Un attimo

By elis

Tutto quello che è stato è durato un attimo. Ero lì. Il solito posto. Quel posto tanto odiato da me. Odiavo stare lì, odiavo essere incatenata a quel posto, odiavo tutte le volte vedere che non ero andata avanti e che non sarei mai andata avanti se fossi rimasta lì. Lo amavo. Amavo quel posto. Era casa, era bello, era confortevole. Di notte riuscivi a perderti nelle stelle, nella notte che ti avvolgeva e che ti faceva perdere contatto con la realtà, che ti regalava degli attimi di felicità. Ogni piccolo istante ti accorgevi di quanto potesse essere bello. Ho trovato una fotografia, non mi ricordo quando fosse stata scattata, vedevo quel prato che oggi è uguale, pieno di fiori. Quel fiume. Quante volte ho remato? Non lo ricordo nemmeno più. Quando salivo su quella barchetta mi immergeva con il paesaggio che era intorno.

Tutto quello che è stato è durato un attimo. Ero piena di paure. Paura di quello che provavo. Dannazione, come potevo tremare al solo pensiero del suo nome. Come poteva essere che tutte le volte che lo vedevo, le mie gambe mi cedevano, come poteva essere che appena sentivo il suo profumo chiudevo gli occhi e mi perdevo. Come riusciva a farmi questo?

Quell'attimo...solo al pensiero, mi confonde.

Se potessi, tornerei indietro, solo per riviverlo, per poter di nuovo vederlo, per poter riprovare quelle stesse emozioni, per poter toccarlo, per poter respirare la sua stessa aria.

Seduta sul molo, guardavo la mia immagine riflessa tra le onde. Stavo piangendo. Non so nemmeno io il motivo. Piangevo dalla disperazione. Provavo qualcosa che mi superava, che mi possedeva, che era più forte di me. Ero condizionata. Non riuscivo a controllarla. Piangevo perchè non l'avevo mai provato, e soprattutto perchè sapevo che cos'era, ma non volevo ammetterlo. Ammetterlo di amarlo. Com'era successo. Come era potuto accadere che dopo anni, me ne ero innamorata. Così...perdutamente.

Ero lì, che piangevo, quasi incapace di vedere, di sentire. Immersa nelle lacrime sentii il suo profumo. Inconfondibile. Smisi di piangere, mi asciugai velocemente quelle odiate lacrime, che mi potevano impedire di vederlo. Mi alzai quasi di scatto, impaurita di essere stata scoperta, dissi solo per confermare quello che stavo vedendo –pacey…-

Mi guardava. Di nuovo quello sguardo. Tutte le volte che mi guardava, riusciva a farmi tremare. Non so cosa disse, che stupida scusa cercai di dire per motivare quelle lacrime. Non lo so cosa mi succedeva intorno, non ricordo nemmeno se era giorno o notte, mi ricordo solo i suoi occhi. Mi ricordo solo le parole che mi disse. Mi ricordo solo quell’ attimo.

Si avvicinò, lentamente, quasi per farmi soffrire. Si fermò a pochi passi da me. Esitò per un attimo, impaurito solo a dire il mio nome –joey..- Tolse le sue mani dalle tasche. Io non riuscivo a smetterlo di fissarlo. Ormai mi aveva catturata. Mi accarezzò con la mano la mia guancia rigata dalle lacrime. Mi disse -non piangere- ma io continuai. Mi disse -non tremare- ma non ci riuscivo. Io misi la mia mano sopra la sua, sperando che non smettesse di accarezzarmi. Mi prese il volto con entrambe le mani, mi sfiorò il naso con il suo, appoggiò la sua fronte sulla mia, mi diede un bacio sulla guancia. Stavo singhiozzando. Chiusi gli occhi, qualsiasi forza che mi era rimasta, ormai l'avevo persa. Sapevo che mi stava guardando. E prima che quell'attimo potesse finire, mi disse, quasi con la voce che gli tremava -ti amo-

Quell'attimo infinito, quell'attimo che non scorderò mai, quell'attimo che conobbi il vero amore, lui con estrema dolcezza mi baciò. L'unica cosa che so è che...tutto quello che è stato è durato un attimo.