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Autore: charlotteelena    05/04/2012    0 recensioni
Può una grande amicizia trasformarsi in un grande amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono quasi le 3 di notte e ancora non riesco a prender sonno. Continuo a rivedere lui, i suoi occhi cristallini, le sue labbra, il suo volto. Sembra impossibile ma non riesco a pensare ad altro e non so il motivo dato che nulla è cambiato tra di noi. Siamo sempre noi due: migliori amici che si amano alla follia ma che non trovano il coraggio di confessare quello che provano o almeno per me è così. Forse questa notte non riesco a prendere sonno perchè mi sono resa conto che esattamente due anni prima ci siamo incontrati la prima volta. Sono 730 giorni che ci conosciamo e io, stranamente, mi ricordo ancora tutto di quel primo incontro, della prima volta che i nostri occhi si sono incrociati per errore, la prima volta che lui mi ha rivolto la parola per una sciocchezza: chiedermi se la sedia vicino a me era libera. Mi ricordo che avevo fatto semplicemente un cenno con la testa e che subito non mi ero voltata a guardarlo probabilmente perchè ero troppo presa dalla discussione che stavo avendo con la mia amica: ora mi sfugge quale fosse l'argomento. Certamente non era importante. So che dopo pochi minuti ho alzato lo sguardo e i miei occhi hanno incontrato i suoi e immediatamente son stata stregata. Avevo sempre creduto che i colpi di fulmine esistessero solo nei film ma stavo lentamente cambiando idea. Era lì seduto a quel tavolino con la birra in una mano e la sigaretta nell'altra. Aveva un'aria beata, di uno che sa godersi le piccole cose della vita e per quella ragione o per altre a me sconosciute ho capito che prima o poi mi sarei innamorata di lui e a quanto pare non mi sono sbagliata. Con tutta la forza di volontà in mio possesso provavo a non considerarlo, provavo a distogliere lo sguardo da lui ma sembrava un'impresa titanica. Dopo quasi un'ora si è alzato per andarsene e son stata invasa da un terribile senso di angoscia. Sentivo dentro di me che non potevo lasciarlo andar via. Il mio cuore sapeva che sarebbe stato un errore lasciarlo fuggire in quel modo, sapeva che un giorno sarebbe diventata la persona più importante della mia vita. Con mia grande sorpresa non si diresse al parcheggio ma bensì vero la zona pedonale che costeggiava il lago e questo mi riempì di gioia. Iris, la mia amica, aveva deciso che voleva andarsene e così fece. La accompagnai al parcheggio, aspettai che salisse in macchina e che oltrepassasse la curva e infine decisi di tornare indietro. Era solo il mio cuore a farmi muovere dato che in quel momento il mio cervello era completamente scollegato. Iniziai a passeggiare lungo le rive del lago fino a quando non lo vidi. Era appoggiato a uno steccato e aveva lo sguardo perso nel vuoto e io, facendo finta di niente, mi misi nella sua stessa posizione a un paio di metri di distanza.
  
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