“Ma che cosa stai dicendo? Urli idiozie, Victor!”

“Dici? O menti perché sai che ho ragione, di nuovo?”

“No! Tu cerchi una scusa per andartene, di nuovo. Sei tornato solo per senso del dovere. Grazie mille! Hai reso la vita più facile a tutti!”

Si umetta le labbra, per poi passarsi, rabbiosa, una mano fra i capelli. Sa che ha ragione, ma è molto più facile accusarlo di codardia e svogliatezza, piuttosto che chiedergli perdono. Perdono perché le sue mani, toccandola, la fanno rabbrividire come mai lui era riuscito anche solo a farle immagine.

“Tengo alle nostre bambine. Ci tengo veramente tanto, ma non voglio vivere così. Se non mi ami, se non mi vuoi, me ne andrò”

Sembra così semplice, davvero. Ma lei sa che nulla è facile, quando si tratta della sua famiglia. Ci sarebbero milioni di conseguenze. È consapevole che li ha visti, di là da quella porta socchiusa, che si tenevano per mano, a seguito di una giornata stancante alla ricerca di un demone astuto che si era preso gioco di loro, frementi. Ricorda di come la mano di Sam le stesse facendo sentire la quiete, impossibilitata ad agire prontamente, ad alzarsi, ad allontanarsi, alla prudenza.

Come se, sciocca, avesse voluto farsi scoprire.

Quel gesto era troppo semplice, intimo, per essere attribuito al caso. Il viso di Patty, quello di lui, che la guardava come fosse sua. Victor lo sapeva da sempre, che non ci sarebbe stata lotta, che lui aveva già perso. Eppure, quando Phoebe era nata, aveva sperato che le cose si sarebbero sistemate. Illuso quanto ingannato, aveva provato a ignorare i sorrisi, le occhiate, le ore in cui sparivano insieme. Per il bene della famiglia.

“Cosa vuoi che ti dica?”

Non lo guarda.

“La verità”

Si volta, finalmente. Spera ma dubita dei suoi occhi al medesimo tempo.

“No, non lo amo. Io amo il padre delle mie figlie, Victor. E ora basta, basta parlare“

Gli carezza una guancia, inclinando la testa di lato.

Il contatto con la sua pelle è così nitido, che Patty trattiene il respiro. Non può e non deve, fare rumore.

Mentre la bacia, non riesce a immaginare posto più magico.

Presto dovrà lasciarla, questo lo sa. Però sa che tornerà da lei, come sempre, ancora più bello e dolce, delicato e scostante, irruento e premuroso. Sa che non la dimenticherà. Sa che la ama. Sa che è la sua vita, come Sam rappresenta il suo cuore che batte.

Lo stesso cuore che ora, veloce, rasenta il limite, e il fiato caldo si ferma per un istante. Di nuovo le sussurra che la ama. Di nuovo il Paradiso.

Di nuovo Sam.

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[444 parole,
di non so precisamente cosa, temo. So solo che amo Patty e Sam.]