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Autore: Il_Genio_del_Male    04/04/2012    5 recensioni
A Camelot non si può mai stare tranquilli. Quali altri imprevisti porteranno scompiglio nella vita dei nostri eroi?
[Dopo 'A midsummer night's dream... in Camelot' e 'As you like it' il delirio continua!]
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time...'
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NOTE: In supermega e deplorevole ritardo, lo so. *si china per scansare i pomodori marci* Però alla fine sono tornata (con un capitoletto breve, interlocutorio e di passaggio che non mi soddisfa granché) ma più di questo non son riuscita a fare, tra le lezioni all’università, le altre storie da plottare e l’uso razionato del computer di mio papà. Che ci volete fare, talvolta tocca accontentarsi! Farò del mio meglio per aggiornare più celermente, in futuro.

Comunque, so che non vi interessa ma lo dico per amor di precisione: questo capitolo partecipa al contest di Pasqua indetto dalla sottoscritta su Facebook, Let’s ship again, con il prompt del Lunedì Colazione.

Buona lettura e a risentirci a fine capitolo!

 

 

 

 

 

Quando, la mattina seguente, il Principe Castiel venne svegliato da una affettuosa lappata da parte di Aithusa, egli non avvertì nulla di strano nell’aria. Rise, dando il buongiorno alla dragonessa che si divertiva un mondo a leccargli il viso con la sua lingua rasposa. Indossò un paio di semplici calzoni ed una casacca di lana, si diede una rinfrescata con l’acqua del catino e si diresse verso la sala dei banchetti per consumare la colazione insieme al resto della famiglia.

“Buongiorno” esclamò raggiante, correndo a dare un bacio ai genitori, già seduti a tavola. “E felice Yule!”

“Felice Yule a te, cucciolo mio” lo salutò Merlin con altrettanto entusiasmo. “E soprattutto, buon compleanno”.

“Tesoro, Castiel è troppo cresciuto perché tu continui a rifilargli simili vezzeggiativi” Arthur prese bonariamente in giro il marito. “Felice genetliaco anche da parte mia, figliolo” aggiunse poi, posando una mano sulla spalla del ragazzo.

“Non preoccuparti, babbo, non mi imbarazza minimamente. E’ piuttosto raro che nelle famiglie nobili o di sangue reale genitori e figli abbiano un qualsivoglia legame affettivo, quindi considero un privilegio che papà mi coccoli spudoratamente” replicò Castiel, gli occhi di zaffiro limpidi e sinceri.

“Sagge parole, figlio mio: non a caso sono stato io a partorirti” approvò Emrys. “E comunque, Arthur, è inutile che ti atteggi a padre stoico e distaccato. Come se l’intera Camelot non sapesse che con Elizabeth ti comporti anche peggio di me”.

Il Re di Camelot, punto sul vivo, ebbe la decenza di arrossire.

“A proposito di Lizzie, dov’è?” s’informò il fratello.

“Se è davvero figlia di Arthur, starà ancora dormendo nella grossa” ridacchiò il mago.

“Mi dispiace contraddirti, padre mio. Ero sveglia ben prima che tutti voi vi alzaste” rispose la voce argentina della principessa, comparsa in quel momento sulla soglia.

Indossava un abito molto accollato, sfarzosamente ricamato con perle e rubini, leggero e vaporoso come spuma. I suoi capelli fulvi erano lasciati sciolti sulle spalle, in morbidi riccioli.

“Allora perché hai deciso di onorarci della tua presenza soltanto adesso?” la punzecchiò Castiel, in parte prevedendo quale sarebbe stata la risposta della sorella.

“Che domande, Cas. Una signora deve sempre apparire al meglio, e per infilarsi in codesto vestituccio e dare ai capelli un look costruito ma naturale ci vogliono almeno dieci giri di clessidra”.

“Ma tu non ne hai bisogno, Lizzie. Sei sempre bellissima, anche senza belletto ed abiti principeschi e acconciature elaborate” osservò candidamente il Principe.

“E tu sei indubbiamente il più galante dei fratelli, nonché il più spupazzabile” rise lusingata Elizabeth, andandogli incontro per abbracciarlo. “Buon compleanno” gli sussurrò all’orecchio.

“Anche a te, sorellona”.

“Liz, tesoro! Non vieni a dare un bacio a tua madre?” Arthur, che stava imbronciandosi per il modo in cui veniva trascurato, reclamò l’attenzione della figlia.

Merlin per poco non si strozzò con il sorso di tè che aveva appena ingerito.

“Amore, tutto bene?” domandò premuroso il sovrano al consorte, assestandogli qualche pacca sulla schiena sotto gli sguardi allarmati dei ragazzi.

Il mago, una volta ripreso a respirare normalmente, scoppiò a ridere a gola spiegata.

“E così tu saresti la madre di Lizzie?” ululò, reggendosi la pancia con le mani. “Parola mia, se non sapessi cosa succede nella nostra camera da letto penserei che tu sia una donna mancata, mio caro”.

Castiel ed Elizabeth si finsero colti da un improvviso attacco di tosse e la carnagione chiara del volto di Arthur assunse un sfumatura tendente al violaceo.

“Idiota, ci sono dei minorenni” sibilò.

“Sei tu che te le cerchi, Asino. O dovrei chiamarti mamma chioccia, eh?” ribatté l’altro con tono ilare, sporgendosi al contempo verso il biondo per baciarlo e impedendogli così di replicare in alcun modo.

“Babbo Merlin è davvero un dritto. Vorrei aver ereditato anche solo metà della sua abilità nel manipolare papà come gli pare e piace” sussurrò ammirata Liz, nascondendo un risolino.

In quel mentre la figura flessuosa ed aggraziata di Morgana fece capolino.

“Maledetta sveglia, non ha suonato” disse a mo’ di scusa. “Sono ancora in tempo per la colazione?”

“Bella zia” la apostrofò amabilmente Castiel. “Stavamo giusto per iniziare a pasteggiare, siediti” e da perfetto gentiluomo quale era le spostò la sedia per farla accomodare.

“Delizioso come sempre, cocco” lo abbagliò lei con i suoi occhi smeraldini. “A proposito, auguri ad entrambi” si rivolse anche alla nipote. “Stanotte ho fatto un sogno esaltante” aggiunse poi con aria misteriosa.

“Gniegnte di peicolofo, fpeo” bofonchiò Arthur, masticando una fetta biscottata.

“Ovviamente no, fratello adorato” Morgana alzò gli occhi al cielo. “Solo buoni presagi e vibrazioni positive: nuovi amori, un certo numero di forestieri, un po’ di cagnara e soprattutto tanta gaiezza. Ho idea che questa sarà una festa di Yule indimenticabile”.

 

 

 

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Jesus Christ Superstar, sono stremata. Quattro e più ore davanti al computer, capitemi.

Vi avevo avvertiti: in pratica non succede una beneamata cippa, ma alcuni lati del carattere dei pischelli vengono fuori… E sì, Morgana trolla da morire. Lei SA, uh uh.

Questa, se vi interessa, è la mia pagina autore su Facebook, per seguire in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Alla prossima e un bacio a tutti voi <3.

   
 
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