Io sono Francesco  ho  16 anni, occhi nocciola, capelli neri, fisico asciutto non troppo alto e Quello sarebbe stato il mio terzo anno di liceo, soltanto un altro noiosissimo e faticosissimo anno. Forse partire cosi non mi aiutava a renderlo migliore, ma la mia vita era così monotona, che pensare di svegliarmi di nuovo tutti i giorni alla stessa ora, per andare allo stesso posto, e fare a ripetizione le stesse cose mi angosciava parecchio.
Lo zaino in spalla era ancora leggero, ma sapevo che tra appena una settimana avrei faticato a tenerlo su, solo al pensiero una piccola fitta mi percorse la colonna vertebrale.
Davanti al piccolo cancello incrostato della mia scuola, aspettavano alcuni miei compagni di classe, ridevano a parlavano spensierati, stato d’animo molto diverso dal mio. Mi avvicinai a loro e lasciai scivolare lo zaino a terra.
- Francesco tutto ok?-
mi chiese David u ragazzo della mia classe, un ragazzo d’oro, grassoccio, con i capelli biondi, e degli occhiali dalla montatura pesante davanti ai piccoli occhi marroni.
-una meraviglia- dissi poco convinto guardandomi intorno, sembravano tutti così pieni di felicità per il nuovo anno che mi sentii estraniato.
La campanella suonò facendomi andare il cuore in gola, in quel momento avrei dato l’anima al diavolo pur di trovarmi da un’altra parte … qualunque altra parte. Mi arrivo una forte botta dietro la nuca seguita poi da un fragorosa risata, mi voltai per vedere chi era il cretino, anche se ne avevo già il sospetto, e infatti eccolo li … Mattia, uno di quei ragazzi che ammazzeresti ogni volta che aprono bocca, Montato ai limiti del possibile, con il viso sempre coperto da enormi occhiali neri, sole o pioggia che ci fosse, e forse faceva anche bene visto che coprivano il viso non troppo bello(a parer solo mio a quanto pare, dato che aveva tutte le ragazze a presso)
- France come t’è andata l’estate?-
-non so, con la pizza che m’hai dato m’hai fatto perdere la memoria-
scoppiò di nuovo a ridere, mettendomi pesantemente un braccio intorno alle spalle.
La Prima ora era passata a raccontarci uno per volta come erano andate le vacanze, con ricorrenti Flashback di quando stavo all’asilo, e finalmente dopo il divertentissimo(no) racconto di Mattia la campanella suonò.
Guardai fuori dalla finestra e vidi una ragazza , fu un caso, potevo guardare tante altre cose invece lo sguardo cadde su di lei, era una ragazza graziosa,dalla finestra potevo vedere i brillanti capelli color ambra legati in una perfetta coda di cavallo,scossi la testa e mi voltai verso la cattedra e con mio grande stupore scoprii che era entrata la professoressa
-che avete fatto  durate le vacanze?-
sbattei la fronte sul banco in segno di disperazione, forse troppo forte perche sentì il rumore echeggiare nella stanza, e in un secondo ci fu il silenzio
- Francesco ti è caduta la testa , riprendila prima che rotola via-disse la prof cercando di essere simpatica
-scusi- risposi poco convinto massaggiandomi la fronte
-hai avuto un calo di zuccheri?-
-no cercava di ammazzare una formica- disse Mattia suscitando le risate della classe, risi anche io, anche se non proprio spontaneamente
-è morta  o hai bisogno di una mano?- continuò la prof incoraggiando quella assurdissima conversazione
 -non so … vuole controllare lei?-
- Francesco cosa hai fatto durante l’estate?-
- mi sono allenato ad uccidere gli insetti con la testa-.