Partorita sulla stessa
scia di una
mia one-shot "Datura Raquiem",
a sua volta ispirata all'omonima "Calendula
Requiem", canzone di Kanon Wakeshima x Kanon.
CALENDULA Requiem
La notte
in cui le calendule sbocciarono silenziose
mentre il sogno e la realtà si confondevano,
il bagliore della luna rischiarò lacrime fastidiose.
inutile
aggrapparsi disperatamente a
quel flebile ricordo lontano,
poiché anch'esso era una dolce bugia corrosiva.
Un tentativo estremo,
per mostrarsi forte quando le certezze vacillavano.
L'angoscia
e il rancore espugnarono ogni offensiva,
come in un dedalo, sentimenti sepolti si smarrivano
nel canto splendido e crudele
di un requiem malinconico che s'inaspriva.
Avvolte
nell'oscurità,
velenose e invisibili spine laceravano
la carne di un'anima ferita,
in una danza di inebrianti gemme indissolubili.
Il ciclo perpetuo delle calendule che crescevano.
Emozioni
traboccanti,
riunite senza significato in frasi miserabili,
non giunsero mai a destinazione.
Urla congelate racchiuse in un cuore fragile,
non divennero mai percepibili.
Nel sogno
infinito il tempo si sbriciolava,
come cenere dopo un ciclone.
E quelle candide ali spezzate si tingevano d'antracite,
in una solitudine ancor più terrificante della distruzione.
Un incubo
senza risveglio,
tormentato da indegne allucinazioni e paure implicite.
Una cicatrice abrasiva che
ardeva come fuoco sulla pelle e
un dolore mai sazio di parole ipocrite.
Quell’
insopportabile vuoto non era altro che
l'ombra di un'esistenza
straziata.