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Autore: Amefushi    06/04/2012    4 recensioni
Quando è arrivato così vicino al mio viso? Quando ho chiuso gli occhi? Quando è iniziato quel processo che ha portato l’esplosione del mio cuore? Proprio ora sento quel calore che invade il mio petto. E’ come un pugno che proviene dall’interno. Se esiste qualcosa in grado di succhiare via l’energia vitale, io l’ho appena trovata. Il suo bacio.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un lampo squarcia il buio della notte accompagnato da un tuono prepotente che riesce a destarmi dal sonno in cui ero scivolato velocemente poche ore prima. Apro gli occhi poco turbato da quel forte rumore e porto il busto in avanti per sedermi mentre osservo attorno la stanza ancora immersa nel buio. Il ticchettio della pioggia sulla città raggiunge tranquillo le mie orecchie. Allungo una mano per prendere il cellulare sul comodino così da controllare l’orario. Sono circa le tre di una nuova giornata. Manca ancora un bel po’ per vedere il sole splendere. Maledetto il tuono che ha permesso alla mia coscienza di risvegliarsi. Come quel precedente lampo, il pensiero di lui torna a farsi spazio nella mia mente. La sera prima è stato abbastanza scortese nei miei confronti e non l’ho notato solo io perché il resto dei ragazzi ci guardavano quasi stupiti. Ryo non si fa mai prendere dalla rabbia quando, scherzando, sciogliamo la benda che copre il suo naso. E’ un dispetto che facciamo tutti e lui è il primo a ridere ma ieri sera forse era arrabbiato per motivi personali e probabilmente non era dell’umore adatto per scherzare. Nonostante questo, ancora ora mi sento un po’ ferito dal suo sguardo serio che è riuscito a gelare le mie interiora. Per fortuna Yuu è intervenuto con una delle sue stupide battutine e tutti si sono lasciati andare a una risata.
Di tornare a dormire non me la sento, ormai il sonno è scivolato via. In un secondo mi viene l’idea di chiamarlo ma a nessuno farebbe piacere essere svegliato a quest’ora. Non riesco nemmeno a capire perché ho un grande bisogno di chiarire una cosa così stupida. Capita a tutti di non avere l’umore per scherzare. Mi conviene pazientare ancora e attendere che il giorno arrivi. Passerò direttamente a casa sua.


Le ore sono passate lentamente e ne ho approfittato per rilassarmi sotto il getto caldo della doccia, per vestirmi con tutta calma e per cercare gli occhiali che successivamente ho messo su per coprire i miei occhi privi di trucco. Non avendo dormito ho la tentazione di strofinarli con le dita di tanto in tanto e se mi fossi truccato avrei già combinato un pasticcio. Sono uscito da casa come un uomo normale fa per andare a lavoro. Quando mi ci metto d’impegno riesco a passare inosservato, evitando le reazioni dei fan quando si accorgono che il vocalist dei Gazette è nei paraggi. Raggiungo la casa di Ryo, fermandomi per qualche minuto alla sua porta.  Sospiro lievemente dopo aver bussato mentre attendo. Sono le nove del mattino e non penso che sia ancora nel sonno pieno anche se, conoscendolo, potrebbe essere ancora sotto le coperte a dormire beato.

Mentre sono immerso in questi pensieri vedo la porta aprirsi quanto basta al suo viso per sbirciare fuori.          
‘Buongiorno.’ Stendo le labbra in un sorriso, osservando la sua espressione insonnolita e subito aggiungo delle scuse per averlo svegliato, togliendo gli occhiali. Una ragazza brunetta si sporge oltre la sua spalla curiosa di vedere chi fosse a disturbarli a quest’ora. Le rivolgo uno sguardo, cercando di non mostrare con gli occhi quella strana sensazione che ha stretto il mio stomaco. Ryo si volta verso di lei, dicendole di tornare dentro per poi rivolgermi la sua attenzione.
‘Si, stavo appena per chiudere gli occhi. Cosa ci fai qui?’ il suo tono è pacato ma riesco a percepire un lieve fastidio da parte sua. Mi accorgo di aver dimenticato il motivo per cui sono alla sua porta ma con una disinvoltura che mai mi abbandona spingo l’uscio di un colore scuro ed entro in casa. Quando mi volto verso di lui noto bene che è completamente nudo e sollevo un sopracciglio guardandolo dall’alto al basso.
‘E così ti sei dato da fare tutta la notte? Comunque sia sono venuto per chiarire una cosa stupida alla quale però ci tengo.’ Sposto lo sguardo su ogni angolo della casa ma non trovo traccia della ragazza, probabilmente sarà nella sua stanza a rivestirsi o riposarsi. Sul suo viso si dipinge un’espressione confusa e quando anche lui si accorge di essere nudo corre a prendere almeno un paio di boxer da indossare. Lo vedo tornare con le gote lievemente arrossate mentre io mi accomodo sul divano.
‘Ieri io stavo semplicemente scherzando come sempre. Non capisco perché hai dovuto trattarmi in quel modo. Ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare?’ Il mio sguardo non abbandona i suoi occhi, stanchi per la notte trascorsa a fare del gran sesso con quella moretta suppongo.                                              
‘E tu vieni qui per una stronzata del genere? Ho di meglio da fare, Takanori.’ Percepisco freddezza nel suo tono e non riesco ad impedire la contrazione delle mie labbra in una piccola smorfia involontaria.            
‘Non sono io che ho deciso di stare sveglio tutta la notte per scopare.’ Lo guardo mentre sento la rabbia montarmi dentro. Mi alzo per tornare alla porta, l’unica via di fuga per evitare di prenderlo a schiaffi ma lui mi ferma in meno di un secondo senza distogliere lo sguardo dal mio.                               
‘Mi dispiace, avevo altro per la testa. Hai fatto bene a venire qui per dirmi questa sciocchezza. Siamo una band ed è importante chiarire ogni cosa.’ Annuisco alle sue parole e rimetto gli occhiali pronto a lasciare quella casa. Ryo però riprende a parlare e rivolgo l’attenzione su di lui. Noto che vuole giustificarsi per quanto riguarda il fatto che ha passato un’intera notte di divertimento con quella donna che, a mio parere, era anche carina.                                                                                                                                                                                               
‘Non ho bisogno di spiegazioni. Tu fai quello che vuoi. Non stiamo mica assieme?’ Nel pronunciare l’ultima cosa sento un tonfo al petto e improvvisamente assumo un’espressione di dolore che lui fortunatamente non scorge perché gli occhiali sono una grande invenzione per far tacere gli occhi. Lo vedo indurire i tratti del suo viso e i suoi occhi tornano ad essere come quelli della sera prima. Perfetto, è di nuovo arrabbiato con me.


Dall’altra stanza spunta la donna di prima, con un abbigliamento da notte ma precisamente è lo stesso vestiario che le ragazze usano per le serate in discoteca. La rende incredibilmente sexy. Credo che anche io l’avrei portata a casa mia, se fossi stato al posto di Ryo. Saluta gentilmente prima di uscire dopo che mi sono lentamente scostato dalla soglia della porta. Le ho sorriso e l’ho seguita con lo sguardo fino a che non è scomparsa completamente. Il biondo assonnato richiude la porta e torna a guardarmi mentre io incrocio le braccia al petto e attendo che dica qualcosa ma non fa altro che guardarmi. Tutto ciò mi irrita e non poco poi lo vedo dirigersi nell’altra stanza e lo seguo senza proferire parola. Entriamo entrambi nella sua stanza dove mi è possibile vedere un letto per il quale usare il termine disfatto è dire poco. In me torna quella fastidiosa sensazione che pian piano riconosco con il nome di gelosia e come a voler ferire ulteriormente il mio stomaco ritolgo gli occhiali per osservare meglio ciò che è rimasto dopo una notte di sesso sfrenato. Ryo mi guarda e probabilmente ha capito cosa sto pensando tanto che si avvicina fino a fermarsi dinnanzi a me. Porta una sua mano sul mio viso e posso sentire il delicato tocco del suo indice sullo zigomo.
‘Ho dormito poco’ annuncio quasi per confermare ciò che lui ha giustamente intuito.
Continua a tacere e ad osservarmi con uno sguardo che non ho mai notato prima. La cosa incomincia a pesarmi. Vorrei capire cosa gli passa per la testa ma il mio cervello smette di ricevere gli impulsi nervosi che normalmente dovrebbero avvisarmi di avere degli arti legati al mio corpo. Tutti i miei sensi sono concentrati sulle sue labbra che premono contro le mie. Quando è arrivato così vicino al mio viso? Quando ho chiuso gli occhi? Quando è iniziato quel processo che ha portato l’esplosione del mio cuore? Proprio ora sento quel calore che invade il mio petto. E’ come un pugno che proviene dall’interno. Se esiste qualcosa in grado di succhiare via l’energia vitale, io l’ho appena trovata. Il suo bacio. Posso sentire nella mia testa quei strani rumori che un circuito fuori uso emette. Le sue labbra che si schiudono per permettere alla sua lingua di leccare le mie mi stanno fottendo il cervello, il quale può solo assecondare ciò che sta succedendo. Accolgo la sua lingua, inclinando il capo mentre la sua mano abbandona il mio viso per scivolare lungo il collo. Le nostre lingue approfondiscono una bacio che non doveva esserci, un bacio che renderà tutto più complicato? Siamo due uomini, siamo due amici, siamo componenti di una band. Nessuno dovrà sapere una cosa che al momento mi sembra così giusta perché, da quando le sue labbra hanno sfiorato le mie, una forza nascosta dentro me sta spingendo il mio corpo contro il suo che solo ora, al tatto, sembra ciò che io vorrò sempre sentire. 

Sento il mio cervello che riacquista l’intero controllo della mia persona. Chino il capo, staccandomi dalle sue labbra. Lo sento tirare un profondo respiro. Non voglio parlare, non saprei come dire. Spero che sia lui a rompere questa tensione che si è creata. Perché l’ha fatto? Siamo amici. Dovremo essere amici ma ha confuso i miei pensieri, ha cambiato qualcosa dentro di me. Trovo difficoltà anche a sollevare lo sguardo su di lui.   ‘Takanori.’ Il mio nome è la prima cosa che le sue labbra lasciano andare dopo il bacio mentre la sua mano abbandona il mio collo ed è lì che qualcosa mi spinge a guardarlo. Lo vedo. Sembra turbato, quasi pentito. Sarebbe stupido quanto giusto chiedergli perche l’ha fatto ma in fondo l’ho voluto anche io quindi perché è spaventato?                                                                                                           
‘Ryo’. E’ l’unica cosa che posso dire. Scruta nei miei occhi in cerca dei miei pensieri che ormai stanno diventando invisibili. Non posso permettere che legga in me la crescente preoccupazione.                                 
‘Non volevo trattarti male ieri ma quello scherzo da parte tua mi ha preso in modo diverso.’ Lo vedo mordersi il labbro inferiore e capisco che non sa cosa dire.                                                                                          
‘Ora sei stato tu a prendere in modo diverso me. Perché?’ E’ andata. La domanda è stata fatta. Parlargli è ancora più difficile.                                    
‘Vorrei poter dire che è capitato ma in realtà sono giorni che provo a non farlo. E’ come immaginavo. Averti di fronte e guardarti anche solo un secondo in più è pericoloso. Dovevo farlo perché non mi basta più.’ Indietreggia fino a sedersi sulla sponda del letto e io riesco ad ammirare il suo corpo coperto solamente dai boxer. Provo una sensazione diversa. E’ così difficile mantenere la lucidità. Stupido come in un istante tutto è diventato così complicato.                                                                                                                                               
‘Io’ provo a rispondere ma qualsiasi cosa sembra sbagliata, banale. ‘Io dovrei andare.’ Mi sento così codardo nel pronunciare queste parole ma ignorare che sia successo è l’unico modo per evitare di rendere evidente cosa sto provando. Lui distoglie lo sguardo, probabilmente si sente ferito e la colpa inizia a crescere nel mio petto.  
‘Non complichiamo le cose più di quanto non lo siano già ora’. Pronuncio a bassa voce quasi in sussurro. Il comando parte in automatico e senza volerlo mi avvicino a lui per accarezzarlo sul viso. Finalmente torna a guardarmi ed è così piacevole quanto doloroso. 
‘E’ chiaro.’ Annuisce appena accompagnando le sue parole e io riporto la mano al mio corpo, lasciandola rifugiarsi nella tasca del mio giubbotto di pelle. Sorrido. Ha capito.

Il segreto di un bacio non potrà mai pesare quanto invece fa ciò che ora è nato dentro di noi. 

And the collision of your kiss
that made it so hard.

Cemetery drive - My chemical romance.

  
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