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Autore: Tweedles    05/04/2012    1 recensioni
Blaine appoggiò l’ultima scatola nella sua nuova camera al quinto piano, sospirò profondamente per calmare il cuore che gli batteva a mille. Chiuse la porta della sua nuova stanza e si guardò intorno sentendo già le lacrime riempirgli gli occhi. Non stava solo chiudendo quella porta. Stava chiudendo con tutto quello che era stato prima. Con il ragazzo tutto sommato felice, il leader degli Warblers, quello ben voluto da tutti. Ma era storia antica, ormai. Perché tutto era andato a rotoli?
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Warblers/Usignoli
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blaine strinse i pugni, cercando di non essere troppo precipitoso a trarre le conclusioni. Ma non potevano esserci altre possibilità. Quella serpe di Kurt aveva raccontato a Robert quello che gli aveva detto. Per la prima volta in quella giornata non si sentiva triste ma solo arrabbiato all’inverosimile.

Stava correndo attraverso il cortile interno, mentre pensava alla cattiveria gratuita di Kurt. Erano comunque amici e si fidava di lui. Perché aveva dovuto spifferare tutto a Robert? Pur conoscendo i trascorsi. Si scaraventò nell’atrio e salì i gradini a due a due. Tommy era dietro di lui e cercava di raggiungerlo, per evitargli quell’inutile testa a testa, ma non riuscì a fermarlo prima che raggiungesse la porta di Kurt.

Blaine fece un respiro profondo e aprì la porta violentemente.

«Credevo che avessi almeno la decenza di non dirlo a nessuno. Mi fidavo di te. Spero almeno che tu abbia tenuto la bocca chiusa con gli altri.»

Kurt lo guardò interrogativo. Era la seconda volta che Blaine si precipitava in camera sua quel giorno. E poi capì perché. Un biondino con un’evidente segno rosso sullo zigomo si materializzò sulla porta dietro al moro. Robert se l’era presa, senza neanche sapere cos’era successo. Abbassò lo sguardo e poi puntò gli occhi in quelli di Blaine, aspettando il resto della sfuriata.

Ma Tommy circondò le spalle di Blaine con un braccio e lo trascinò fuori dallo specchio della porta. E Kurt poté benissimo distinguere la conversazione che si stava tenendo fuori.

 «Blaine, andiamo. Smettila.»

«Tommy, ti ha tirato un pugno! E prima delle vacanze mi è venuto a cercare negli spogliatoi e mi ha pestato!»

Il soprano si alzò di scatto e si affacciò sull’uscio. «Blaine… Io non ne sapevo-»

Il moro si girò verso Kurt e puntandogli un dito al petto gli disse «Stai lontano da me!» Poi gli diede la schiena e si avviò giù per le scale, per andare a sbollire la rabbia.

 Kurt rimase sulla porta e guardò interrogativo Thomas, che si era voltato verso di lui, prima di scendere le scale. Il biondo lo guardò con disprezzo «Perché gli hai fatto questo? Non capisco perché sia così tanto innamorato di te, quando tutto quello che fai è prenderlo in giro e farlo picchiare dal tuo fidanzato. Credi davvero di interessare anche un minimo a quell’energumeno? Credi davvero che sia con te per quello che sei? Li conosco i tipi come lui. Ti fanno sentire bene e non appena ottengono quello che vogliono, svaniscono nel nulla. Hai già scoperto quello che vuole, Kurt? Spero per te che Blaine non provi più nulla per te, quando verrai scaricato da Robert. Non te lo meriti.» dopo aver pronunciato queste parole, iniziò a scendere le scale.

Ma Kurt lo rincorse e lo bloccò a metà della rampa «Allora, mio caro signor “so tutto io”, tu non sai un accidenti del MIO rapporto col MIO fidanzato e non permetterti mai più di giudicarlo e giudicarci. Tu non sei nessuno per me e non lo sei neanche per Blaine, visto che ti sta così tanto a cuore. Credi che non l’abbia capito? Ti piace. Ti piace così tanto che ti sei preso un pugno in faccia per farci bella figura! Lo vedono tutti che gli stai morendo dietro e lui non ha neanche le palle di fare coming-out! Durante le vacanze è riuscito solo a nascondersi come un viglia-»

Tommy decise che aveva sentito abbastanza. Non si sarebbe lasciato insultare da una checca isterica. Si avvicinò a Kurt e gli tirò uno schiaffo sulla guancia. Poi gli voltò le spalle e scese le scale.

Wes si allontanò velocemente dalla porta da dove aveva origliato tutta la conversazione. Si sedette sul letto, aspettando il ritorno del suo migliore amico, per poter discutere dell’accaduto. Ma sarebbe stato abbastanza comprensivo David? O forse avrebbe fatto meglio a dirlo anche agli altri Warblers? Di sicuro le regionali non sarebbero state facili. Mentre si perdeva in questi pensieri, la porta sbatté e si ritrovò davanti Lexi «Ciao Wesley! Chi è quel biondino che scendeva dalle scale? Un nuovo acquisto degli Warblers? Me lo presenti?»

«E’ un nuovo amico di Blaine… e credo che non giochi per la tua squadra, a quanto ho capito.»

«Oh, tranquillo! Io cambio tifoseria a seconda delle occasion… Oh, QUELLA tifoseria… Beh, non ho problemi lo stesso! Con una pillola tutti i problemi si risolvono –gli strizzò l’occhio e con tono complice aggiunse– non una parola con Thad, vero?»

Wes la guardò sorridendo «Non so se essere spaventato o divertito… Ma per quale motivo, precisamente, sei qui, LEXI?»

«Ho fatto un brutto sogno e volevo il mio fratello di cioccolato…»

«Lexi, qual è il vero motivo?»

«Forse avevo bisogno di una scusa per non andare a scuola domani, o forse per vedere Thad in pigiama… Beh, è stato bello Wes, ci vediamo dopo… ehm, domani!»

Blaine si catapultò giù dal suv nero di suo padre, senza nemmeno salutarlo. Era più di una settimana che suo padre continuava a trascinarlo a stupidi eventi pomeridiani pieni di ragazze giulive e uomini d’affari. Ed era passata più di una settimana da quando si era dichiarato a Kurt e aveva litigato con Tommy per ciò che aveva fatto. Non si era mai sentito così fuori posto. Ovunque andasse non riusciva ad essere realmente se stesso, né a casa, né a scuola, dove doveva fingere che tutto andasse bene.
Mentre correva si sentì vibrare la tasta dei pantaloni. Lesse velocemente il messaggio, sbuffando e digitando una breve risposta.

Blaine, per favore, mi spiace, non volevo dargli uno schiaffo, parliamo, ti prego! –T

Ho bisogno di tempo… e tu non sei più di aiuto… Mi farò sentire io. Ciao –B

Aprì la porta della sala prove degli Warlbers e, per l’ennesima volta, vide che erano già tutti riuniti e stavano provando le armonizzazioni.

«Oh, guardate chi si è degnato di venire! Anderson, è tutta la settimana che arrivi in ritardo, sbagli le coreografie e ti manca il fiato a metà canzone! Vedi di rimediare, se non te la senti vedi di dircelo prima del giorno delle Regionali, grazie! E adesso, mettiti nei ranghi, abbiamo già perso abbastanza tempo.»

Blaine abbassò lo sguardo e, stringendosi nelle spalle con una smorfia di dolore si posizionò in prima fila, cercando di evitare lo sguardo di Kurt che aveva intercettato. Poi come preso da un brivido di consapevolezza, si sistemò meglio il colletto della camicia e si strinse il nodo della cravatta, per coprire il segno che aveva sul collo.











Ebbene sì, pensavate che fossimo morte, in realtà... è tutto vero. Lo studio e la depressione post esami ci stanno ammazzando e quindi questo è quello che siamo riuscite a produrre (siate consapevoli che, durante la stesura del capitolo, sono uscite fuori delle idee che voi umani non potete neanche immaginare e che probabilmente non saremo mai in grado di mettere per iscritto, quindi CICCIA) Comunque, fateci sapere qualsiasi cosa riguardo a quello che avete letto e, soprattutto COMPLIMENTI PER IL CORAGGIO di essere arrivati a leggere fino a qua. Grazie :')

Bye! Alla prossima (fra qualche mese... di sicuro in questo decennio). Kisses!

  
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