CAPITOLO 1

Per raccogliere fondi per l’ospedale, la Cuddy aveva deciso di far svolgere l’esposizione delle innovazioni scientifiche nel campo della medicina al Princeton.

Nell’ospedale regnava il doppio del normale caos e frenesia del solito a causa dei preparativi. L’esposizione sarebbe stata riservata nella hall mentre il resto dell’ospedale avrebbe continuato le sue normali pratiche.

House e la sua equip erano nell’ufficio del dipartimento di diagnostica senza fare nulla di importante in quanto non avevano nessun caso tra le mani.

House lanciava in aria la sua palla, Foreman leggeva una rivista medica, Chase andava su e giu per l’ufficio e Cameron compilava delle cartelle.

HOUSE scocciato: ancora devo capire che diavolo ci faccio qui

CAMERON senza alzare gli occhi dalle sue carte: per lavorare forse?

HOUSE: che diavolo succede alla gente, non viene più colpita da strane e misteriose patologie?

FOREMAN: anche se non abbiamo casi ci pagano ugualmente, pur essendo uno stipendio da fame mi pagano anche per oziare, non mi lamenterei troppo

HOUSE con la vocina da moccioso: uffa ma io mi annoio! Fate divertire il piccolo Greg!

CAMERON: fatti un giro tra gli stand dell’esposizione, chissà che il grande House possa imparare qualcosa di nuovo

HOUSE: quella robaccia che chiamate innovazioni tecnologiche non serve a un emerito diavolo. Sono solo cianfrusaglie prive di utilità

Passarono un paio d’ore, House dopo essersi stancato di prendere a pallonate Chase decise di uscire dall’ufficio.

Tornò mezzora dopo trascinando dentro l’ufficio uno dei lettini con le rotelle dei pazienti. i tre lo guardavano sconcertati mentre dopo aver tirato dentro il letto, chiudeva le tapparelle del vetro che dava sul corridoio.

FOREMAN: solitamente in questa stanza formuliamo le diagnosi, i pazienti hanno delle camere riservate

HOUSE: ho portato qualcosa per ammazzare il tempo miei paperotti

Detto ciò tolse il lenzuolo dal letto mostrando uno strano apparecchio con due luci colorate.

CHASE: sarebbe…?

HOUSE: ciò che definiscono macchina della verità

I tre lo guardarono stupiti.

CAMERON sconcertata: fammi capire, prima dici che sono tutte delle cianfrusaglie e poi scendi alla mostra e porti via senza chiederlo un pezzo da esposizione?

HOUSE: ehi chi ti ha detto che l’ho preso senza chiedere il permesso?

Cameron ricambiò uno sguardo torvo

HOUSE: ok, diciamo che l’ho preso in prestito per testare che svolga bene il suo lavoro

FOREMAN: e perché non hai trovato altro di meglio da fare

House prese la macchina e la poggiò sul tavolo davanti a Cameron, Chase e Foreman presero due sedie e si misero intorno al congegno.

Mentre House lo preparava.

CHASE: non ho mai capito come funzionano questi affari

HOUSE: non è l’unica cosa che non hai capito.

CAMERON annoiata: la gente attribuisce alle macchine della verità un potere mistico come se potessero leggerti nel pensiero quando non sono altro che una sorta di risonanza magnetica che a seconda del cambiamento dei valori della respirazione, del battito cardiaco, della pressione del sangue e della sudorazione cutanea indicano se una domanda che ti è stata posta ti porta a reagire in un certo modo

HOUSE: ora che la nostra crocerossina ci ha esplicato la funzione di questo affare possiamo testarlo. Chi è il primo?

CHASE: la provo io.

Chase prese la fascia simile a quella per misurare la pressione e se la mise al braccio.

CHASE: sono pronto dottore, mi chieda ciò che vuole

HOUSE: vediamo, prima bisogna fare una domanda di verifica per individuare i tuoi valori stabili. Di che nazionalità sei?

CHASE: Australiana

La macchina iniziò a disegnare delle onde.

HOUSE: Bene ora possiamo procedere, si puo rispondere solo Si o No. Piccolo Chase, hai deciso di andare a letto con Cameron pur sapendo che era strafatta perché sapevi che quando fosse stata pulita non avresti avuto possibilità?

CAMERON: ancora con questa storia?!

CHASE: il tuo tentativo di sabotaggio è insulso

HOUSE: la risposta

CHASE: no

La lampadina rossa della macchina si illuminò emettendo un breve Bip

Foreman e House si scambiarono un’occhiata complice

CHASE: andiamo questo coso non funziona

FOREMAN: a me invece pare che funzioni benissimo. ora sta a me, ci hai mai provato con la Cuddy?

CHASE: ma che diavolo di domande sono! Certo che NO

La macchina emise di nuovo un bip preceduto dalla luce rossa

HOUSE: questo si che è interessante, devo assolutamente farmi raccontare cosa le hai detto, anzi dimmi dove ci hai provato così mi procuro e registrazioni delle telecamere a circuito chiuso

Chase si tolse la fascia e la poggiò bruscamente sul tavolo.

CHASE: tocca a Foreman

FOREMAN: se mi rifiutassi?

HOUSE: sappiamo tutti della tua vita passata da galeotto, deliziaci con altre oscure rivelazioni

Foreman si sistemò la fascia

FOREMAN: muovetevi, una sola domanda

HOUSE: di che colore sei

FOREMAN: nero

E si tolse la fascia

HOUSE: ehi quella era la domanda per calibrarla

FOREMAN: ho detto una domanda non ho specificato quale

CHASE: questo è un colpo basso

HOUSE: sopravviveremo, ora vediamo un po, a chi tocca?

House guardò Cameorn che seppur ascoltando ciò che succedeva, non aveva alzato la testa dalle cartelle

CAMERON: scordatelo House

House le porse la fascia

HOUSE: qualcuno qui ha qualcosa da nascondere, qualche macabro e misterioso segreto che non vuole dividere con nessuno?

CAMERON: nel mio armadio ci sono i resti dei precedenti inquilini del mio appartamento, non preoccuparti prima di riporli lì dentro mi sono adoperata a fargli un’autopsia

Chase e Foreman si guardarono divertiti

HOUSE: ok, sei hai paura non fa nulla

CAMERON: credi che questa psicologia da quattro soldi possa convincermi?

HOUSE: sono il tuo capo, posso costringerti a farlo

CAMERON: e alla Cuddy quando spiegherai le ragioni del mio licenziamento magari dirai “Si è rifiutata di sottoporsi alla macchina della verità”

HOUSE immaginandosi la scena: sarebbe interessante, varrebbe la pena di farlo solo per vedere l’espressione della Cuddy in quel momento

Cameron sospirò amaramente

HOUSE con tono da bimbo: dai ti preeeeego

CAMERON irritata: una domanda e poi lo fai te

HOUSE: due domande oltre quella per calibrarla e una mia

CAMERON: due io e due te

House indugiò qualche secondo e poi le diede la fascia

HOUSE: e sia. Sappi che non sarò clemente

CAMERON sistemandosi bene la fascia al braccio, guardò House con aria di sfida: aspetta che arrivi il mio turno per dire chi non è stato clemente

Un ghigno di soddisfazione comparì nel volto di House.



CONTINUA...