Controindicazioni alla lettura:
La
stupidità di questa scenetta, che mi è balenata in testa per giorni, è…
pericolosa temo. Pericolosa per me, che perdo tutta la mia credibilità di
scrittrice (sarà che è priva di introspezioni depressive tipiche di me, boh!),
e pericolosa per voi che rischiate di essere contagiati dalla mia demenzialità.
Comunque, avevo accennato in “Come here”, l’altra mia ff Kurtofsky, qualcosa riguardante i videogiochi, Dave e Kurt, e mi sono detta “Come sarebbe quella scena se
la scrivessi?”. Beh, non l’avessi mai fatto… Principalmente, perché dopo mi
hanno minacciata costretta a pubblicare. Dunque spero che non prenderete
troppo sul serio questo scritto.
Grazie
a tutti quelli il cui nick è sempre tra le recensioni,
a chi mi minaccia e a chi preferisce e legge.
Enjoy!
Vale
P.S. Max Adler, I miss you so baaad! If you don’t come back, I’ll keep to write these
silly things! ç__ç
~
Videogames
‹‹Pausa
videogames!››
Kurt
scoccò uno sguardo crucciato al ragazzo che aveva appena pronunciato quella
frase con un tono che ritenne fin troppo entusiasta. Quest’ultimo chiuse con un
tonfo il libro che aveva davanti e si alzò in piedi stiracchiandosi.
‹‹Non
pensarci neanche, Dave›› lo ammonì il ragazzo dagli
occhi chiari.
‹‹Avanti,
è da un’ora che studio!›› protestò l’altro.
‹‹Già,
è da un’ora soltanto che studi››
precisò Kurt.
Dave sbuffò, passandosi una mano fra
i capelli.
‹‹Che
palle quando fai la mammina›› disse.
‹‹Non
faccio la mammina››
‹‹La
balia?››
‹‹Neanche››
‹‹La
maestrina d’asilo?››
‹‹Dave!!››
L’espressione
di Kurt divenne più severa, ma il ragazzo più alto non demorse.
‹‹Pausa
videogames, e non contraddirmi. Non riesco a studiare se mi metti pressione››
decretò.
L’altro
inarcò un sopracciglio.
‹‹Ti
metto addirittura pressione?›› fece
incredulo.
‹‹Ovvio,
visto che rompi così tanto›› rispose Dave e,
ignorando il broncio che era apparso immancabilmente sul suo volto, lo prese per
mano e lo aiutò a tirarsi su dalla sedia. ‹‹Vieni!›› gli ordinò quasi ed iniziò
a trascinarlo, diretto in salotto.
Kurt,
al tocco delle loro mani, sentì uno strano calore salirgli su per le guance, ma
non cancellò ugualmente la contrarietà dal suo viso. Doveva tenergli testa,
ormai era una routine.
‹‹Io
non rompo! Voglio solo che tu non rimanga indietro con lo studio›› puntualizzò.
‹‹Sì,
come no›› mugugnò Dave, stringendo di più la sua
mano, per evitare che essa sfuggisse alla sua presa, o forse semplicemente
perché voleva sentirne meglio la consistenza. Non si preoccupò del motivo vero
e proprio, impegnato com’era a preparare le frasi migliori per poter battibeccare
con lui. Adorava follemente contraddirlo.
‹‹E
non assecondarmi!›› replicò Kurt, mentre i due raggiungevano la postazione di
gioco di casa Karofsky.
Dave gli mise il joystick dell’Xbox
in mano.
‹‹Zitto
e gioca››.
Kurt
si sedette e il suo broncio si acuì, mente il videogioco partiva con un motivetto
che il ragazzo ritenne decisamente lugubre. Dave si sedette
sul divano accanto a lui, senza staccare neanche per un momento gli occhi dalla
tv.
‹‹Scegli
l’arma›› lo incitò.
Kurt
storse le labbra nel notare, sullo schermo, immagini di personaggi che venivano
mutilati e trivellati dai proiettili. No, Dave non
poteva aver tirato fuori un altro videogioco del genere…
‹‹Perché
non possiamo fare dei giochi meno violenti, una volta tanto?›› reclamò Kurt.
‹‹Vorresti
giocare a vesti la sposa, per caso?››
gli chiese Dave, al che il ragazzo dagli occhi chiari
lo fissò stranito.
‹‹Hai
vesti la sposa?›› domandò in
risposta.
‹‹No,
ma sarebbe il tuo genere di gioco›› lo canzonò Dave,
con un sorriso divertito.
‹‹Non
è vero!›› contestò Kurt, con l’intenzione di difendere il suo onore, ‹‹Mi piace
molto l’avventura, e non tutte queste cose piene di sangue!››
Dave roteò gli occhi e gli rubò il
joystick, iniziando ad armeggiarvi.
‹‹Okay,
prenderai il fucile›› dichiarò, selezionando l’arma nel menù.
‹‹Ma
è la mia arma, non puoi sceglierla
tu!›› si lamentò Kurt, fissandolo indignato.
‹‹Tu
non ti muovevi›› si giustificò l’altro, restituendogli il telecomando con
nonchalance e riprendendo possesso del suo, ‹‹Io prendo questo››.
‹‹Ma…
ma è un bazooka!››
‹‹Già,
ti straccerò››
Dave sogghignò e Kurt iniziò a
sferrargli pugni pressoché insignificanti al braccio sinistro.
‹‹Non
vale, Dave!››
‹‹Ssh! Inizia!›› lo zittì quello.
L’altro
smise di lottare, data la scarsa efficacia dei suoi colpi, e si preparò ad una
sessione estenuante di guerre.
‹‹Ti
odio››
‹‹Ho
vinto! Ho vinto nonostante lo svantaggio sull’arma!››
Esattamente
un’ora dopo, Kurt esultava bellamente dal suo posto sul divano, con un sorriso
enorme in viso e le braccia che andavano su e giù per la contentezza. Dave lo aveva fulminato con lo sguardo già una decina di
volte, in seguito al suo game over, e
non smise di farlo neanche dopo l’ennesimo urlo di giubilo del più piccolo.
‹‹Pfft! La fortuna del principiante›› sbottò, lanciando il
joystick sulla poltrona al suo fianco.
‹‹E
invece sono stato bravo›› esclamò Kurt, sporgendosi verso Dave
per rivolgergli un’occhiata derisoria, ‹‹Sei tu che sei una schiappa!››
‹‹Sch… Schiappa io?››
ribatté l’altro, fronteggiando definitivamente l’espressione vittoriosa del suo
avversario, ‹‹Come osi, Hummel? Ti faccio vedere io
chi è una schiappa››
Detto
ciò, finse di rimboccarsi le maniche e poi lo afferrò per la vita,
costringendolo a cadere all’indietro e a stendersi sul divano. Si mise a gambe
divaricate per riuscire ad ingabbiarlo ed iniziò a fargli il solletico.
Kurt
cominciò a ridere e a contorcersi. Afferrò i lembi della felpa di Dave e cercò di allontanarlo, ma non riuscì a smuoverlo
neanche un po’.
‹‹No…
Ahahah! Dave…!››
Il
sorriso di Dave si allargò nel vedere la sua vittima
in difficoltà.
‹‹L’hai
voluto tu››
‹‹Ti
prego…! Giuro che la smetto…!›› lo supplicò Kurt, le gote rosse per lo sforzo.
E
fu quell’immagine che fermò Dave, perché quando Kurt
arrossiva era troppo tenero e lui non riusciva a non incantarsi a guardarlo. Il
più piccolo cercò di riprendere fiato, in quella tregua, e portò una mano ad asciugarsi
gli occhi, che avevano iniziato a lacrimare per il troppo ridere; poi quando riuscì
a concentrarsi sul ragazzo che lo aveva intrappolato, il respiro gli si mozzò
nuovamente in gola, ma stavolta fu per il modo in cui l’altro lo stava
fissando, serio e con il petto che gli si sollevava ad ogni boccata. Il cuore
iniziò a battergli forte ed i suoi occhi si incatenarono a quelli di Dave. Non riuscì a staccarsi da essi, mentre il ragazzo più
grande si avvicinava a lui, socchiudendoli un po’.
Non
potevano baciarsi. Kurt si ripeté più volte quella frase in testa, ma non
riuscì ad opporsi a quella morsa allo stomaco che lo aveva stregato. Fu Dave a svegliarsi da quel torpore e ad allontanarsi di
colpo dal più piccolo.
Si schiarì la voce,
mettendosi a sedere il più lontano possibile da Kurt, certo del fatto che avrebbe
potuto volentieri perdere di nuovo il controllo.
‹‹Tirati
su… Voglio la rivincita›› disse bruscamente, il viso completamente rosso.
Kurt
osservò attentamente la sua reazione e sorrise, quasi lusingato da essa.
‹‹O…
okay›› rispose, cercando di riprendersi dalla situazione a cui era appena
sfuggito, ‹‹Ma stavolta scelgo io la mia arma›› disse infine risoluto.
Dave ghignò, ma continuò comunque
a fissare lo schermo.
‹‹Come
vuoi, ma stavolta vinco io!››
Fine.