Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Akane    06/04/2012    3 recensioni
"L'erba era più verde la luce era più brillante il sapore più dolce le notti di meraviglie circondati di amici la bruma cresceva all’alba l’acqua correva il fiume senza fine per sempre e sempre"
Doko aspetta Sion per affrontarlo prima di andare nell'Ade, vediamo qual è il suo stato d'animo in quel preciso momento e soprattutto quali -o chi- sono le sue speranze.
[Terza classificata al contest sui Pink Floyd]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aries Shion, Libra Dohko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TITOLO: High hopes
AUTORE: Akane
SERIE: Saint Seiya
TIPO: one shot
GENERE: malinconico, introspettivo, sentimentale
CANZONE: High Hopes - Pink Floyd (ascoltabile qua: http://www.youtube.com/watch?v=6i8264L8-N4 )
RATING: verde
PAIRING: Doko e Sion anche se in realtà è solo il POV di Doko
DISCLAMAIRS: i personaggi non sono miei ma di Kurumada, io ho solo preso in prestito con umiltà.
NOTE: la fic ha partecipato al contest indetto da Parsifal sulle canzoni dei Pink Floyd, sono arrivata terza. Ne avevo una decina in lista e non sapevo decidermi ma questa è una specie di tormento perché la musica mi trasmette una tale malinconia che volevo assolutamente usare per l’ambientazione giusta. Inizialmente non sapevo trovarla ma poi sono stata folgorata da due personaggi ed una situazione nonché un fandom ed una storia perfetti… Doko e Sion, saga di Hades, Saint Seiya, quando si stanno per affrontare. In realtà sono solo i pensieri di Doko nel momento in cui si ritrova davanti Sion tornato dall’Ade per battersi con lui, di conseguenza non ricalca di preciso la scena del manga poiché è esattamente il momento prima di quando succede tutto. Ho provato ad immaginare la loro infanzia e cosa rappresentavano loro per i piccoli Saint per cui erano dei punti di riferimento, ho provato ad immaginare anche come possano essersi sentiti loro nel corso di tutto quel tempo innanzi a tutti quegli eventi difficili da digerire e spesso tristi oltre che atroci, alle colpe che potrebbero essersi dati in quanto erano più grandi degli altri, e così grazie ad una canzone splendida che ho sempre giudicato un capolavoro, ecco la mia fic.
Specifico che ci sono piccole incongruenze riguardo al passato di Doko che Parsy mi ha fatto notare, cose di cui non sapevo, onestamente, però diciamo che possono essere considerate innocenti esigenze di copione. O pura ignoranza mia. Insomma, sappiatelo, ecco!
La cosa curiosa è che alcuni passaggi del testo non riuscivo a conciliarli con la fic, mentre li pensavo, ma poi scrivendo si sono inseriti alla perfezione da soli fino a che il titolo stesso ha avuto senso nonostante inizialmente non sembrava averlo, per me.
Infatti, a questo proposito, ho vinto il premio speciale per il miglior utilizzo della canzone, cosa molto soddisfacente!
In conclusione, vi auguro buona lettura. Baci Akane


High hopes
- Grandi Speranze -
(Pink Floyd)

Oltre l’orizzonte del luogo in cui abbiamo vissuto da giovani,
in un mondo di magneti e miracoli,
i nostri pensieri vagavano costantemente e senza confini,
il suono della campana della discordia era iniziato
Per la Lunga Strada e giù dal Ponte
s'incontreranno ancora vicino al Taglio
C’era una banda logora che seguiva i nostri passi
correndo prima che il tempo portasse via i nostri sogni
lasciando la miriade di piccole creature a cercare di incatenarci a terra
ad una vita consumata da lento decadimento.
L'erba era più verde,
la luce era più brillante,
circondati di amici
le notti di meraviglie.
Cercando oltre le braci di ponti lucenti dietro di noi
sino a uno sguardo di come fosse verde sull’altra sponda,
passi fatti in avanti ma camminando nel sonno di nuovo indietro,
trascinati dalla forza d'una marea interiore.
A più grande altezza con bandiere spiegate
abbiamo raggiunto le gelide cime di quel mondo sognato.
Per sempre oppressi da desiderio e ambizione
c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte
sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte
L'erba era più verde
la luce era più brillante
il sapore più dolce
le notti di meraviglie
circondati di amici
la bruma cresceva all’alba
l’acqua correva
il fiume senza fine
per sempre e sempre


Perché siamo gli ultimi? Forse è giusto così…
Forse non potevamo che essere noi gli ultimi.
Uno scontro che in molti vorrebbero vedere, in molti darebbero oro per assistere.
Ed io darei oro per poterlo vivere con un altro stato d’animo.
C’è fretta in ogni cosa che ci circonda, a partire dal nostro destino, ma io riesco ancora a perdermi oltre l’orizzonte del luogo in cui abbiamo vissuto da giovani.
Era un mondo di magneti e miracoli, ricordi Sion?
Ne eravamo affascinati anche se eravamo dei giovani che si addestravano per diventare Gold Saint. Penso che in molti di noi l’hanno fatto proprio per quel fascino pazzesco che questo ambiente nobile e miracoloso aveva su di noi che, ancora troppo piccoli ed inesperti, non comprendevamo. Non veramente, non fino in fondo.
Ricordo come i nostri pensieri vagavamo costantemente e senza confini, non avevamo freni e sognavamo missioni gloriose da portare a termine e vittorie importanti da guadagnare per la nostra Dea.
Pensavamo in grande anche se eravamo dei mocciosi e prima che ce ne potessimo rendere veramente conto, il suono della campana della discordia era iniziato.
Tanti piccoli segni che ci hanno messi in allarme, molti dei quali forse non li abbiamo notati, non abbiamo saputo leggerli. Certamente eravamo troppo inesperti per capire che questo destino targato Hades era già cominciato all’epoca.
Perché come potevamo immaginare che nel momento in cui l’addestramento cominciava, era solo perché un pericolo serio si profilava all’orizzonte?
Un orizzonte lontano, forse, ma certo e sicuro come la morte.
Per la lunga strada che abbiamo percorso nel corso della nostra vita, sin dal momento in cui siamo stati chiamati a diventare Saint, Sion, i nostri passi erano sempre rivolti per giungere a questo giorno, questo momento.
E non siamo stati solo noi, molti altri nostri compagni ci hanno seguito ed hanno percorso tutti questi stessi ponti ed ora sono andati già giù per l’ultimo rimasto, a rate, uno per uno verso un unico stesso posto. S’incontreranno ancora, tutti i Saint che nel corso di tutti questi anni si sono formati, e saranno vicino al taglio finale dell’Ade, il luogo dove tutto avrà fine.
Ripensando a questi compagni che ci hanno seguito e che ora ci hanno già preceduti, Sion, mio compagno, come posso non soffermarmi su un gruppo in particolare?
Era una banda logora che seguiva tutti i nostri passi correndo prima che il tempo portasse via i nostri sogni. Persone come Saga, Kanon, Aiolos… e dopo di loro Aphrodite, Deathmask, Shura, Camus, Milo… per non dire Aldebaran, Mu, Shaka e Aiolia… li ricordi, Sion, com’erano piccoli e come ci seguivano?
Si allenavano e si impegnavano, quando non erano ancora dei veri Gold Saint, ma ce la mettevano tutta, fra i loro giochi ed i loro momenti seri. Capivano quanto importante fosse il loro richiamo, cercavano di emularci perché noi due eravamo quelli più grandi che li avevano preceduti. Noi eravamo i loro esempi. Ed erano bambini che giocavano con la terra ma anche piccoli guerrieri che si allenavano ferendosi pur di arrivare alla loro meta.
Poi il tempo è trascorso sotto i nostri occhi ma non ce ne siamo veramente accorti, vero?
Ha portato via i nostri sogni di eroi gloriosi lasciando una miriade di piccole creature, i nostri nuovi compagni, a cercare di incatenarci a terra vicino a loro per non farci andare, per la paura che noi, le loro guide, non fossimo più il punto fermo. Perché hanno fatto di tutto per non farci andare via e prendere le nostre strade, le strade che noi sapevamo di dover prendere.
E poi è tutto sfuggito di mano ancora una volta… con l’incarnazione della Dea e la follia di Saga… e la vita che ha cominciato a consumarsi in un lento decadimento.
Quando sei morto mi sono isolato lasciandomi andare, me ne sono andato estraniandomi dagli eventi sempre più sbagliati che avvenivano nel Tempio.
Ho lasciato che il mio corpo acquistasse un aspetto decadente e vecchio per poter raccogliere quanto più spirito pensando a noi, a quel periodo dove i nostri piccoli non cadevano in errore per la paura di sbagliare.
Ripensavo all’epoca in cui l’erba era più verde e la luce era più brillante, ripensavo a quando eravamo circondati da amici e alle nostre notti di meraviglie.
Cercavo oltre le braci dei ponti lucenti dietro di noi, spostavo lo sguardo per capire quanto verde fosse sull’altra sponda, quella del passato, quella del nostro periodo migliore, quando eri vivo e stavamo insieme e allevavamo i nostri piccoli eroi che vivevano sotto il nostro mito.
Rivedevo i passi fatti in avanti da tutti noi e solo lì, isolato e schiacciato dal dolore per ciò che ti era accaduto in modo così ingiusto ed atroce, ciò che poi aveva dato in un certo modo inizio a quella serie di sofferenze ed errori sempre più grandi e gravi, li vedevo come un cammino nel sonno che ci riportava invece indietro, trascinati dalla forza d’una marea interiore.
Si può dare la colpa a Saga per il tuo destino?
Si può dare la colpa all’ignoranza per il destino di molti altri di loro?
Si può dare la colpa alla cecità per il destino di tutti gli altri?
Ho passato tutto il tempo a mia disposizione a cercare di capire di chi potesse esserlo. Certo la tua morte è stato l’inizio ma forse non quello vero ed autentico.
Forse doveva comunque accadere tutto per poter arrivare ad oggi in questo modo.
Oggi che vedo tutto quello che abbiamo fatto o che abbiamo in qualche modo contribuito a fare… alle grandi altezze conquistate con la bandiera della vittoria spiegata, alle gelide cime raggiunte in quel mondo sognato da noi da piccoli, quando immaginavano grandi missioni per noi grandi eroi di Athena. Eravamo in un certo senso oppressi dal desiderio dell’ambizione, ma non eravamo adulti per sapere di cosa si trattava veramente. Solo quando abbiamo vestito la nostra armatura ed abbiamo cominciato il vero percorso come Gold Saint di Athena, abbiamo capito cosa significava, cosa dovevamo fare, per cosa eravamo stati chiamati.
Quale sacrificio, quale vero sacrificio da compiere per permettere a tutti, ma proprio tutti, di diventare coloro che dovevano essere, coloro che erano destinati a diventare, per poter arrivare davanti al vero ed unico nemico di tutti, Hades.
Ed ora eccoti qua, tornado dall’Ade come gli altri Gold a cui il dio dei morti ha dato nuova vita, per compiere l’ultima grande importante missione che vi rimane.
C’è una fame non ancora soddisfatta, fra noi, vero Sion?
I nostri occhi stanchi ne hanno viste molte e vagano ancora nell’orizzonte del nostro passato doloroso… sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte per tutti i combattimenti compiuti, ce ne rimane ancora uno ultimo da affrontare prima di quello reale e decisivo, di quello autentico, di quello per cui tutti noi Gold siamo stati forgiati e per cui a nostra volta abbiamo forgiato altri dopo di noi per prepararli al loro destino.
Ci pensi, Sion?
Proprio noi due, dobbiamo batterci, affinchè tu mi porti laggiù insieme ai nostri compagni per l’ultimo Ponte, vicino al Taglio di quel Muro. Un Muro che aspetta solo noi.
Sorrido in modo strano, nostalgico e consapevole, un po’ amaro, forse, ed un po’ eccitato per quest’ultimo grande onore.
Battermi con te è proprio il modo in cui ho sempre desiderato andarmene. Per mano tua.
Non ho mai avuto dubbi.
Ed ora che guardo nei tuoi occhi verdi che ho sempre amato e sempre sognato, rivedo in essi l’erba più verde di un tempo, quando eravamo vivi e felici, i tuoi capelli mi fanno pensare alla luce che una volta era più brillante di questa così oscurata ed il sapore dell’esistenza stessa era più dolce, almeno quanto il tuo sguardo mentre si posava sul piccolo Mu.
Ti guardo e non vedo una dura atroce battaglia ed una morte insostenibile, ma rivedo solo le notti meravigliose passate insieme, un po’ circondati dagli amici e dai nostri piccoli combattenti, un po’ in solitudine a chiederci se stavamo facendo bene.
Ricordi, Sion, come la bruma cresceva all’alba, in quelle notti meravigliose passate insieme?
Come l’acqua correva nel fiume senza fine che costeggiava il nostro piccolo angolo di paradiso?
Ero convinto che quell’acqua avrebbe corso per sempre e sempre ed ora a distanza di anni passati ad osservare una cascata scendere da una montagna, penso la stessa identica cosa…
Non abbiamo sbagliato niente, tutto quello che è successo è stato perché doveva accadere ed anche se il fato di Saga che poi ha colpito così duramente te ed ha toccato tutti facendoci cadere in un modo che non pensavamo possibile… anche quello, doveva accadere.
Non abbiamo sbagliato niente, perché grazie a tutto ciò c’è un’altra piccola banda logora che si sta dirigendo giù nell’Ade per la Lunga Strada e giù per l’ultimo Ponte, e quella piccola banda di Bronze Saint, insieme ai nostri piccoli eroi d’oro che ci aspettano al taglio del Muro del Pianto, ce la faranno a compiere quell’ultimo grande miracolo che ci rimane, l’ultima missione, l’ultimo percorso, l’ultimo cammino.
Ma sono contento di farlo con te.
Sono davvero contento.
Non abbiamo sbagliato niente, nonostante col tempo possiamo essere arrivati a pensarlo.
Alla luce poco brillante di oggi che non è come quella di un tempo, penso con certezza che quando loro torneranno, saranno baciati dalla stessa luce brillante che splendeva su di noi… e l’erba sarà ancora verde chiara come i tuoi occhi… e le loro notti saranno di nuovo meravigliose… e saranno di nuovo circondati serenamente da amici… e l’acqua scorrerà nel fiume per sempre e sempre anche per loro…
Andiamo, Sion, le nostre speranze sono alte, ce la possiamo fare.
I nostri piccoli eroi compiranno il miracolo.

FINE


   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Akane