CAPITOLO
II
IL SALTO SPAZIO –
TEMPORALE
PIANETA DI SEPHIRO -
CASTELLO
Il principe era
affacciato ad una delle balconate del castello, assorto a guardare il
cielo.
Due figure si
avvicinarono.
Una mano si poggiò
sulla sua spalla: “Allora come va… futuro sposo?” fece
Lafarga.
“Scherza pure tu…
vorrei vederti nella mia situazione. Per te è stato tutto naturale. Hai
conosciuto Cardina, ti è saltata al collo e l’hai sposata”
“Senti sai benissimo
che non è facile avere a che fare con quella donna.. E’ prepotente, impicciona e
rumorosa con la voce stridula che si ritrova”. Ma gli occhi dello spadaccino
tradivano chiaramente l’amore per la moglie.
“Guarda che per quello
che ho sentito dire ci saranno alcune ragazze molto… molto belle!” fece Ascot
cercando in qualche modo di tirarlo su di morale.
“E che vuoi che me ne
importi … se siete venuti a fare il gioco di Clef, potete anche andarvene” disse
con nervosismo Felio.
“Dai lo sai che siamo
tuoi amici” continuò Ascot “volevo intendere che almeno non sarà tutto questo
sacrificio… insomma non devi per forza amarla…”
“Però almeno avrai
qualcuno che ti riscalda nel letto” aggiunse Lafarga.
“Tsk…Purtroppo voi non
potete capire!” rispose stizzito.
Non potevano capire che
era già abbastanza doloroso così! Amare profondamente una persona che
apparteneva ad un’altra dimensione, ma che sapeva essere l’unica capace di
fargli battere il cuore. E cercare… cercare con caparbietà di poter tornare a
stringerla, ad accarezzarla, ad inebriarsi del profumo della sua
pelle.
Non era certo infilarsi
a letto con un’altra donna che poteva aiutarlo… E questo lo sapeva
bene..
PIANETA DI
ASKA
“Allora vecchio, fai le
tue ultime preghiere, perché se non dovesse funzionare sai cosa ti
attende!”
Il saggio deglutì:
“Allora cavaliere, con la tua energia dovrai creare uno scudo intorno alla
principessa, impedendo che durante il salto, le onde magnetiche che si
produrranno, facciano implodere il suo corpo”.
“Ehi… ma perché c’è
questa possibilità!” fece Aska impallidita
improvvisamente.
“Credo che il cavaliere
riuscirà a tenere..” rispose il saggio.
“Credi…credi…maledetto
vecchio… Sang se non dovessi tornare fallo giustiziare”
sentenziò.
Stava dirigendosi verso
Lantis, ma si voltò un attimo in direzione del suo fido assistente, visibilmente
preoccupato e gli sussurrò dolcemente: “Sta tranquillo andrà tutto
bene”
Il saggio aveva
predisposto in cerchio le pietre magnetiche che avrebbero contribuito ad aprire
il passaggio:
“Ecco dovete sistemarvi
al centro di esse” e passando loro un sacchetto disse “dopodichè prendete un
pugno di questa polvere e gettatela ai vostri piedi… ce n’è abbastanza anche per
il viaggio di ritorno… ammesso che partiate… e ammesso che restiate viv..” il
saggio tossì e si affrettò a continuare prima che Aska ordinasse una volta per
tutte di giustiziarlo. “Dovrete
concentrarvi molto… è il vostro pensiero che dovrà indirizzarvi dalla persona
giusta”.
Lantis era rimasto in
silenzio. La sua natura schiva era conosciuta anche dalla principessa di Fahren,
che aveva però imparato ad apprezzare quel cavaliere
taciturno.
Felio si era rivolto a
lui con la speranza che potesse aiutarlo a trovare un modo per aprire il varco
con
Ciò perché Lantis, a
suo tempo, dopo aver lasciato il suo posto di capo delle guardie della
principessa Emeraude, aveva vagato a lungo nel sistema e aveva così acquisito
molte conoscenze sulle leggende degli altri pianeti. Purtroppo nessuna però su
collegamenti spazio temporali.
In fondo, però, anche
il fratello di Zagart aveva interesse in quella ricerca: come Felio anche lui
aveva un conto in sospeso con il passato .. un passato che aveva la forma di una
dolce fanciulla terrestre.
E in quel tempo, nei
suoi viaggi per il sistema Upsilon, era andato alla ricerca di qualche indizio,
fino a che non si era imbattuto, sul pianeta Kureta, in questa magica pianta, da
cui era possibile estrarre, secondo la leggenda che la riguardava, una polvere
per aprire varchi dimensionali.
D’accordo con Aska, non
ne aveva fatto parola a Felio, in attesa che il saggio Chang ne studiasse le
proprietà.
Poi le cose erano
precipitate; la gara con in primo premio il principe di Sephiro, avevano
richiesto un intervento repentino.
Nessuna prova, nessuno
studio più approfondito. Dovevano sperare che funzionasse e
basta.
E in cuor suo Lantis
era convinto che ce l’avrebbero fatta.
Abbracciò la
principessina, circondandola con il mantello. Aspettò un cenno dei suoi occhi
per capire quando fosse pronta, si concentrò, pescò un pugno di polvere e la
gettò ai suoi piedi.
BOOOOOM!
PIANETA TERRA – CASA DI
FUU
Finalmente Kuu aveva
smesso di cercare di piazzare la sorella a tutti i costi e il discorso era
caduto sulle insufficienze scolastiche di Umi.
“Uffa non è mica colpa
mia se la matematica è così difficile”
“Beh se la studiassi
non ti sembrerebbe così ostica, tu invece ti rifiuti di aprire il libro” le
disse Fuu.
“Parli bene tu che hai
il quoziente intellettivo di Einstein” aggiunse Kuu.
BOOOOOM!
Un boato provenì dal
salone, accompagnato da un alzarsi di polvere che arrivò fino in
cucina.
Kuu dalla paura cadde
dalla sedia.
Fuu e Hikaru dopo un
attimo di sbigottimento corsero a vedere. Dovettero però aspettare che le
polveri si diradassero.
Il cuore di Hikaru
cominciò a battere all’impazzata, al punto tale che le fu istintivo portare le
mani al petto, quasi a non farlo uscire fuori. Quel mantello… quella
capigliatura nera… quei due occhi taglienti che fendevano il
buio.
Le gambe cominciarono a
tremare, non sapeva se di emozione nel rivederlo o di paura per la possibilità
che fosse solo un sogno.
Il cavaliere spalancò
le braccia per rivelare alle due ragazze quanto c’era sotto il suo
mantello.
Aska, ancora intontita,
aprì gli occhi, che per tutto il tempo del salto aveva tenuto chiusi, e vide Fuu
di fronte a lei con un’aria del tutto incredula. Le corse incontrò e le si gettò
al collo mentre gridava: “Lantis ce l’abbiamo fatta… ci siamo riusciti”
.
Fuu ricambiò
l’abbraccio pur essendo ancora sotto shock.
Gli occhi di Lantis e
di Hikaru, invece, non avevano smesso di puntarsi da quando lei era entrata
dalla porta del salone.
A lenti passi avanzò
verso lui, come se non ci fosse più niente e nessuno attorno a loro, nessun
rumore, nessuna voce.. non il tempo a scorrere… solo loro.
Avvicinò la mano
tremante al volto del suo cavaliere, come se non fosse reale, come se le sue
dita potessero attraversare la sua immagine e confermarle che era tutto
un’illusione.
Ma quando incontrò il
volto amato, e potè avvertire al tatto la sua pelle morbida, non riuscì ad
impedire che le lacrime iniziassero a scendere.
“Oh Lantis… allora è
vero” cominciando a singhiozzare sul suo petto. Sentì solo un lieve tocco
poggiarsi sul suo capo e carezzarlo dolcemente.
In quel momento Umi e
Kuu fecero il loro ingresso nella stanza e si trovarono di fronte quella
singolare scena…il tutto fra le polveri che ancora svolazzavano
nell’aria.
“Ma che succede qui”
fece Kuu con aria sbigottita, spezzando la magia di quel
momento.
PIANETA KURETA
…che si unirà in
matrimonio col principe di Sephiro,
con la speranza che i
legami di sangue che ne verranno,
consolideranno la
concordia fra i popoli.”
“Grazie potete
andare”.
Due occhi azzurri e
taglienti puntarono il re: “Padre voglio partecipare …il pianeta di Sephiro è il
più bello del sistema e un’alleanza è quel che ci serve!”
“E così vuoi sposare il
principe Felio, non è vero Maya” rispose il re con fare
indagatorio.
“Ma che stai dicendo
padre…. sì conosco il principe, ma lo faccio soprattutto per il nostro regno”
mentì.
Lei lo voleva. Si era innamorata a prima
vista di Felio quand’era stata su Sephiro e non se lo sarebbe lasciato scappare
per nulla al mondo.
“Prepariamoci a
partire…allora” decretò il re.
PIANETA TERRA – CASA DI
FUU
Kuu era distesa sul
divano con un fazzoletto bagnato sulla fronte.
Non sapevano bene se
l’avesse scioccata di più l’esplosione, i due stranieri vestiti come personaggi
delle favole o la storia di Sephiro e della loro avventura in un’altra
dimensione, che a quel punto Fuu era stata costretta a raccontarle. Non aveva
scelta: così l’avrebbe coperta con i genitori, che di lì a qualche giorno
sarebbero rientrati.
Era confusa. Cosa ci
facevano lì Aska e Lantis… e Felio?
Era così contenta per
Hikaru, le faceva tenerezza, così incredula e felice allo stesso tempo. Ma
d’altro canto aveva una strana sensazione, perché Aska dopo l’iniziale gioia che
le aveva mostrato, si era molto incupita.
La principessa
effettivamente non aveva la minima idea di come raccontare all’amica la
situazione… di come fare a dirle che Felio stava per
sposarsi.
Decise di prendere il
toro per le corna.
“Fuu se sono venuta fin
qui è perché dovevo trovarti e dirti una cosa molto importante. Sei la prima che
mi ha dato un’amicizia sincera e io voglio ricambiare” disse tutto di un
fiato.
Fuu avvertì che non le
avrebbe dato buone notizie. “Felio sta bene vero?” fece
preoccupata.
Kuu drizzò le orecchie:
un nome maschile sulle labbra della sorella “Mmh.. molto interessante”
pensò.
“Si sta tranquilla… la
sua vita sta a cuore molti ormai…. è stato eletto principe di Sephiro. Era
necessario che ci fosse qualcuno a tenere unito il popolo e a rappresentarlo con
gli altri pianeti” rispose Aska.
Le sue gote erano
arrossite, mentre tirava un sospiro di sollievo, e sorrise al pensiero del suo
principe… del suo Felio.
La principessa di
Fahren invece avvertì un nodo alla gola. La situazione si stava solo complicando
ed era meglio vuotare il sacco il prima possibile.
“E’ inutile perdere
tempo in lunghe premesse” e così dicendo estrasse dalla mantellina una pergamena
sgualcita e la porse ad Fuu.
“Cos’è?” fece
quest’ultima.
“Ti prego leggi” disse
solennemente Aska.
Fuu srotolò il foglio e
cominciò a scorrerla con gli occhi.
“Il Regno di Sephiro,
dopo tempi bui e perigliosi, ha riconquistato,
grazie all’aiuto dei Leggendari
Cavalieri, la pace e la prosperità…
Man mano che andava
avanti, il ritmo del suo cuore accelerava.
…Ed è per garantire che
questo stato di cose non venga a mutare,
per Sephiro e per gli
altri pianeti del sistema Upsilon, che il principe Felio,
sovrano del Regno, ha
deciso di suggellare l’alleanza fra i popoli,
sposando una
principessa del sistema…
Due calde lacrime
scesero dai suoi occhi, ma non poteva smettere… doveva continuare a leggere,
come se fosse convinta di trovare qualcosa che le facesse comprendere di aver
travisato il senso di quelle parole.
…Ed è a tale scopo che
si terrà una real giostra,
che vuole essere
divertente modo per scegliere colei
che si unirà in
matrimonio col principe di Sephiro,
con la speranza che i
legami di sangue che ne verranno,
consolideranno la
concordia fra i popoli.”
Ma la fine del testo
sigillò per sempre le sue speranze.
Alzò lo sguardo, tutti
gli occhi erano puntati su di lei e le lacrime cominciarono a uscire più
abbondanti. Guardò Aska, come a cercare una spiegazione dalla
ragazzina.
“Fuu non saltare a
conclusioni affrettate” mormorò la principessa di Fahren.
“C’è poco da
interpretare qui… Felio ha intenzione di sposarsi… più chiaro di così”. Un
singhiozzo fese sobbalzare il suo petto.
Umi e Hikaru erano
sbigottite per quello che avevano sentito…. Felio che si
sposava.
Kuu stava vedendo sua
sorella piangere per un ragazzo, la cosa era seria… anzi
grave.
“Ti assicuro c’è una
spiegazione…” stava dicendo Aska.
“Certo che c’è” la
interruppe Fuu “sono una stupida, ecco qual è, una stupida che crede alle
favole” disse disperata e corse via. Salì le scale e si udì solo la porta della
sua camera chiudersi.
“Ma chi è questo
Felio?” fece Kuu inopportuna come al solito.
“Ragazze andiamo da
lei, ha bisogno di noi in questo momento” disse Umi.
Si alzò e si diresse su
per le scale, con Kuu ed Aska.
Anche Hikaru si stava
aggregando, ma Umi le sussurrò dolcemente: “Resta qui Hikaru… avrete tante cose
da dirvi tu e Lantis… non ti preoccupare ad Fuu pensiamo
noi”.
“Grazie Umi” rispose
Hikaru.
Hikaru era lì, sola con
Lantis, incapace di ordinare i suoi pensieri: da un lato finalmente dopo quattro
anni si realizzava il sogno di rivedere il suo cavaliere, dall’altro era in pena
per Fuu.
Confusione… emozione…
agitazione… non sapeva più distinguere fra tutte quelle
sensazioni.
E Lantis aveva compreso
lo stato d’animo della ragazza, perché con il palmo della mano le carezzò il
viso e le disse: “Non temere, davvero le cose stanno diversamente da come
appaiono. Felio non ha dimenticato Fuu!”
Da quelle parole,
Hikaru comprese che in quegli anni di pace il suo Lantis, sempre introverso e
schivo, doveva essersi aperto di più alle persone.
Poggiò la sua mano su
quella del cavaliere e la strinse forte: “Non so trovare le parole… per dirti
quanto mi sei mancato… per farti capire cosa ha significato per me esserti
lontana…”
Il volto di Lantis si
illuminò: “Ora sono qui” si avvicinò e le baciò delicatamente la fronte,
stringendola a sé.
Hikaru, nel petto del
suo amato, si lasciò andare ad un pianto liberatorio: quelle calde lacrime
stavano cacciando via dalla sua anima tutto il dolore e la solitudine di quegli
anni.
Al piano di sopra c’era
ben altra atmosfera.
Fuu era sul letto, col
cuscino stretto fra le braccia, lo sguardo perso nel vuoto: sembrava non sentire
neanche ciò che Kuu e Umi le stavano dicendo.
Aska dopo un po’ che
osservava la scena, si avvicinò, strappo via dalle mani dell’amica il guanciale
e le vibrò uno schiaffo sonoro.
La ragazza si portò una
mano sulla guancia, che subito cominciò ad arrossire.
“Non sono venuta qui
per vederti piagnucolare. Dov’è finita la ragazza forte e determinata che ho
conosciuto e che ha rappresentato un modello per me fino ad oggi” disse con le
lacrime che le bagnavano gli occhi.
Fuu, al sentire quelle
parole piene di affetto, si lasciò andare ad un nuovo pianto, ma con gli occhi
le fece capire che l’avrebbe ascoltata.
“Felio non ti ha
dimenticata… è stato Clef a costringerlo” fece la
principessina.
“Il vecchio saggio mi
sentirà se dovessimo tornare su Sephiro” disse Umi con i pugni sui
fianchi.
“E da quando in qua un
principe accetta ordini… anzi Felio si fa comandare da Clef… E poi una gara, che
stupidaggine è questa? Cosa vuole fare… vedere delle ragazze che si strappano i
capelli per lui? Anche questo gli è stato imposto?”
Si era tolta gli
occhiali per asciugarsi il viso; cosa un po’ difficile visto che le lacrime
erano tornate a scendere.
“Vedi lui ha messo in
ballo la storia della competizione, perché vuole fare in modo che tutte perdano
e non sia costretto a sposarne nessuna!”
Aska si rendeva conto
che non avrebbe potuto spiegare peggio come stavano le cose! Tirare direttamente
fuori la pergamena era stata una pessima idea!
“Se non aveva
intenzione di sposarsi, poteva imporsi… è il principe no?” aggiunse Kuu, subito
fulminata dagli sguardi della principessina e di Umi.
E Aska rivolta ad Fuu:
“Guarda che il vecchio saggio è petulante, Felio non ha potuto fare altrimenti,
posso garantire io per lui. Ti assicuro non è interessato minimamente a nessuna…
solo a te” fece implorante.
“Però bel modo di
dimostrarlo” ribattè Fuu.
“Dai non c’è tempo per
piangersi addosso, dobbiamo andare, la giostra inizia
domani!”
“E che devo fare io, il
tifo per quella che mi è più simpatica!” disse con le labbra che le tremavano
dal dolore.
“No… parteciperai e
vincerai!” rispose ferma la principessa di Fahren.
Fuu la guardava
esterrefatta, all’inizio credeva scherzasse, ma il suo sguardo serio, deponeva
per il contrario. “Non ci penso proprio… se per lui avessi avuto realmente
importanza sarebbe qui con te… da me…come Lantis da
Hikaru”
La ragazza pareva
irremovibile, ma Aska non aveva alcuna intenzione di darsi per
vinta.
Si sedette sul letto
accanto a lei: “In questo periodo ho passato molto tempo con Felio. Abbiamo
cercato un modo per aprire un varco spazio-temporale per raggiungere
“Fuu dovresti dare
ascolto ad Aska. E’ venuta fin qui solo per te. Fallo per lei se non vuoi farlo
per Felio”disse Umi.
“Vedi amica mia , lui
non sa che io e Lantis siamo qui,
non avevo il tempo di dirglielo…e non c’è la possibilità di fermare il tenzone.
Sarebbe un grave affronto per gli altri pianeti che stanno già mobilitandosi.
Per questo devi partecipare”
Fuu sembrava essersi un
attimo ammorbidita, almeno l’espressione dura che aveva prima era svanita, ma
c’era pur sempre tristezza sul suo volto: “Aska, scusami per come mi sono
comportata con te… ero sconvolta, ma non volevo ferire i tuoi sentimenti. Anche
se non te l’ho dimostrato, sono felice che tu sia qui. La tua amicizia è stata
così incondizionata da affrontare tutte queste difficoltà per me. Ma invece
Felio dov’è? A mettersi in palio in uno stupido torneo. Non ha considerato che
qualcuna possa vincere e avere il diritto di sposarlo? Ma forse è un rischio che
è disposto a correre!”
La principessina
abbassò lo sguardo… non aveva più frecce al suo arco.
Ma fu Kuu a parlare:
“Ora basta. Insomma Fuu, questa ragazza ti sta dicendo che questo Felio ti ama,
che è stato costretto a organizzare questa gara, ma che farà di tutto per far
perdere tutte le concorrenti e dulcis in fundo è un principe. La stai facendo un
po’ troppo lunga sorellina. Che aspetti ad andare a
riprendertelo!”
Aska e Umi si guardarono e si scambiarono
un fugace sorriso; questa volta Kuu era stata proprio
efficace.
Fuu sembrava aver
ascoltato con attenzione il consiglio della sorella.
“Potreste lasciarmi un
po’ sola” disse con un filo di voce.
“Va bene…Ti aspetteremo
giù” fecero le ragazze incamminandosi verso la porta.
Aska però, prima di
uscire le disse: “Qualunque sia la tua decisione, io ti sarò sempre amica”. Le
strizzò l’occhio e uscì.
SISTEMA
UPSILON
Per l’universo c’era
fermento: la notizia della giostra era circolata
rapidamente.
Sephiro era senza
dubbio un pianeta stupendo: prati verdi sempre rigogliosi, acque cristalline che
lambivano le coste, giornate sempre solari.
In molti avevano
interesse a stringere relazioni forti, anche perché la leggenda dei Cavalieri
Magici, aveva fatto il giro del sistema, e dunque era nata la convinzione che
legarsi a Sephiro, significasse
porsi sotto la protezione dei cavalieri.
E per alcune giovani
principesse voleva dire anche sposare un bel principe.
PIANETA TERRA – CASA DI
FUU
DLIN
DLON
“E ora chi sarà mai”
pensò Kuu.
Si diresse verso la
porta , sperando che non le comparisse davanti un elfo, un folletto, o qualche
strano animale a due teste .
Niente di tutto ciò…
anzi… un bellissimo ragazzo dai capelli neri gli si parò davanti, e sperò con
tutta la forza che cercasse proprio lei.
“Ciao sono il fratello
di Hikaru, è qui vero?” fece Sun.
Kuu rimase qualche
secondo imbambolata a pensare come fosse fortuna Hikaru, circondata com’era da
tutti bei ragazzi, poi disse, senza pensare alle conseguenze: “Prego entra… è di
là”.
Sun entrò nel salone e
si ritrovò di fronte la sorellina, mano nella mano con
Lantis.
Ci furono degli attimi
di silenzio.
Kuu guardava la faccia
di Sun che dallo stupita stava divenendo contrariata; Sun fissava quel cavaliere
per lui inquietante, che era pericolosamente vicino a Hikaru; Umi e Aska, in un
angolo della stanza, osservavano un po’ tutti.
Nella mente del ragazzo
si stavano profilando le più assurde idee, su Lantis e su quello che aveva fatto
o avrebbe potuto fare alla sua piccola Hikaru, e così senza pensarci due volte,
si scagliò contro di lui.
Ma non potè avanzare di
molto. Prontamente il cavaliere aveva estratto la sua fedele spada per puntarla
al collo di quello sconosciuto e impedire che potesse gettarsi verso
Hikaru.
“No Lantis ti prego”
gridò la ragazza.
“Tocca solo con un dito
mia sorella e ti giuro che non avrò pace fin quando non ti avrò ucciso” disse
con rabbia.
Lantis, compreso
l’equivoco, subito ripose la lama al suo posto e Sun gli si sarebbe scaraventato
contro se Luce non l’avesse fermato: “Sun ti prego… è tutto a posto… fammi
spiegare”.
E a differenza delle
altre volte in cui non voleva sentir chiarimenti e le suonava di santa ragione a
chiunque si fosse avvicinato a lei, in quella occasione pensò che fosse meglio
ascoltare quanto la sorella aveva da dirgli, anche perchè quel cavaliere
sembrava davvero più pericoloso di tutti gli altri spasimanti che fino ad allora
aveva affrontato.
“Allora ti ascolto,
spiegami che succede” fece guardando Lantis in cagnesco.
“Io vado a preparare un
po’ di the caldo, mentre voi raccontate di nuovo la favola dei tre cavalieri
magici” disse Kuu avviandosi in cucina.
E così anche Sun era
stato messo al corrente di tutto.
Il ragazzo durante il
racconto non aveva smesso di lanciare occhiate infuocate a Lantis, soprattutto
dopo aver visto gli sguardi teneri e amorevoli che la sorella fugacemente gli
rivolgeva.
“Se questo è uno
scherzo e vi state prendendo gioco di me, ve la farò pagare” fece Sun “In ogni
caso, ora Hikaru, ce ne torniamo a casa!”
“Per ora non tornerò a
casa… non finchè…” ma il fratello la interruppe: “Tu torni a casa con me e
basta!” fece dirigendosi verso di lei.
Lantis, come uno scudo
le si parò davanti e non ci fu bisogno di parole per far capire a Sun che non
gli avrebbe permesso di imporre la sua volontà alla
ragazza.
Hikaru aveva le mani
poggiate su un braccio del suo cavaliere: e si sentì in quel momento piccola ed
indifesa, proprio come la vedeva il fratello, ma sicura… sicura che il suo
Lantis l’avrebbe sempre protetta da ogni pericolo.
Sun, ormai perso ogni
controllo, alzò i pugni ben stretti e avrebbe sicuramente cercato di colpire
Lantis se un urlo non l’avesse interrotto.
“La volete smettere
ora!” gridò la principessina di Fahren “Tanto come stanno le cose può darsi non
ci sia neanche bisogno che voi veniate su Sephiro” e intristendosi “non credo
che Fuu deciderà di prendere parte alla giostra… quindi…”
“E invece ho deciso che
parteciperò Aska!”
La principessa si voltò
e vide la sua cara amica terrestre scendere le scale, ricomposta, con gli occhi
asciutti ed una nuova determinazione. Le corse incontrò e l’abbracciò: “Oh… sono
così contenta!”
Fuu fece una carezza
sui capelli della tenera ragazzina: “Si, però ad una sola condizione!” disse.
- CONTINUA
-