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Autore: La Chiave di Do    08/04/2012    2 recensioni
“Vattene!” quegli occhi tersi, una volta cosi' rassicuranti, ora gli sembravano quelli di una bestia, di un mostro imperdonabile o, molto piu' semplicemente, quelli di un traditore, gli occhi del nemico che si è sempre schierato al tuo fianco per trarne profitto.
[ Personaggi: Alex Turner/Luke Pritchard ]
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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          To hurt the ones you love you know you never meant to but you do.

                    ~Sway


*

 

Il dolore pulsante e acuto che gli opprimeva il viso fra il naso e il labbro superiore era insopportabile, ma niente se confrontato all'angoscia che lo tormentava nell'anima, sempre che ne avesse ancora una.
Si era lasciato alle spalle una lunga scia di goccioline perfettamente tonde e rosso scuro sul pavimento, dal palco fino al camerino, senza contare la macchia sempre piu' larga sul colletto della camicia candida e la mano sinistra ridotta ad un unico rivolo da sangue.
Il suo stesso nome in bocca sua ora gli suonava una minaccia mentre quel sapore metallico gli colava fra le labbra come monito della fiducia ormai spezzata.
Alexander!”
Continuo' ad ignorarlo, trattenendo le lacrime che il dolore fisico avrebbero potuto giustificare ma che il suo orgoglio impedivano di lasciar nascere.
Alex, ti prego, mi dispiace, lo giuro, io...”
Sta' zitto!” ruggi' senza voltarsi con ancora la mano insanguinata davanti al viso, come se da sola potesse in qualche modo fermare il flusso “Sta zitto...” ripetè piu' a sè stesso, al suo cuore che si ostinava a pompare sangue nelle vene e fuori dalla ferita.
La sua idea era quella di raggiungere il camerino e chiudersi nel bagno fino a lasciarsi dissanguare, ma fu fermato da un capogiro che lo spinse contro al muro, facendolo crollare rovinosamente a terra in un lamento frustrato.

Al...” gli stava davanti, piegato sulle ginocchia e con la sua faccia di cazzo dipinta di un'espressione contrita “Mi dispiace...”
Ti ho detto di sparire, stronzo!” lancio' un pugno al vuoto e quando riusci' a riaprire gli occhi lui era ancora li', e allungava una mano in un fa vedere preoccupato.
Vattene!” quegli occhi tersi, una volta cosi' rassicuranti, ora gli sembravano quelli di una bestia, di un mostro imperdonabile o, molto piu' semplicemente, quelli di un traditore, gli occhi del nemico che si è sempre schierato al tuo fianco per trarne profitto.
Alex” gli rispose con l'accento snob di Londra “io non me ne vado fino a che non ho sistemato questo... questo casino...”
Tu... devi...” le parole gli morirono in bocca mentre in preda alla vertigine si lasciava scivolare mollemente fra le sue braccia in un ultima visione del suo mento che gli si appoggiava sulla fronte prima del buio completo.

 

-
 

La luce gli filtro' fra le palpebre come una lama sottile mentre riprendeva conoscenza in un luogo diverso da quello in cui l'aveva persa, ma che comunque gli sembrava di conoscere; quando fu in grado di guardarsi intorno riconobbe invece lo stesso viso incontrato prima di svenire e improvvisamente ricordo' tutto.
Alex, tesoro ti senti bene?” ancora quella voce, divenuta da amata ad odiata in pochi istanti; stringeva fra le mani un panno intriso del suo stesso sangue “Alex?”
Sto bene e me ne vado” fece per alzarsi ma la vertigine e una mano lo trattennero.
Sta fermo, hai avuto una sincope, ti conviene stare steso...”
Non nella stessa stanza di chi mi ha quasi spezzato il naso!” strillo' cercando inutilmente una posizione eretta.
Stenditi” la sua mano gli sali' dal petto al viso, in una carezza che soltanto la sua ancora poco lucida capacità di mettere a fuoco la situazione e la memoria di tutte quelle che l'avevano preceduta permisero “Non hai idea di quanto mi dispiaccia, è stato...”
E' stato un fottuto incidente!” strillo' cercando di levarsi le sue mani di dosso, cosi' abili a fargli perdere qualunque cognizione dello spazio e del tempo “Certo!”
Tesoro, io non volevo...”
Smettila di chiamarmi tesoro!” gli occhi bruni di Alex, pieni di frustrazione, traboccarono rovinosamente, fluidificando il sangue secco depositatosi sul suo volto “Io non chiamo tesoro quelli che prendo a calci!”
Ti ho già detto che mi dispiace, non so...”
E credi che basti!?”
Una mano, calda e delicata, gli sfioro' il viso bagnato, poi le sue labbra le raggiunsero a raccogliere le sue lacrime come ambrosia preziosa prima di posarsi lentamente sulle sue, amare di sangue, salate di tristezza. Alex rispose al bacio istintivamente prima di rendersi conto di quanto stesse facendo e spingersi via, evitando che le loro lingue si intecciassero.
Fottiti” disse duro “E fallo da solo, stavolta”
Quello sbuffo' prima di replicare.
Sei cocciuto, Turner” scosse la testa, ma allungo' una mano alla ricerca di quella di lui, cercando disperatamente di intrecciare le loro dita senza successo.
Vedi tu!” nonostante le parole sarcastiche il tono era deluso, abbattuto, triste.
L'altro si perse a contemplare le labbra perfette di Alex, rosse di sangue, deturpate da lui stesso che ora si uccideva nel senso di colpa; allungo' un dito a sfiorargli il labbro superiore, li' dove tante volte aveva lentamente passato la lingua come avrebbe voluto fare ora, nel dolce preludio di qualcosa di piu'. Uno schiaffo sul polso lo allontano'.

Sei un fottuto stronzo”.
Dannazione Alex, che vuoi che faccia, che mi metta in ginocchio e...”
Oh si, sei decisamente bravo in ginocchio ma dopo un calcio sul naso scusami se da te non mi farei succhiare neppure il mignolo!”
...ti preghi” concluse.
Alex si alzo' avvicinandosi alla porta della stanza in cui avrebbe lasciato la sua anima ferita da quella violenza gratuita.

Ti prego, perchè mi tratti cosi!?”
Lo vuoi sapere Pritchard?” fece Alex duro “Perchè dopo che tu ti sei fatto i tuoi porci comodi nel mio letto riempiendomi di stronzate riguardo al fatto che con me era diverso, che la tua vita era cambiata e non saresti piu' riuscito ad immaginarti con nessun altro mi hai quasi spaccato la faccia per una cazzo di chitarra di merda” attese in silenzio una reazione.
Era vero” rispose Luke.
Hai detto bene, Luke” disse “Hai detto benissimo: era.”
Alex”.
Addio Luke, salutami la tua chitarra”.
Usci' sbattendo la porta e lasciandolo solo col suo rimorso.


 

*



          La Chiave di Do
      E' la febbre a parlare, non sono io.
     Alex e Luke non mi appartengono, la storia... beh, si, ma ve la regalo.
     *Sparisce*

   
 
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