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Autore: Vals Fanwriter    05/04/2012    3 recensioni
Kurt, al tocco delle loro mani, sentì uno strano calore salirgli su per le guance, ma non cancellò ugualmente la contrarietà dal suo viso. Doveva tenergli testa, ormai era una routine.
Kurtofsky | One-shot | Principalmente fluff
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Controindicazioni alla lettura: La stupidità di questa scenetta, che mi è balenata in testa per giorni, è… pericolosa temo. Pericolosa per me, che perdo tutta la mia credibilità di scrittrice (sarà che è priva di introspezioni depressive tipiche di me, boh!), e pericolosa per voi che rischiate di essere contagiati dalla mia demenzialità. Comunque, avevo accennato in “Come here”, l’altra mia ff Kurtofsky, qualcosa riguardante i videogiochi, Dave e Kurt, e mi sono detta “Come sarebbe quella scena se la scrivessi?”. Beh, non l’avessi mai fatto… Principalmente, perché dopo mi hanno minacciata costretta a pubblicare. Dunque spero che non prenderete troppo sul serio questo scritto.

Grazie a tutti quelli il cui nick è sempre tra le recensioni, a chi mi minaccia e a chi preferisce e legge.

Enjoy!

Vale

P.S. Max Adler, I miss you so baaad! If you don’t come back, I’ll keep to write these silly things! ç__ç

 

~

 

Videogames

 

 

 

‹‹Pausa videogames!››

Kurt scoccò uno sguardo crucciato al ragazzo che aveva appena pronunciato quella frase con un tono che ritenne fin troppo entusiasta. Quest’ultimo chiuse con un tonfo il libro che aveva davanti e si alzò in piedi stiracchiandosi.

‹‹Non pensarci neanche, Dave›› lo ammonì il ragazzo dagli occhi chiari.

‹‹Avanti, è da un’ora che studio!›› protestò l’altro.

‹‹Già, è da un’ora soltanto che studi›› precisò Kurt.

Dave sbuffò, passandosi una mano fra i capelli.

‹‹Che palle quando fai la mammina›› disse.

‹‹Non faccio la mammina››

‹‹La balia?››

‹‹Neanche››

‹‹La maestrina d’asilo?››

‹‹Dave!!››

L’espressione di Kurt divenne più severa, ma il ragazzo più alto non demorse.

‹‹Pausa videogames, e non contraddirmi. Non riesco a studiare se mi metti pressione›› decretò.

L’altro inarcò un sopracciglio.

‹‹Ti metto addirittura pressione?›› fece incredulo.

‹‹Ovvio, visto che rompi così tanto›› rispose Dave e, ignorando il broncio che era apparso immancabilmente sul suo volto, lo prese per mano e lo aiutò a tirarsi su dalla sedia. ‹‹Vieni!›› gli ordinò quasi ed iniziò a trascinarlo, diretto in salotto.

Kurt, al tocco delle loro mani, sentì uno strano calore salirgli su per le guance, ma non cancellò ugualmente la contrarietà dal suo viso. Doveva tenergli testa, ormai era una routine.

‹‹Io non rompo! Voglio solo che tu non rimanga indietro con lo studio›› puntualizzò.

‹‹Sì, come no›› mugugnò Dave, stringendo di più la sua mano, per evitare che essa sfuggisse alla sua presa, o forse semplicemente perché voleva sentirne meglio la consistenza. Non si preoccupò del motivo vero e proprio, impegnato com’era a preparare le frasi migliori per poter battibeccare con lui. Adorava follemente contraddirlo.

‹‹E non assecondarmi!›› replicò Kurt, mentre i due raggiungevano la postazione di gioco di casa Karofsky.

Dave gli mise il joystick dell’Xbox in mano.

‹‹Zitto e gioca››.

Kurt si sedette e il suo broncio si acuì, mente il videogioco partiva con un motivetto che il ragazzo ritenne decisamente lugubre. Dave si sedette sul divano accanto a lui, senza staccare neanche per un momento gli occhi dalla tv.

‹‹Scegli l’arma›› lo incitò.

Kurt storse le labbra nel notare, sullo schermo, immagini di personaggi che venivano mutilati e trivellati dai proiettili. No, Dave non poteva aver tirato fuori un altro videogioco del genere…

‹‹Perché non possiamo fare dei giochi meno violenti, una volta tanto?›› reclamò Kurt.

‹‹Vorresti giocare a vesti la sposa, per caso?›› gli chiese Dave, al che il ragazzo dagli occhi chiari lo fissò stranito.

‹‹Hai vesti la sposa?›› domandò in risposta.

‹‹No, ma sarebbe il tuo genere di gioco›› lo canzonò Dave, con un sorriso divertito.

‹‹Non è vero!›› contestò Kurt, con l’intenzione di difendere il suo onore, ‹‹Mi piace molto l’avventura, e non tutte queste cose piene di sangue!››

Dave roteò gli occhi e gli rubò il joystick, iniziando ad armeggiarvi.

‹‹Okay, prenderai il fucile›› dichiarò, selezionando l’arma nel menù.

‹‹Ma è la mia arma, non puoi sceglierla tu!›› si lamentò Kurt, fissandolo indignato.

‹‹Tu non ti muovevi›› si giustificò l’altro, restituendogli il telecomando con nonchalance e riprendendo possesso del suo, ‹‹Io prendo questo››.

‹‹Ma… ma è un bazooka!››

‹‹Già, ti straccerò››

Dave sogghignò e Kurt iniziò a sferrargli pugni pressoché insignificanti al braccio sinistro.

‹‹Non vale, Dave!››

‹‹Ssh! Inizia!›› lo zittì quello.

L’altro smise di lottare, data la scarsa efficacia dei suoi colpi, e si preparò ad una sessione estenuante di guerre.

‹‹Ti odio››

 

 

 

‹‹Ho vinto! Ho vinto nonostante lo svantaggio sull’arma!››

Esattamente un’ora dopo, Kurt esultava bellamente dal suo posto sul divano, con un sorriso enorme in viso e le braccia che andavano su e giù per la contentezza. Dave lo aveva fulminato con lo sguardo già una decina di volte, in seguito al suo game over, e non smise di farlo neanche dopo l’ennesimo urlo di giubilo del più piccolo.

‹‹Pfft! La fortuna del principiante›› sbottò, lanciando il joystick sulla poltrona al suo fianco.

‹‹E invece sono stato bravo›› esclamò Kurt, sporgendosi verso Dave per rivolgergli un’occhiata derisoria, ‹‹Sei tu che sei una schiappa!››

‹‹Sch… Schiappa io?›› ribatté l’altro, fronteggiando definitivamente l’espressione vittoriosa del suo avversario, ‹‹Come osi, Hummel? Ti faccio vedere io chi è una schiappa››

Detto ciò, finse di rimboccarsi le maniche e poi lo afferrò per la vita, costringendolo a cadere all’indietro e a stendersi sul divano. Si mise a gambe divaricate per riuscire ad ingabbiarlo ed iniziò a fargli il solletico.

Kurt cominciò a ridere e a contorcersi. Afferrò i lembi della felpa di Dave e cercò di allontanarlo, ma non riuscì a smuoverlo neanche un po’.

‹‹No… Ahahah! Dave…!››

Il sorriso di Dave si allargò nel vedere la sua vittima in difficoltà.

‹‹L’hai voluto tu››

‹‹Ti prego…! Giuro che la smetto…!›› lo supplicò Kurt, le gote rosse per lo sforzo.

E fu quell’immagine che fermò Dave, perché quando Kurt arrossiva era troppo tenero e lui non riusciva a non incantarsi a guardarlo. Il più piccolo cercò di riprendere fiato, in quella tregua, e portò una mano ad asciugarsi gli occhi, che avevano iniziato a lacrimare per il troppo ridere; poi quando riuscì a concentrarsi sul ragazzo che lo aveva intrappolato, il respiro gli si mozzò nuovamente in gola, ma stavolta fu per il modo in cui l’altro lo stava fissando, serio e con il petto che gli si sollevava ad ogni boccata. Il cuore iniziò a battergli forte ed i suoi occhi si incatenarono a quelli di Dave. Non riuscì a staccarsi da essi, mentre il ragazzo più grande si avvicinava a lui, socchiudendoli un po’.

Non potevano baciarsi. Kurt si ripeté più volte quella frase in testa, ma non riuscì ad opporsi a quella morsa allo stomaco che lo aveva stregato. Fu Dave a svegliarsi da quel torpore e ad allontanarsi di colpo dal più piccolo.

Si schiarì la voce, mettendosi a sedere il più lontano possibile da Kurt, certo del fatto che avrebbe potuto volentieri perdere di nuovo il controllo.

‹‹Tirati su… Voglio la rivincita›› disse bruscamente, il viso completamente rosso.

Kurt osservò attentamente la sua reazione e sorrise, quasi lusingato da essa.

‹‹O… okay›› rispose, cercando di riprendersi dalla situazione a cui era appena sfuggito, ‹‹Ma stavolta scelgo io la mia arma›› disse infine risoluto.

Dave ghignò, ma continuò comunque a fissare lo schermo.

‹‹Come vuoi, ma stavolta vinco io!››

 

Fine.

   
 
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