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Autore: giu840    01/11/2006    13 recensioni
Un giovane giapponese scompare all'improvviso da Washington. Riuscirà una studentessa, sua connazionale, a ritrovarlo solo con l'aiuto dei sogni? Attenzione: questa fanfic è basata sul telefilm "Missing".
Genere: Generale, Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: i nome dei due agenti, Darien Shields e Serena Taylor, sono i nomi di Usagi e Mamoru nella versione americana di Sailor Moon. In questa ff indicano due personaggi di mia invenzione e non i nostri due amati protagonisti.

 

Missing

 

Missing

 

 

 

 

“No, no e poi no!” L’uomo scosse la testa, serio e risoluto. Sul capo pelato cominciavano a intravedersi delle spesse rughe, segno che si stava alterando e che di lì a poco sarebbe scoppiato in qualche tremenda invettiva contro le loro idee stupide e inutili.

Serena si portò una mano alla fronte: sapeva che il vicedirettore non avrebbe mai accettato la sua proposta, forse si pentiva addirittura di avergli parlato di quella ragazza. Guardò con la coda dell’occhio il suo collega Darien, e intuì che anche lui la pensava allo stesso modo. Era una scena che si ripeteva spesso, forse troppo: loro lanciavano consigli, proposte e quell’uomo gliele stroncava sul nascere, costringendoli a tornare al loro ufficio con la coda tra le gambe.

Fin dal suo primo giorno da agente dell’FBI, Serena si era trovata a combattere contro una serie di colleghi maschilisti, gente senza scrupoli che non guardava in faccia a nessuno quando si trattava di avanzare sulla grande scala del potere. Dopo un anno si era quasi decisa a lasciar perdere il lavoro quando, per un inaspettato caso di fortuna, era stata assegnata alla squadra “persone scomparse”di Seattle, Washington, insieme a Darien. Lavorare con lui era molto più interessante e divertente di quanto si potesse aspettare: anche lui era giovane ma, nonostante ciò, aveva una grande esperienza e le aveva insegnato gran parte di quello che sapeva, soprattutto per quanto riguardava le indagini sul campo. La vita sarebbe andata senz’altro benone se non fosse stato per il vicedirettore: era la persona più ottusa, pignola e noiosa che conoscesse. In ogni indagine usava sempre gli stessi metodi, non accettava che i suoi due agenti utilizzassero nuovi espedienti o cercassero di risolvere i casi a modo loro. La ragazza si era ormai arresa e accettava sempre i suoi rifiuti con il sorriso sulle labbra. Ma non questa volta: in questo caso, avrebbe lottato con le unghie pur di convincere quel grasso e pedante essere ad aggiungere alla loro squadra quella giovane dagli strani e inspiegabili poteri.

“Senta, lei forse non ha capito bene quello che le ho detto. La ragazza in questione riesce a vedere e a localizzare le persone scomparse.”. Lo fissò con uno sguardo di sfida: forse avrebbe perso come al solito, ma almeno avrebbe potuto dire di averci provato con tutte le sue forze.

“Agente Taylor, agente Shields. Davvero pensate che io possa credere ad una cosa così assurda? Credete che io voglia assumere una ragazzina che è convinta di riuscire a trovare la gente sparita attraverso i sogni? Eppure lavorate qua da un paio d’anni ormai, dovreste aver capito che non sono il tipo di persona che si fa fregare così da certi ciarlatani.”. La donna lo guardò: l’allusione finale, per altro poco velata, era rivolta a loro, che più di una volta avevano chiesto aiuto a sensitive per risolvere i loro casi. Era vero, nel 90% dei casi non era servito a nulla. Ma erano state comunque esperienze costruttive e gli avevano insegnato a diffidare di determinati soggetti.

Darien si alzò in piedi, puntò le braccia sulla scrivania e iniziò il suo discorso. Pregò mentalmente affinché la sua collega non si arrabbiasse: l’aveva tenuta all’oscuro di quello che stava per dire ed aveva paura di come avrebbe potuto reagire.

“Sono spiacente per lei, vicedirettore, ma io ho già parlato di questa “ciarlatana” con il direttore capo Anderson e, a quanto pare, lei non ha avuto nessuna difficoltà ad accettare la nostra proposta. Per cui, che le piaccia o meno, da lunedì mattina la signorina Suzuki farà parte della nostra squadra.”

Il giovane finì il suo discorso e si voltò tremante verso la sua collega. Questa lo fissava con uno sguardo sorpreso e con gli occhi spalancati: non poteva credere che avesse fatto una cosa del genere, ma ne era molto contenta. Si alzarono entrambi dalle loro sedie e salutarono il vicedirettore che, non potendo più controbattere, li guardò con aria di sufficienza.

“Molto bene, agenti. Spero che questa sensitiva vi aiuti nel migliore dei modi. Ma se non lo farà, ed io sono sicuro che andrà così, vi prego di non venire a piangere da me. Ed ora, andate a occuparvi di cose più importanti. Arrivederci.”. I due uscirono dall’ufficio nel minor tempo possibile e, appena chiusa la porta dietro alle loro spalle, tirarono un sospiro di sollievo.

 

 

“Non posso crederci, Shields! Come diavolo hai potuto tenermi all’oscuro di questa faccenda? Sono furiosa!”

“Lo so, hai ragione. Avrei dovuto consultarmi con te, ma sapevo che ti saresti opposta alla mia idea di parlare con la dottoressa Anderson e così ho fatto di testa mia e ci sono andato stamattina. E comunque, non venirmi a dire che non sei contenta di quello che ho fatto: ho visto il tuo sorrisino vittorioso quando hai capito che avevamo fregato Gurio.”

Serena non potè più trattenersi e scoppiò in una risata fragorosa.

“Hai ragione Darien! Sono proprio contenta di avergliela messa in quel posto! E poi sono davvero sicura che quella studentessa ci potrà aiutare. Anzi, adesso devo mettermi in contatto con lei. Vieni anche tu?”

“No. Questa discussione mi ha stremato. Adesso mi bevo un bel caffè e poi vado a ritirare il materiale sul nuovo caso. Ci vediamo in ufficio tra mezz’oretta.”

Detto questo i due si divisero e la donna si recò alla sua scrivania. Si passò una mano nei lunghi capelli ramati e estrasse dal primo cassetto il dossier sulla ragazza giapponese che aveva risolto più di dieci casi di scomparsa nelle ultime tre settimane.

Natsumi Suzuki aveva 23 anni e si trovava negli Stati Uniti per trascorrere un periodo di studio presso la facoltà di lingue asiatiche dell’università di Washington. Era lì da poco più di un mese quando, durante una nottata un po’ movimentata, la sua compagna di stanza si era arrampicata sul tetto del dormitorio e, ubriaca, si era messa a ballare proprio sul cornicione. Pioveva molto forte e, ad un certo punto, la ragazza era scivolata: Natsumi, correndo come una pazza era riuscita ad afferrarla per un braccio e a tirarla verso l’interno della terrazza. Purtroppo per lei però, mentre salvava la sua amica, un fulmine l’aveva colpita, scaraventandola a terra. Dopo quell’episodio era rimasta all’ospedale per una settimana anche se, per fortuna, fin da subito le sue condizioni erano buone.

La sua vita però era cambiata. La studentessa aveva cominciato a sognare persone sconosciute in luoghi altrettanto sconosciuti; non aveva paura di quelle immagini, benché fossero forti e spesso violente, ma continuava a chiedersi chi fosse la gente che le appariva. Probabilmente non lo avrebbe mai saputo se, una mattina di qualche giorno dopo non avesse visto al telegiornale il servizio su una bimba scomparsa da casa proprio poco vicino al suo campus. Aveva quasi rovesciato il caffè addosso alla sua compagna quando si era resa conto che la bimba del video era la stessa che lei aveva sognato quella notte. Si era recata di corsa dalla polizia e aveva descritto ciò che aveva visto: grazie al suo aiuto avevano risolto il caso, e dopo quello, ne avevano portato a termine altri nove.

Proprio dopo il suo decimo successo Serena aveva deciso di contattare la ragazza per proporle di diventare una specie di consulente speciale dell’FBI. Aveva saputo di lei da un suo amico poliziotto e, dopo essersi assicurata che non fosse una pazza o un’invasata, si era resa conto che poteva essergli di aiuto nella risoluzione di una caso che si prospettava molto difficile.

Adesso l’agente, seduta nel suo ufficio, era davvero felice di avere avuto quella brillante idea. Cercò il recapito della ragazza e compose il numero telefonico. Sperava davvero che Natsumi potesse aiutarla a risolvere il caso della scomparsa di Mamoru Chiba.

 

 

 

Eccomi qua con la mia nuova fanfiction! È un genere nuovo per me e non sono sicura di essere in grado di cavarmela. Però ho deciso che ci devo provare! Buona lettura a tutti!!

Giu

 

  
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