RATING:
Sostanzialmente giallo, ma chissà -potremmo arrivare
all’arancione e oltre, lol.
GENERE:
Commedia,
Romantico (?).
AVVERTIMENTI:
Slash, Lime (??), linguaggio a tratti colorito.
DISCLAIMER:
Qualsiasi riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti non è puramente casuale. I
nomi, per
motivi di privacy ed esigenze di copione, sono stati modificati e
alcuni
avvenimenti inventati di sana pianta…Per il resto,
è una RPS (Real Person
Slash) in piena regola :3
DEDICA:
Al Fagiano Arcobaleno che ci ha ispirato questa storia e anche il nick:
senza
di te tutto ciò non avrebbe mai visto la luce <3 E
alle nostre compagne di
slash che aspettavano da mesi di leggerne le gesta.
NOTE:
Mi sembra
doveroso spendere due
parole per presentarci: io sono Il_Genio_del_Male (http://www.efpfanfic.net/user.php)
e la mia collega, nonché beta e consigliera di fiducia e
anima gemella è Cloud
Ribbon (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=48987).
Insieme formiamo un duo fangirlante e pericolosissimo; vediamo lo slash
ovunque
e shippiamo Tizio random con Caio random perché ci viene
naturale, spontaneo.
Siamo due graziosi esserini che sprizzano arcobaleni e
ammmòòòre da tutti i
pori e il nostro piano segretissimo è di conquistare il
mondo.
Ah, quasi
dimenticavo: questo primo capitolo partecipa
al contest indetto dalla sottoscritta su Facebook, Let’s ship again, con
due prompt del Giovedì: Nerd e Liceo.
*Tremate,
tremate, le Marte son tornate*
Bando alle
ciance e buona lettura: che il sipario si
alzi!
Tutto ebbe
inizio durante i loro ultimi mesi da
liceali.
Uno
sfolgorante e luminoso pomeriggio di aprile -di
lì a due settimane Martina avrebbe compiuto diciannove anni-
Giovanni, suo
cugino nonché migliore amico (a senso unico, sospettava
talvolta lei) la rese
partecipe di un segreto che segnò una svolta epocale nel
loro rapporto.
Prima di
allora, infatti, i due ragazzi si erano
limitati ad intrattenere un tipo di amicizia piuttosto tranquillo e
nella
norma, fatto di scaramucce e battibecchi, risate complici, versioni di
greco
faticosamente tradotte insieme (erano entrambi alunni della III B del
liceo
classico della loro città), una ristretta cerchia di
conoscenze comuni e
manifestazioni d’affetto cameratesche benché
sporadiche.
Niente di
rimarchevole, insomma.
Anche
perché, con non poca frustrazione da parte di
Martina, il cugino non era propriamente d’indole socievole ed
espansiva; i suoi
modi di fare erano spesso bruschi e privi di tatto -talvolta persino
incomprensibili- e non era quasi per nulla incline a mettersi a nudo o
a
confidarsi con il prossimo. La sua naturale scontrosità
unita ad una spiccata
intelligenza (grazie alla quale si era conquistato la nomea di
primo-della-classe-secchione-sconfinante-nella-genialità)
avevano spinto
Martina a soprannominarlo Sherlock,
data la passione della ragazza per l’omonimo sceneggiato
targato BBC.
Purtroppo per
lui, però, Giovanni non possedeva un
grammo della bellezza anglosassone dell’attore protagonista;
non aveva gli
occhi color cielo d’Irlanda, gli zigomi cesellati o la
delicata struttura ossea
di Benedict Cumberbatch. Non che fosse particolarmente brutto,
intendiamoci:
aveva uno sguardo espressivo, la bocca ben disegnata e riflessi biondi
nei
folti capelli castani. Non raggiungeva il metro e ottanta di altezza e
ne
soffriva, ma la sua magrezza lo faceva apparire ben più
slanciato di quanto non
fosse in realtà.
Ciò
che davvero lo penalizzava, almeno secondo la
cugina, era il suo discutibile gusto in fatto
d’abbigliamento; si ostinava a
portare jeans larghi e cascanti -rigorosamente senza cintura- che lo
ingoffavano e felpe abbondanti comprate da H&M, che alternava
d’estate con
bermuda e t-shirt anonime. Martina non ricordava di averlo mai visto
indossare
una camicia, un golf aderente o dei pantaloni degni di questo nome.
Tuttavia, nonostante il look a metà tra il menefreghista e
il nerd andante,
Giovanni si ritrovava con un codazzo di femmine che pendevano dalle sue
labbra.
Certo, non era un seduttore incallito come Michele -un loro compagno di
classe-
cui bastavano uno sguardo marpione ed una battuta brillante delle sue
per far
capitolare l’ennesima conquista. Giovanni non sapeva nemmeno
cosa volesse dire
flirtare, eppure solo nella III B poteva vantare quattro o cinque
ragazze che
non c’avrebbero pensato due volte prima di limonarselo
selvaggiamente. Eppure
-Martina non se ne capacitava- i quasi cinque anni di liceo aveva avuto
un’unica storia, peraltro all’inizio della quarta
ginnasio e durata solo un
mese. Punto.
Qualcosa non
quadrava. La cugina aveva una sua
teoria al riguardo; non le restava che verificarne la fondatezza o meno.
I
protagonisti della nostra storia stavano pigramente
fumando una sigaretta, seduti su una panchina all’ombra di un
tiglio del parco
giochi comunale dove avevano trascorso molti pomeriggi della loro
infanzia,
quando Giovanni sganciò la bomba.
“Sai,
sono stato abbordato da due ragazzi”.
Martina
aspirò bruscamente il fumo, rischiando di
soffocare. Prese a tossire convulsamente, ma il cugino le
assestò prontamente
delle vigorose pacche sulla schiena, allarmato.
“Ti
sembra questo il modo di darmi una notizia così epica?!” protestò la
ragazza una volta recuperato
il fiato.
“E
come avrei dovuto annunciartelo, scusa: con
fanfare e squilli di tromba? Manco fosse una bella cosa, poi”
borbottò
incupitosi.
“Dipende
dai punti di vista” ridacchiò
maliziosamente Martina, ch’era una slasher convinta e
dichiarata.
Poi tacque,
guardando di sottecchi il profilo
dell’altro -il naso leggermente a patata, il mento piccolo, le
orecchie che gli
davano una curiosa aria da scimmietta- e percepì il disagio
e la tensione che
gli deformavano i lineamenti.
“Hai
voglia di parlarne?” domandò cautamente.
“Insomma”
lui scrollò le spalle. “M’imbarazza
anche
solo pensarci, ma d’altra parte sei tu quella che mi
rimprovera perché mi tengo
sempre tutto dentro…”
“Lo
dico per il tuo bene, Gio. E’ normale aver
bisogno di sfogarsi, una volta tanto” mormorò.
“Ne hai parlato con qualcun
altro?”
Giovanni
scosse la testa, rivolgendole un’occhiata
fugace, quasi timorosa.
“Perché
proprio io? Di solito devo cavarti le parole
di bocca anche solo per sapere che impegni hai al sabato o cosa ne
pensi dell’ultimo
singolo dei Coldplay” si accigliò lei.
“Beh,
sei mia amica e mia cugina; nonostante la tua
propensione genetica al gossip ad oltranza mi fido di te”
borbottò, imbarazzato
per quell’ammissione. “Senza contare che,
frociarola come sei, non hai alcun
pregiudizio al riguardo”.
Le iridi
verdi di lei s’illuminarono di puro
compiacimento.
“Awww,
tu sì che sai come lusingarmi! Se solo non
fossi mio consanguineo, portatore sano di anemia mediterranea e tragicamente lontano dal mio ideale
fisico di uomo, credo che ti avrei già chiesto di sposarmi e
contribuire al
concepimento di splendidi pargoli con il tuo cervello ed il mio sense
of humor”
rise, dando un tiro alla sigaretta.
“Gnè
gnè, simpaticona”replicò il ragazzo,
ancora
rosso in volto ma decisamente più sereno di prima.
“Dai,
GioGio, vuota il sacco con la tua confidente
preferita” ammiccò lei.
“Non
ci credo!” esclamò Beatrice esterrefatta.
“Credi
che scherzerei su un argomento spinoso come
la sessualità sospetta di Giovanni, sangue del mio
sangue?” disse Martina,
raccogliendosi la massa di capelli biondo-rossi in uno chignon.
“Vabbè,
adesso solo perché è stato rimorchiato da
due ragazzi non è detto che la sua sessualità
debba per forza essere sospetta”
obiettò Virginia con la pacatezza che le era tipica.
“Credimi:
dopo che vi avrò riferito tutto quello che
mi ha rivelato sarai della mia stessa opinione”
affermò l’altra, sicura del
fatto suo.
“Dicci,
dicci! Sono curiosissima” incalzò Miriam.
Martina
cominciò a raccontare.
________________________________________________________________________________
Cloud mi ha
fatto giustamente notare che non tutti
hanno avuto in sorte di frequentare il liceo classico, quindi una
precisazione
sulla suddivisione delle classi è dovuta. La quarta
ginnasio, che viene citata
nel capitolo, corrisponde al primo anno di superiori; la quinta
ginnasio al
secondo e la prima, seconda e terza liceo rispettivamente al terzo,
quarto e
quinto anno. Semplice, no?
Poi, nel caso
vi stiate chiedendo chi è Benedict
Cumberbatch (fatto assai grave, lasciatemelo dire) e cosa sia
‘Sherlock (BBC)’,
cliccate sul link (http://it.wikipedia.org/wiki/Sherlock_%28serie_televisiva%29)
e colmate al più presto le vostre lacune: non ve ne
pentirete, è davvero un
capolavoro di telefilm!
Visto che
sarò principalmente io, Genio, a postare i
prossimi capitoli -sperando che la storia vi piaccia e abbiate voglia
di
seguirla- vi lascio il link della mia pagina autore su Facebook, per
anticipazioni, gossip succulenti (?!) e altre amenità (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
A risentirci
presto (diciamo ogni due settimane,
all’incirca)! *^*