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Autore: Giulia23    06/04/2012    2 recensioni
Apocalisse, angeli, profezie, segreti inviolabili e un amore messo costantemente alla prova, non solo dal fato ma dai loro stessi cuori.
Un altro crossover sulla mia coppia preferita di sempre. Ci saranno davvero molti colpi di scena, è un racconto studiato per lasciarvi a bocca aperta ma per fare questo avrà una lunga durata. Spero che vi piaccia!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Buffy assorta nei suoi pensieri ,stava svolgendo il suo usuale giro di ronda … Era una serata fin troppo tranquilla nonostante i pronostici di Giles e si stava annoiando, ma molto peggio dell’ennesima serata sprecata a vegliare tombe inoffensive era il fatto di perdere la festa a sorpresa di Tara.
< Oh, avanti … è sabato sera e sono chiusa in un cimitero, per lo meno qualche vampiro potrebbe farsi vedere!>
Sbuffò e saltò a sedere su una lapide, incrociando le sue gambe snelle avvolte nei suoi pantaloni di pelle preferiti.
< Scusa Tommy … Come va? > disse in modo sarcastico. < La solita lunga, noiosa serata in attesa della prossima apocalisse.> Venti anni  e si sentiva già troppo stanca e vecchia per quel mondo.
< … Bene, sto davvero diventando strana … parlo con un morto! Senza offesa Tommy …>
Willow era uscita con Faith e Xander per festeggiare il compleanno di Tara, festa alla quale Buffy non aveva potuto partecipare, un’altra occasione da passare con i suoi amici andata al diavolo. Si sentiva davvero frustrata.
< Maledetti sogni … avanti, sogno sempre cose strane! L’altra notte ho sognato di aprire una paninoteca che vendeva panini farciti di penne biro, ma questo non vuole certo dire che lo farò! Ma no, “ è il tuo dovere Buffy, non puoi sottovalutare questi messaggi soprannaturali.”> Mugugnò tentando di imitare il timbro di voce inamidato del suo osservatore.
la cacciatrice fece ruotare il paletto tra le dita e con uno sguardo tremendamente serio disse :.

 Poco dopo un Impala Chevy del 67 parcheggiava appena fuori dei cancelli del cimitero dove Buffy era di ronda.
< Dean avanti, non sappiamo nemmeno contro cosa stiamo andando incontro! Non possiamo aggirarci nel cimitero dove questa entità “probabilmente” andrà stasera solo perché te lo senti nelle ossa!>
Senza prestare ascolto alle proteste del fratello, Dean prese un fucile caricato a sale dal bagagliaio e lo lanciò a Sam che lo afferrò al volo.
< Oh avanti fratellino, ci siamo mossi per molto meno!> Dean sfoderò il suo ghigno vittorioso, consapevole di aver già vinto l’inutile battibecco.
< Già, ma almeno sapevamo contro chi stavamo andando a scontrarci, ora …>
Sam sapeva che questa nuova mania di Dean di buttarsi a capofitto su casi che non riguardavano minimamente l’imminente Apocalisse era  dovuta all’estremo tentativo di ritrovare il legame che li aveva uniti per tutta la vita. E nonostante la sua opposizione iniziale, doveva dire che Dean aveva avuto ragione. Le tensioni di certo non erano scomparse del tutto ed i loro problemi non potevano essere superati con l’uccisione della sosia divina di Paris Hilton o dopo aver pugnalato a morte uno spirito che conduceva alla follia le sue vittime per succhiarne i cervelli, ma pensava davvero che fosse giunta l’ora di dedicarsi anima e corpo all’uccisione di Lucifero.
< Ecco perché porteremo fucili caricati a sale, la Colt, un bel pugnale d’argento, i lanciarazzi e l’acqua Santa! Vedi, non sono così sprovveduto come credi!> Dean fece l’occhiolino al fratello.
< Ottimo piano, davvero Dean, ottimo piano … se morirò sarà tutta colpa tua!> Nonostante tutte le sue opposizioni,  il ritrovato rapporto con Dean lo rendeva più felice di quanto riuscisse ad ammettere ed avrebbe di certo sopportato una caccia “al buio” pur di non perderlo di nuovo.
< Di cosa ti lamenti? Per lo meno in questo modo avrai davvero qualcosa per cui venirmi contro!>
Dean chiuse il bagagliaio e diede una pacca sulla spalla di Sam.
< Ricorda che se muoio il mio fantasma ti romperà le scatole nei momenti migliori, e per migliori intendo mentre sarai con una donna o con i tuoi amati hamburger.>
< Sei una stronza.>
< Idiota.> Ancora sorridendo  Sam spintonò Dean. Dopo aver pronunciato quello strano e familiare scambio di battute che da una vita sottoscriveva il loro affetto.

Il camposanto era piuttosto grande per una cittadina di quelle dimensioni, ma Dean e Sam non impiegarono molto a scovare qualcosa di sicuramente bizzarro.
Sam arrancava a passo lento dietro il fratello, in una sorta di taciturno modo di protesta.
< Avanti , andiamo fannullone.> Lo spronò Dean.
< Ehi Dean.> soffiò fuori Sammy.
< Che c’è?> Il fratello maggiore si voltò per guardarlo.
<  Quella sensazione che hai avuto …>.
< Non preoccuparti non sono diventato uno stramaledetto sensitivo come lo eri tu … Castiel, credo … insomma credo di aver sognato questo posto, come se Castiel volesse mandarci qui.>
< Certo … tu e Castiel … Come fai a sapere che sia stato veramente lui? Insomma voglio dire anche gli altri angeli possono raggiungerci mentre dormiamo e abbindolarci a loro piacere … Se è stato Castiel perché non mandare anche a me questo sogno? Perché non è semplicemente comparso come tutte le altre volte.>
< Cosa c’è sei geloso Sammy?> Dean si voltò per guardare l’espressione irritata del fratello, si divertiva da morire a prenderlo in giro.
Sam rispose con una smorfia abbastanza eloquente, quando la sua attenzione fu catturata da una ombra sottile in lontananza. Sembrava quella di una ragazza.
< Ehi Dean, guarda la!> disse Sam afferrando il fratello per il bavero della giacca.
< Cosa c’è?> disse il fratello maggiore allarmato mentre si guardava in giro.
Dean aguzzò la vista. E … < Oh merda! Proprio non ci voleva … chi è quella? E che ci fa in un cimitero a quest’ora di notte?>
< Magari è l’essere che stiamo cercando.>  Sam afferrò Dean per la maglietta e lo strattonò con sé, nascondendosi dietro una lapide.
< No … Credo di averla vista nel mio sogno.>
< Oh certo il sogno …> Sam scrollò la testa, un po’ irritato per la poca fiducia che Castiel dimostrava nei suoi confronti.
< Aspetta qui.> Dean si alzò e si indirizzò verso la giovane donna seduta su una lastra di marmo.
< No, Dean!> Sam cercò di afferrarlo, senza alcun successo. < Dannazione!>
Mentre Dean si stava avvicinando alla misteriosa ragazza, riusciva a sentire nascere dentro di sé una strana sensazione …  al chiaro di luna ora riusciva a vedere il suo viso … era davvero bella.
< “ è un tuo sacrosanto dovere Buffy, io sono troppo impegnato a darti ordini e a dormire sui libri per venire a darti una mano.” Lo ucciderò uno di questi giorni, soprattutto se per questa sera non si farà vedere nessun affascinante, pazzo maniaco armato fino ai denti di coltellaccio e pistola come nel mio sogno.  Per lo meno … che ne dici Tommy … la prossima volta pronto qualcosa da mangiare? Tu però cerca di non essere di poche parole come stasera eh!>
Dean cominciò a ridere, orma era alle sue spalle. < Ci sto e di sicuro sarò più socievole di Tommy, io porto i salatini!>
Buffy sobbalzò e si voltò di scatto verso quella voce affascinante. < Oddio …>
< Scusa non volevo spaventarti … o interrompere la tua partecipe conversazione.> sorrise.
< Emh … la mia … oh, ah … si, lui è … è mio zio! È morto da poco e  … mi piace parlargli …> “ Patetica, che cavolo di scusa è?” pensò Buffy tra sé e sé.
< Oh, certo … Condoglianze.> Disse Dean sincero.
< Ma ti pare … cioè, no … insomma, grazie!> Buffy saltò giù dalla lapide arrossendo come un peperone.
Dean accorgendosi dell’imbarazzo della ragazza cercò di metterla a suo agio.
< Piacere, io sono Dean … Winchester.> Disse con un po’ di titubanza. La verità era sgorgata con una forza irrefrenabile, si era perso in quei limpidi occhi verdi, non era riuscito a mentirle. Strano …
< Piacere, io sono …> Afferrò la sua mano e la strinse.
< Buffy.> La interruppe Dean ancora stordito da quei magnifici occhi.
< Come fai a saperlo?> domandò la cacciatrice sospettosa.
< Prima, il tuo monologo, stavi insultando qualcuno che ti aveva ordinato di fare qualcosa ed hai pronunciato il tuo nome.>
Buffy si accese in un sorriso. Quel ragazzo così affascinante e gentile era anche un ottimo ascoltatore … ed era davvero molto, molto bello.
< Giusto … sei un tipo sveglio … anche se ti aggiri di notte nei cimiteri, a proposito che ci fai qui?>
Il suo sesto senso cominciava a metterla in allarme, inoltre cominciava a ricordare quel viso … lo aveva già visto.
Colto alla sprovvista Dean optò per una mezza verità.
< Sono qui con mio fratello Sam per lavoro. Sunnydale è una cittadina davvero bizzarra …>
< Non dirlo a me, io sono la regina delle stranezze in questo posto!>
< A me non sembra  e comunque anche io non posso definirmi una persona nella norma … il diverso è eccitante e molte volte è migliore della normalità.>
Stranamente Dean si sentiva a suo agio con quella giovane donna appena incontrata, parlare con lei senza mentire, senza paura era fin troppo facile. Le sorrise.
Buffy per poco non ebbe un mancamento di fronte a tanta bellezza. Fece un lungo respiro e …
< Cavolo! Sei tu! Tu sei l’uomo del mio sogno!>
Quel sorriso le era davvero fin troppo familiare, lo aveva di sicuro già visto in quello che per Giles era stato un sogno premonitore.
Colta di sorpresa Buffy afferrò la Colt incastrata dietro i pantaloni di Dean, proprio dove l’aveva sognata, mentre il cacciatore bloccò la mano della ragazza.
< Ehi che stai facendo?>
Buffy  fece leva sul braccio del ragazzo e lo sollevò da terra, scaraventandolo giù di schiena.
Gli sfilò un coltello d’argento legato alla caviglia e lo immobilizzò poggiando il suo piede sul suo torace.
< Ora dimmi chi sei veramente.>
Dean si massaggiò la testa con una mano.
< No … dimmi chi sei tu Karatè Kid ! Au!>
Buffy lo guardò disorientata.
< Non mi sembri malvagio …>
 < Nemmeno tu … fino a due secondi fa … mi hai fatto davvero male Buf!>
< Allontanati da lui e getta la pistola!>
Sam era corso in soccorso del fratello. Poco distante da Buffy le stava puntando contro una pistola.
< No Sam … sta tranquillo, la principessa è solo un po’ irrequieta, non è un demone.>
Buffy lo fissò confusa.
< Demoni? Voi sapete dell’esistenza dei demoni? E poi tu chi sei?
Abbassa quell’arma gigante, non ti hanno  insegnato a scuola che non si punta mai una pistola contro una signora?>
Sam non riuscì a trattenere un sorriso amareggiato, quella ragazza le ricordava Dean.
< Dean ne sei sicuro?>
< Si … Magari Sam si convincerà più facilmente se mi lasci andare, che ne dici Buffy?>
Era strano, ma sentiva che poteva fidarsi di loro due.
Buffy fece un passo indietro ed offrì a Dean la sua mano per aiutarlo ad alzarsi.
< Quindi cosa siete voi due?>
< Lui è mio fratello Sam, come avrai notato io qui sono la mente del gruppo, lui è solo l’omone che mette paura alla gente.>
< Spiritoso … pensare che per te la Bulgaria è un dolce.> Disse Sam avvicinandosi per offrire la sua mano alla ragazza.
 < Piacere, Buffy Summers.>
< Scusa per la pistola. Io sono Sam.>
Le disse sorridendo e suscitando in lei una profonda sensazione serenità. Strano.
< Ti pare … quindi voi due cosa siete, una specie di cacciatori?>
< Specie? I migliori in circolazione baby! … Au!> Disse Dean strofinandosi il collo a causa del dolore provocato dalla recente caduta.
< Non si direbbe.>  Buffy premette un dito contro il collo di Dean.
< Ehi, ma allora dimmelo che mi odi!> Disse Dean ritraendosi e facendo scoppiare a ridere Buffy.
< Atterrato in meno di tre secondi, questo deve essere un  duro colpo per te Dean.> Disse Sam evidentemente divertito.
Dean lo fissò, rimase immobile per qualche istante e partì alla carica contro il fratello, afferrandolo per lo stomaco e portandolo a terra. Cominciarono una strana colluttazione, fatta di risa, insulti e di schiaffoni.
< Atterrato in meno di un nanosecondo, chi è che ride ora?> disse Dean tutto eccitato perché era riuscito ad intrappolare Sam tra le sue gambe.
< Arrenditi!>
< Mai!> disse Sam capovolgendo la situazione a suo favore.
Buffy scoppiò in una sonora risata, era da tanto che non si divertiva così, interrompendo però in questo modo quel quadretto comico. I due ragazzi erano stati infatti catturati da quella melodiosa ed inaspettata risata.
< Scusa per l’episodio. Ma aveva bisogno di una lezione.> disse Dean pulendosi i pantaloni e raggiungendo nuovamente Buffy.
< Non preoccupatevi, è stato divertente. >
< Quindi anche tu sei una cacciatrice o un’amante dell’orrido?> chiese gentilmente Sam.
< Emh, nessuna delle due e tutte e due.> sorrise a trentadue denti Buffy.
Dean nascose un risolino.
< Vedo che ci vorrà tempo per presentarci per bene, che ne dite di farlo, non so in un bar?> Disse  Sam recuperando l’armamentario che si erano portati dietro per affrontare quel fantomatico demone  che si era rivelato essere una bellissima ragazza.
< Sam per la prima volta hai avuto una bella idea, sei d’accordo Buffy?>
<  … Si, certo. Potremmo andare al Bronze. >
< La nostra macchina è qui fuori, ci serve una guida però.> Disse Dean sorridendo.
< Vi faccio strada cowboys!> disse la cacciatrice avviandosi verso l’uscita del cimitero.
Dean aprì la portiera del passeggero per far accomodare Buffy mentre Sam ne approfittò per tirare una pacca dietro il collo del fratello e sussurargli,  < Idiota.>
< Stronza.> Rispose Dean a bassa voce, fulminando il fratello con lo sguardo. 

  
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