A Sebastian Jim è sempre sembrato la personificazione umana di Humpty Dumpty. Sarà stato  per i continui parallelismi che il suo capo faceva con il mondo delle fiabe, ma Sebastian non poteva non pensare a come quel personaggio delle filastrocche lo ricordasse: in bilico su un muro sottile, guardava il mondo scorrere sul sentiero che gli sfilava davanti e lo metteva pedissequamente alla prova. Dondolava e dondolava, sul filo della pazzia, pendendo da una parte o dall'altra come l'ago di una bilancia, stabilendo confini secondo criteri tutti suoi e ignorando coloro che lo diffidavano dall'ondeggiare troppo, che lo invitavano a scendere, a fermarsi, a smettere.
E Sebastian non temeva altro che il momento in cui la filastrocca si sarebbe avverata.
 
Perché non sarebbero bastati tutti gli uomini del re a rimetterlo insieme.

La prima volta che Sebastian avvertì il muro sotto di loro farsi più esile era passato un anno dal momento in cui era entrato alle dipendenze di Jim.
Era notte fonda, e Jim era venuto ad accertarsi che avesse compiuto un buon lavoro. Come se ce ne fosse stato bisogno: un colpo secco e pulito alla testa e la vittima era morta senza neanche accorgersene.
Jim aveva riso come un pazzo nell'immaginarsi la scena. Poi se l'era scopato. Brutalmente, facendosi sussurrare tutti i dettagli dell'omicidio, eccitandosi nell'ascoltare le sensazioni che il suo cecchino preferito aveva provato e mostrando come trovare un lato ironico nella morte glielo facesse venire duro. Quando Sebastian gli aveva detto che aveva ucciso l'obiettivo mentre questi beveva il caffè Jim era venuto. E Sebastian aveva sentito la prima crepa.

Humpty Dumpty sat on a wall


Neanche sei mesi dopo a Sebastian cominciò a venire meno l'equilibrio, mentre dondolava al ritmo di Jim.
Era davanti ad un orfanotrofio, e osservava le fiamme lambire i muri dell'edificio. Il fumo saliva in ampie volute nere e, al suo fianco, Humpty Dumpty canticchiava.
“Oh, Danny boy,
Oh Danny boy, I love you so!
But when ye come,
When all the flow'rs
are dying
And I am gone,
As gone I well may be
You'll come and find
The place where I am lying
And kneel and say
A prayer there for me”
Sebastian avrebbe dovuto dirsi che era troppo, anche per lui. Avrebbe dovuto sentirsi orripilato, e invece era in preda ai brividi che l'oscillare di Jim gli faceva provare, prigioniero dell'adrenalina, del “di più” che ogni uomo vuole raggiungere. In mente solo l'immagine del suo capo, rimase impassibile a fissare il fuoco, ascoltando le urla dei bambini e la filastrocca che recitava Jim. La seconda crepa si aprì con una violenza inaudita.

Humpty Dumpty had a great fall


La vertigine più grande la provò quando Jim conobbe Sherlock. Avvertiva già dall'inizio che sarebbe stato la loro morte, la loro sfida finale. La sua sfida finale.
Il muro si faceva sempre più esile, mano a mano che Sherlock superava gli enigmi di Jim. E Jim si eccitava, si esaltava e si scopava con forza Sebastian mentre pensava a nuovi modi di mettere alla prova il suo primo vero degno rivale. E Sebastian divenne quasi geloso e si spinse sempre più oltre, cercando di stare al passo con un Jim sempre più fuori controllo e sempre più in bilico.
L'atto finale sarebbe stata la loro caduta definitiva.



All the King's horses


Lo spararsi di Jim era prevedibile.


And all the King's men


Quello di Sebastian no.
Ma se Jim era destinato a rompersi, Sebastian era destinato a cadere con lui.


Couldn't  put Humpty together again!







Angolino: Sul prompt "Humpty Dumpty"  dato da "Let's ship again!" Una Jim/Sebastian (che però è più Jimcentrica -.-") Che spero vi piacerà. Per commenti ANCHE E SOPRATTUTTO negativi aspetto una vostra recensione ^______^