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Autore: EvgeniaPsyche Rox    05/04/2012    5 recensioni
[ Attenzione: Near potrebbe apparire leggermente OOC all'inizio]
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«Mello?»
Sbuffò, riaprendo di scatto gli occhi con fare irritato.«Che cosa vuoi, omino infarinato?»
«Lo sapevi che se esprimi un desiderio quando vedi una stella cadente, esso si realizzerà?», il biondo sgranò un poco le sue iridi azzurre, stupito dalle parole del giovane amico; solitamente non si interessava a superstizioni del genere, anzi, le detestava.
«Che stupidaggine.», farfugliò poco dopo, continuando a sgranocchiare la cioccolata, osservando di tanto in tanto con la coda dell'occhio Near, il quale aveva serrato le labbra, senza smettere di scrutare il cielo come se fosse alla perenne ricerca di qualcosa in particolare.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                      étoile filante

«Quindici, sedici, diciassette, diciotto...Ah', niente da fare; è impossibile.», borbottò apaticamente un ragazzino dai capelli bianchi, arricciandone una ciocca tra l'indice e il pollice.
«Mh?», mugugnò l'altro che stava per cadere tra le braccia di Morfeo, seduto su una grande altalena di plastica color pesca nel giardino di casa sua.
«E' impossibile contare le stelle.», spiegò il più piccolo con lo sguardo rivolto al cielo, sbattendo lentamente le palpebre.
Mello sbadigliò prima di stiracchiarsi: «Non ci voleva di certo Einstein per fare questa scoperta.»
«Lo so.», fu la semplice risposta dell'albino; con una gamba tesa e l'altra piegata, reggeva nella mano sinistra uno dei suoi modellini giocattolo che il biondo detestava tanto, mentre i suoi occhi scuri erano intenti a contemplare il cielo notturno del medesimo colore.
«E allora perchè l'hai detto come se avessi fatto chissà quale enorme scoperta nazionale?», chiese aspramente il biondo, tirando fuori dal proprio giubotto scuro di pelle la sua amata barretta di cioccolato.
La scartò velocemente, addentandone un morso, mentre l'altro rispondeva con il solito tono distaccato:«Era una semplice osservazione.»
«Beh, la prossima volta risparmiami le tue osservazioni.», replicò fermamente l'amante della cioccolata, socchiudendo gli occhi nella speranza di tornare nel mondo dove tutto è possibile.
«Mello?»
Sbuffò, riaprendo di scatto gli occhi con fare irritato.«Che cosa vuoi, omino infarinato?»
«Lo sapevi che se esprimi un desiderio quando vedi una stella cadente, esso si realizzerà?», il biondo sgranò un poco le sue iridi azzurre, stupito dalle parole del giovane amico; solitamente non si interessava a superstizioni del genere, anzi, le detestava.
«Che stupidaggine.», farfugliò poco dopo, continuando a sgranocchiare la cioccolata, osservando di tanto in tanto con la coda dell'occhio Near, il quale aveva serrato le labbra, senza smettere di scrutare il cielo come se fosse alla perenne ricerca di qualcosa in particolare.
Mello scosse appena la testa, borbottando qualcosa di incomprensibile tra sé e sé, alzando anch'egli gli occhi in alto, perdendosi così nell'immensità delle costellazioni e sentendosi improvvisamente piccolo.
La lieve brezza accarezzò i suoi capelli biondi, costringendolo a socchiudere nuovamente gli occhi; rilassò i muscoli, distendendo le gambe in avanti per godersi completamente il silenzio notturno.
Fece per svuotare completamente la mente, quando la fioca voce dell'albino lo risvegliò nuovamente: «Mello, guarda!»
Aprì di scatto gli occhi, rivolgendoli immediatamente in alto, dove una saetta lucente attraversò il cielo.
«Una stella cadente...», sussurrò appena con aria assorta, mentre Mello schiuse le labbra, ritrovandosi, inspiegabilmente, a pensare ad una cosa in particolare.
E se davvero...?
«Inizia a fare freddo; torniamo dentro, Mello?»


Sbuffò, sistemandosi il disordinato nodo della cravatta azzurra con la mano libera, mentre con l'altra stringeva la cartella marrone.
Un'altra stressante giornata di scuola.
Si appoggiò alla parete, infilandosi le mani in tasca: scrutò attentamente i numerosi studenti che girovagavano nel cortile, quando la sua attenzione venne catturata dal giovane che ormai osservava da tempo.
Capelli castani a caschetto, strani occhiali che nascondevano due iridi verdi, un pacchetto di sigarette sempre a portata di mano; Matt parlava animatamente con un suo compagno di classe, ridendo di tanto in tanto.
Mello strinse le labbra, abbassando di poco lo sguardo, ringhiando nel frattempo qualcosa tra sè e sè.
«Che cosa stai facendo?», non ebbe neanche bisogno di rialzare la testa per riconoscere la presenza indesiderata di Near.
«Sto contando le formiche.», rispose ironicamente il biondo, sollevando un soppraciglio, mentre l'altro proseguiva: «Complimenti per la scelta del passatempo.»
«Sempre meglio che contare le stelle: tu che dici?», Mello alzò lo sguardo con un sorrisetto soddisfatto dipinto sul volto, osservando la testa bianca che si allontanava velocemente, non sapendo in che modo ribattere.
Questa volta i suoi occhi si posarono al cielo, come la sera precedente, notando l'assenza di qualsiasi nuvola e il sole di Giugno che baciava soavemente il terreno.
«Hai da accendere?», un'improvvisa voce lo scosse appena, facendolo voltare di scatto verso la presenza alla sua destra.
Schiuse le labbra in un'espressione allibita, temendo seriamente in un primo momento di sognare ad occhi aperti.
«No.», si limitò a rispondere dopo qualche secondo di esitazione, voltando lo sguardo altrove.
Matt accennò un largo sorriso, porgendo la mano verso l'altro: «Non importa.Io comunque sono Matt; tu invece sei Mihael Keehl, vero?Era da un pò che volevo conoscerti.»
Il biondo cercò in ogni modo di non mostrare il proprio stupore e la propria euforia, limitandosi a stringere la sua mano: «Mello.Chiamami Mello.»
Forse quella storia delle stelle cadenti non era poi così stupida come pensava.
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*Note dell'autrice*
Niente da fare '.' E' poco elegante il titolo in minuscolo, lo so; il fatto è che non sono proprio riuscita a trovare il metodo per scrivere la 'e' con l'accento -E, siccome l'accento è al contrario, non potevo di certo utilizzare l'apostrofo-, quindi ci accontentiamo così.
E..Boh, niente.
Non so come mi sia venuta in mente questa storia; era da un pò che volevo scrivere qualcosa di Death Note, ed eccoci qua.
Non ho altro da aggiungere; mi auguro che la storia sia stata di vostro gradimento, e, soprattutto, se leggete, vi prego di recensire.
Come ho ripetuto fino alla nausea, non sopporto le persone che leggono senza recensire.
Detto ciò, posso sparire di scena -w-
Alla prossima!
E.P.R.

 

   
 
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