inizio è semplice. Una ragazzina dolce e spensierata cresce in un villaggio, felice. Si innamora di un ragazzo incredibile che la protegge sempre, e sono felici...si conoscono da sempre. E' l'apoteosi della felicità, della perfezione delle vite. Ma come ben sai, questo non dura, non può durare.. non esistono storie così perfette, è la natura delle nostre vite. La ragazza aveva delle abilità, era speciale.. Tutti la adoravano, perchè dalle sue mani nascevano grandi cose, medicine, rimedi, salvezza. Una fine sarebbe potuta essere il loro matrimonio, della coppia, e la loro vita felice, ma ti ripeto...è la natura delle nostre vite, è la grande calamite del male che ci attira e porta le nostre storie ad esiti tristi. Per questo quella sera il Partito mi trovò...e fu la fine. Alec rimase ferito tentando di salvarmi, e io venni presa. Dissero che ero morta. Non esistevo più...era tutto svanito, il mio mondo, la mia felicità. La calamita del male aveva preso tutto e non l'avrebbe più lasciato... Io sono la prescelta, Seraphine. Sono immune ai loro sieri perchè sono speciale. Non posso avere una fine. Non posso"
Seraphine rimase in silenzio.
Non c'era altro da dire, o da aggiungere. Non aveva nemmeno una speranza da dare a quella ragazza, perchè nemmeno lei ne aveva. Aveva abbandonato qualunque tipo di luce nella sua vita, ma non perchè non volesse, perchè non poteva, perchè la sua aura era uno scudo per le positività, perchè il destino aveva voluto così.
prescelta significa questo. Nessuna scelta. Nessuna speranza. Nessun futuro.

...Forse quando morirò smetterò di essere speciale... perchè dopotutto in paradiso saremo tutti uguali. Tutti puri. Ci sarà la felicità, ci sarà tutto, e stavolta avrò il mio lieto fine...

Emily
  
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