So play with me!

“Scemo, ti ho detto di premere quadrato. Q-u-a-d-r-a-t-o! Come te lo devo dire?”
Neil si era stancato di sentirsi dire la stessa cosa da due ore, ma proprio non riusciva a farselo entrare in testa.
“Lo so bene che devo premere quadrato!” sbottò allora lui.
“E allora perché non lo fai?” gli chiese l’altro con aria stupita.
“Perché non me lo ricordo, ok? Non me lo ricorderò mai!” rispose lui affranto.
“Non fare così, dai.” gli disse Edvin lasciando il joystick con la mano destra per fare una carezza sul braccio a Neil.
“È che mi sento stupido a non riuscire a memorizzare una cosa così idiota!” ribatté allora guardando Edvin con aria afflitta.
“Ma tu non sei stupido, scemo. Vuoi che cambiamo gioco?” gli chiese con aria dolce.
“Forse sarebbe meglio.” ammise accennando un sorriso.
“Hai preferenze?” gli chiese ancora sorridendo.
“Che ne diresti di una partita a Guitar Hero?” domandò di rimando Neil sorridendo apertamente.
“ Se proprio devo…” rispose Edvin ridendo di gusto alla vista del suo ragazzo felice.
“Bene! Allora prendo tutto il necessario dalla nostra camera e torno.”  gli disse sorridendo come un bambino.
“Che gioia.” commentò sarcasticamente l’altro.

Mezz’ora dopo…

“Magari se tu scegliessi una canzone un po’ più facile da suonare ce la potrei anche fare!” urlò Edvin scocciato.
“Ma io ho scelto le canzoni semplici!” ribatté Neil sconvolto.
“Per te! Per me sono difficilissime, allucinanti, impossibili e qualunque altro sinonimo ti venga in mente!” ribadì l’altro sempre più infervorato.
“Ma non è possibile! Devi solo premere i tasti corrispondenti al colore sullo schermo nel preciso istante in cui arrivano!” gli disse con aria sempre più sconvolta.
“Sarà.” rispose Edvin con aria affranta.

Un’altra mezz’ora dopo…

“Ti ho detto di premere il pedale quando compare quel segnetto. Il pedale! Capito? Il pedale!” gridò Neil infervorato.
“Ed io ti ho detto che so di doverlo premere, ma di non riuscire a farlo!” rispose Edvin gridando contro l’altro.
“E io ti amo!” ribatté Neil gridando, ma sorridendo.
“Ma che c’entra?” chiese l’altro senza smettere di urlare.
“Niente, ma te lo volevo dire. Sei troppo carino quando ti arrabbi perché non sai giocare a Guitar Hero.” gli rispose a voce bassa e sorridendo.
“Sarà. Comunque anch’io ti am-waaaaaaaa!” come al solito, non riuscì a finire la frase ché si ritrovò sdraiato per terra senza neanche sapere come ci fosse finito. “Ma è un vizio il tuo!” constatò allora ridendo.
“Non ho resistito!” ammise prima di baciarlo.
“Che scemo che sei!” gli rispose ridendo.
 “Disse quello intelligente…” ribatté l’altro alzando il sopracciglio ed evitando un pugno prima di baciarlo di nuovo. 
“Ma così non vale!” disse Edvin ridendo e girando la testa da una parte e dall’altra.
“Ti vuoi fermare un attimo? Non riesco a baciarti così!” sbottò Neil.
“L’intenzione era quella.” rispose serafico Edvin sorridendo maliziosamente.
“Bastardo! Se non mi baci ti costringerò a giocare tutti i giorni a Guitar Hero e ti sequestrerò tutti gli altri giochi!” replicò l’altro con aria decisa e severa.
“Sadico!” gli disse Edvin
“Nerd!” rispose Neil.
“Panda drogato!” ribatté Edvin.
“Geek!” controbatté Neil.
“Air guitar player del cavolo!” replicò Edvin ridendo.
“Ti amo.” rispose l’altro ridendo apertamente.
“Anche io.” ribadì Edvin sorridendo.
“Andiamo in camera da letto?” gli chiese Neil maliziosamente.
“Sure baby” disse prima di essere preso in braccio e portato di peso nella suddetta stanza.


Note dell’autrice (sempre più nerd):
Salve gente <3
Come “The way I feel was promised by you face” anche questa storia partecipa al contest Let’s ship again indetto da Il_Genio_del_Male e vi partecipa con il prompt del venerdì Game Over e il prompt del giovedì Chitarra.
Non so cosa altro dire!
Quindi, vi ringrazio per aver letto la storia e vi saluto.
Ciao, belli <3
_pollon_